Dzeko o non Dzeko la Roma di Mourinho è alla ricerca di un altro attaccante di spessore. Le strade italiane portano ad Andrea Belotti che per costi, caratteristiche e situazione contrattuale sembra l’affare ideale per Tiago Pinto. L’arrivo di Mou, però, permette di alzare un po’ l’asticella. Per questo oltre alla pista Belotti si parla da giorni di un’altra che porta verso Memphis, non la città del Tennessee ma il nome di nascita di Depay del Lione. L’attaccante olandese, infatti, lascerà il club a parametro zero e a 27 anni fa gola a tantissimi allenatori fuori e dentro la Francia. Lui punta alto: “Voglio andare in uno dei primi due o tre club dei 5 grandi campionati. Possibilmente in quello più forte”, ha detto a L’Equipe. Vedendo la classifica la Roma non ci rientrerebbe affatto, ma in ottica futura il progetto giallorosso potrebbe puntare alle sue mire. L’ultima annata di Depay è stata splendida: 22 gol in 39 partite e una maturità ormai totale dopo le esperienze tra Premier e Ligue One. Pretese giuste quindi. E speranze non troppo alte per la Roma. Ma, come insegna Mourinho, mai dire mai.
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Depay-Roma, affare in salita: Decreto Crescita e fattore Mou possono aiutare
L'olandese sarà il parametro zero più ambito nel prossimo mercato. "Su di me il Barcellona, ma non solo". E anche i giallorossi provano il colpo
Roma-Depay: i motivi per sperare
I motivi per sperare nel colpaccio dei Friedkin, infatti, ci sono. In primis, come abbiamo detto, la possibilità di prendere Depay a parametro zero e quindi avere poi la possibilità o di tenere Dzeko o di andare su un’altra punta che potrebbe essere proprio Belotti. E l’ingaggio? E’ vero l’olandese non chiede poco (quasi 6 milioni) ma si può sfruttare il Decreto Crescita come avvenuto con Mourinho. Il Decreto ha portato la tassazione sul reddito al 25% per i lavoratori che non sono stati residenti in Italia nei due anni precedenti In caso di permanenza in Italia inferiore ai due anni, il beneficio fiscale decadrebbe con conseguente ritorno della tassazione al 45% sul pregresso. Tradotto: Friedkin pagherebbe poco più di metà ingaggio. “I soldi non so’ un problema”, come direbbe Dandi. Poi però c’è da convincere Depay a sposare la causa romanista senza Champions. E la Roma può giocarsi due carte: Mourinho e… Garcia. Occhio alla prima. Perché il rapporto tra Depay e lo Special One a Manchester non fu dei migliori. “Mourinho mi ha detto che era molto soddisfatto del mio lavoro e del mio atteggiamento, ma non mi ha mai dato le chance per giocare. E in quel momento mi ha fatto perdere la testa. Dopo l’allenamento sono tornato a casa e non volevo vedere nessuno: mentalmente, ho avuto un periodo difficile e che peggiorava ogni giorno”, disse all’epoca Memphis. Sono passati anni, Depay è cresciuto e a Roma non troverebbe Ibra, Rooney o Rashford sul suo cammino. La voglia di dimostrare qualcosa a Mourinho potrebbe influire. Dipende dalla voglia di riscatto di Depay. Garcia come noto allena il Lione e ha fatto esplodere Memphis dopo gli anni grigi con il Manchester United. Rudi non può che parlar bene di Roma, almeno come città. Poi c’è la concorrenza. Tanti i club che vogliono Depay ma il più famoso e agguerrito si potrebbe ritirare dalla lotta. Il Barcellona, infatti, ha chiuso per El Kun Aguero e potrebbe quindi fermarsi sul fronte attacco. L’altro ostacolo è la Juventus, e in questo senso la mancata qualificazione in Champions dei bianconeri farebbe la differenza.
Depay, può giocare con Dzeko
“Rappresenta me stesso, io sono cresciuto in una giungla. Sono un leone e sono sempre rimasto in piedi”, questa la spiegazione di Depay a chi gli chiedeva dell’enorme leone tatuato sulla schiena. Anche guardandolo in campo in effetti l’olandese dà quella impressione. Come detto un suo possibile arrivo non escluderebbe né Dzeko né Belotti. Il Leone del Lione, infatti, può agire da prima punta ma dà il meglio di sé quando parte esterno e si accentra agendo spesso da seconda punta o addirittura da ala. Con le dovute proporzioni un po’ quello che faceva Salah nella capitale. Un compagno ideale per Dzeko che ama giocare con al suo fianco un attaccante veloce e in grado di inserirsi con cattiveria in area avversaria. Un giocatore duttile, quindi. Bravo nel dribbling e dotato di un gran destro. Sa calciare però bene anche con l’altro piede, e questo gli permette di essere impiegato all’occorrenza anche sull’out opposto. Rapido nello stretto, imprendibile e imprevedibile quando parte in campo aperto, abile nel gioco di squadra e nel farsi trovare libero tra le linee: Depay è un giocatore associativo, l’ideale per il modulo 4-2-3-1. Con una prima punta che può essere Dzeko, Belotti o lo stesso Depay.
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