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Strootman: “Parlo tantissimo con De Rossi, nel calcio non si smette mai di imparare”

Il centrocampista della Roma parla dal ritiro dell'Olanda: "Non mi sento ancora un calciatore esperto a livello internazionale. A volte ho pensato di non riuscire a tornare al top"

Melania Giovannetti

La sconfitta di giovedì sera della sua Olanda ha lasciato il segno in Kevin Strootman, espulso al 62' del match contro la Francia per doppia ammonizione. Prima della gara, il centrocampista della Roma ha rilasciato una lunga intervista ai microfoni del portale olandese ad.nl. Un'intervista in cui il giallorosso parla apertamente della sua voglia di continuare a migliorare e crescere, anche grazie ai consigli di un suo compagno più esperto: "Tecnicamente, tatticamente e fisicamente non si smette mai di imparare. Alla Roma gioco con Daniele De Rossi, parliamo tantissimo di calcio e di come il gioco a centrocampo sia in continua evoluzione nei top club. Allo stesso tempo, bisogna conoscere i propri limiti. Non sarò mai in grado di fare 100 metri in 9 secondi, così come i miei passaggi non saranno mai quelli di Sneijder. Non devo perdere tempo in queste cose qui".

Quest'anno Strootman potrà finalmente giocare la Champions League: "Non mi sento ancora un calciatore esperto a livello internazionale. Sì, avrei dovuto giocare il mio primo Mondiale nel 2014, poi c'è stato l'infortunio. A livello di club, giocherò in Champions per la prima volta, lo scorso anno la Roma si è fermata ai preliminari. Ho giocato 10' contro il CSKA Mosca, è vero, ma quella è la mia unica esperienza in Champions, ed è praticamente nulla".

Inevitabile un commento sul ritorno nello stadio di Parigi, quello in cui Kevin si fece male al ginocchio destro nel marzo del 2014 in un match con la sua Olanda. Qualche giorno dopo la rottura del legamento del sinistro in campionato: "Le mie sensazioni? No, non vi parlerò di riti e simili (ride, ndr). Gioco in Italia, ma ancora non ho fatto mie le superstizioni italiane. Quando abbiamo pescato la Francia nel girone di qualificazioni, la mia testa è andata a quella gara - prosegue Strootman -. Ci sono stati momenti in cui ho pensato: non riuscirò più a tornare al top. Qui sono iniziati tutti i miei problemi. Se hai un problema al ginocchio destro, inevitabilmente carichi di più sul sinistro".

Un commento anche su uno storico personaggio giallorosso: "A Wijnaldum piace parlare con ex calciatori importanti? Io vi posso parlare di Bruno Conti, è ancora legato alla Roma ed è stato un grande campione del mondo con l'Italia nel 1982. Ma in prima squadra non abbiamo molto a che fare con lui".