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Tutte le rimonte di Totti

In sette occasioni, con la Roma in svantaggio, il Capitano ha segnato una doppietta portando punti vitali alla causa giallorossa

Alessio Nardo

C'è chi per darsi un tono è riuscito a sostenere l'insostenibile: Totti non è mai decisivo. D'altronde  bisogna pur esclamare qualcosa di originale per scuotere una vita anonima ed essere in qualche modo notati. Il numero 10 della Roma, da metà anni novanta, è stato spesso oggetto di critiche pretestuose e infondate. In tanti hanno faticato ad accettare il suo certificato status di grandezza, corroborato da numeri record e conquiste di prestigio (non va dimenticato che parliamo di un campione del mondo). Il bello è che il Capitano, ancora oggi, ad anni (quasi) 40, continua a sbeffeggiare chi ha sempre cercato di spacciarlo per sopravvalutato. "Ormai è finito", quante volte c'è toccato ascoltarlo? Ecco. Bisogna arrendersi all'evidenza perché Totti non finisce mai. Gli bastano ventidue secondi per colpire. E appena due minuti per ribaltare una situazione disperata e riportare la Roma a galla.

L'apoteosi di ieri sera, da 1-2 a 3-2 nel giro di un battito di ciglia e preliminari di Champions League messi quasi al sicuro, non è che la millesima impresa di un eterno bimbo prodigio. In altre sei occasioni, nella sua carriera, era stato capace di prendere la Roma per mano e tirarla fuori dalla melma con una doppietta. La prima volta dieci anni (e due mesi) fa: 8 febbraio 2006. Un'altra serata incredibile, piena di passione, fantasticamente romanista. Stadio Manlio Scopigno di Rieti: campo neutro e porte chiuse. Avversario, il Cagliari di Nedo Sonetti e soprattutto dell'ex dal dente avvelenato Daniele Conti. Siamo nel bel mezzo del ciclo spallettiano delle undici vittorie consecutive, ma si è messa male: i sardi sono in vantaggio per 3-2. Chi ci pensa se non lui? Doppio rigore (79' e 91') rifilato all'amico Chimenti e la corsa sfrenata sotto un settore vuoto. Ad urlare e ruggire contro un cancello. Perché a pochi metri da lì, ma fuori dallo stadio, c'erano i tifosi della Roma. Giunti dalla Capitale pur sapendo di non poter accedere all'interno dell'impianto. Uno dei momenti più belli di sempre. Perché esser romanisti è realmente qualcosa di diverso.

Altro doppio rigore il 2 dicembre 2006: Roma-Atalanta 2-1. Bergamaschi in vantaggio con Zampagna, poi Totti (50' e 64') e tutti a casa. Nella stessa stagione, Francesco regala un punto prezioso ai suoi recuperando una situazione complicatissima al Bentegodi di Verona, il 28 febbraio 2007. Da 0-2 (Bodgani e Semioli) a 2-2 grazie alla doppietta del più forte in campo. Il 4 ottobre 2009, Totti condanna all'esonero Roberto Donadoni strapazzando quasi da solo il Napoli: inutile 0-1 di Lavezzi, 2-1 il risultato finale. Walter Mazzarri ancora ringrazia. Poi di nuovo il Cagliari, stavolta all'Olimpico, a due giornate dalla fine di un campionato irripetibile e sfortunato, vissuto col cuore in gola dai ragazzi di Ranieri. Lazzari porta avanti i sardi su punizione, ma Totti recupera  (79' e 83') e consente alla Roma di giocarsi aritmeticamente lo scudetto fino all'ultimo atto. Tra le rimonte tottiane più belle non si può non citare il derby dell'11 gennaio 2015: Lazio padrona del campo e sul 2-0 con Mauri e Felipe Anderson. D'incanto, il numero 10 si sveglia e decide di diventare il miglior marcatore di sempre delle stracittadine. Due a due e selfie dedicato ai gufi. Infine, Roma-Torino. Storia di ieri e di oggi. L'ennesima poesia di un eroe immortale.

Tutte le rimonte di Totti

08/02/2006: ROMA-CAGLIARI 4-3

02/12/2006: ROMA-ATALANTA 2-1

28/02/2007: CHIEVO-ROMA 2-2

04/10/2009: ROMA-NAPOLI 2-1

09/05/2010: ROMA-CAGLIARI 2-1

11/01/2015: ROMA-LAZIO 2-2

20/04/2016: ROMA-TORINO 3-2