Duecentocinque giorni al fischio d'inizio. 10 giugno 2016, Saint-Denis, Stade de France. L'impianto colpito all'esterno da tre esplosioni nell'ambito del tragico attentato multiplo che ha mutilato Parigi venerdì scorso. E' dura parlare di calcio ora, riportare i francesi (e i parigini in particolare) con la testa a quel pallone che rotola e che spesso i brutti pensieri se li porta via. Ma tra sette mesi si alzerà il sipario sulla competizione continentale. E il ricordo, sin dal match d'apertura, non potrà non andare al giorno peggiore vissuto dal popolo transalpino dal dopoguerra.
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Romanisti agli Europei: in quattro sicuri di andare. Fuori molte stelle
Szczesny, Florenzi, Gyomber e Nainggolan pressoché certi di salire sull'aereo per la Francia. Non ci saranno invece Manolas, Strootman, Pjanic e Dzeko
Il quadro è quasi completo. Stasera conosceremo i nomi delle ultime due qualificate (Ucraina o Slovenia, Svezia o Danimarca), dopodiché ci proietteremo al sorteggio del prossimo 12 dicembre. Tante le stelle già escluse. La Roma, in Francia, non vedrà brillare il talento di alcuni suoi fuoriclasse. In primis i bosniaci Pjanic e Dzeko, fatti fuori ieri sera dall'Irlanda di Martin O'Neill. Poi il greco Manolas, che assieme a Torosidis non è riuscito a salvare la formazione ellenica dal disastroso ultimo posto nel girone di qualificazione. E infine Kevin Strootman, impotente nell'assistere all'inaspettata e clamorosa caduta della sua Olanda, maldestramente trasportata "fuori" dall'Europeo da Guus Hiddink prima e Danny Blind poi. Quattro pezzi grossi che la prossima estate resteranno a guardare. Ed è quantomeno curioso che a fronte di cotante defezioni, tra i quattro giallorossi sicuri di andare ci sia invece un umile gregario dell'organico di Garcia, quel Norbert Gyomber assai prezioso per la Slovacchia, tanto da esser utilizzato costantemente e in più ruoli. Eppure, nella Roma ha fin qui messo insieme la miseria di ventotto minuti complessivi.
Pressoché certi della chiamata (a meno di infortuni dell'ultim'ora) altri tre romanisti. Wojciech Szczesny ha riguadagnato punti nelle considerazioni del ct polacco Nawalka e spera di tornare ad esser titolare in Francia al posto di Fabianski, che spesso gli ha sbarrato la strada. Pilastro assoluto del suo Belgio è Radja Nainggolan, la cui non convocazione di Wilmots per il mondiale brasiliano di 18 mesi fa è e resta un mistero senza spiegazione. E nell'Italia? Difficilmente resterà fuori Florenzi (altro grande escluso di Brasile 2014), più complicata la situazione di De Rossi, a caccia, tra l'altro (al pari di Buffon, Pirlo e Barzagli), del record appartenente a Dino Zoff, unico calciatore italiano della storia a vincere sia il Mondiale che l'Europeo. Restano gli incerti, coloro che dovranno impegnarsi parecchio per convincere i propri commissari tecnici: Antonio Rudiger è nelle grazie di Joachim Loew, ma dovrà mantenere il posto da titolare nella Roma; Digne non dovrà subire cali di rendimento e, in ogni caso, non sarà facile vincere la concorrenza di elementi di primo livello. Chance quasi pari allo zero per Salih Uçan (chiamato una sola volta dalla nazionale maggiore turca), Vainqueur e Iago Falque.
Sicuri di andare
Szczesny (Polonia)
Gyomber (Slovacchia)
Florenzi (Italia)
Nainggolan (Belgio)
Incerti
Rudiger (Germania)
Digne (Francia)
De Rossi (Italia)
Uçan (Turchia)
Esclusi
Manolas (Grecia)
Torosidis (Grecia)
Pjanic (Bosnia)
Dzeko (Bosnia)
Strootman (Olanda)
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