La Roma e il suo atavico mal d'attacco. Ventuno partite stagionali (su 48 complessive) senza gol delle punte: il 43,8%. Anche domenica scorsa, contro l'Udinese, gli avanti giallorossi sono rimasti a secco. Iturbe non ha mai tirato in porta, Ibarbo ha confermato lo scarso feeling con il gol e Totti, come sempre, si è dovuto reinventare regista offensivo. Per fortuna ci hanno pensato Radja Nainggolan, un centrocampista, e Vasilis Torosidis, un terzino improvvisatosi centravanti. E l'ostacolo friulano è stato abbattuto. Ma il problema resta, sia in vista delle ultime due gare stagionali (contro Lazio e Palermo), che del futuro.
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Roma, un attacco da rifare: il centravanti non è l’unica esigenza
Gli esterni offensivi di Garcia hanno segnato 13 gol in campionato. Le ali del Napoli sono a quota 30, i laziali Candreva e Felipe Anderson hanno siglato ben 19 reti in due
Alla Roma non manca soltanto un centravanti in grado di risolvere le partite più difficili. Quest'anno i gol di una prima punta sono evidentemente mancati (Totti, che di fatto ha agito quasi sempre da trequartista, ne ha segnati 7 in campionato; Destro si è fermato a 5 prima di andar via a gennaio ed il neoarrivato Doumbia fin qui è a quota 2), ma Garcia ha patito anche l'assenza di ali incisive e prolifiche.
"Ci serve un esterno d'attacco che faccia gol", affermavano Sabatini e lo stesso Rudi la scorsa estate. Il colpo Iturbe, tuttavia, tale non si è rivelato: un solo gol per l'argentino ex Verona (il 5 ottobre allo Juventus Stadium). Gervinho ha malinconicamente archiviato le straripanti prestazioni dello scorso anno, fermandosi a due misere reti, contro Fiorentina e Inter. Ibarbo, dal suo arrivo, è ancora a caccia del primo sigillo mentre Florenzi ha fatto più gol da terzino (3) che da esterno alto (2). Anche qui ad essersi un minimo distinto è l'ibrido, ossia Adem Ljajic, che non può certo definirsi un'ala pura. Otto gol: l'ultimo in campionato risalente all'8 febbraio, a Cagliari. Ormai una vita fa.
Il totale dice 27 gol degli attaccanti: 14 delle cosiddette "prime punte", 13 dei presunti esterni d'attacco. La Juventus, soltanto con i centrocampisti, ha segnato appena tre reti in meno (24). Davanti spicca Carlos Tevez a quota 20, senza contare gli 8 centri di Morata e i 6 di Llorente. Analizzando le squadre d'alta classifica che utilizzano abitualmente le ali, ci accorgiamo delle evidenti differenze in tema di prolificità. La Lazio, terza in classifica, porta in dote 19 gol della coppia Felipe Anderson-Candreva (rispettivamente 10 e 9), oltre ai 9 di Mauri e ai 12 garantiti dal "puntero" Miro Klose. Il Napoli vanta 22 reti dei due centravanti (16 di Higuain, 6 di Zapata) e ben 30 graffi dei cinque esterni che Benitez è solito alternare: Callejon il cecchino migliore con 11 reti, seguito da Gabbiadini (8), Mertens (6), De Guzman (3) e Insigne (2).
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