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La differenza di Maicon: con il brasiliano in campo la Roma segna un gol ogni 35′

21 le reti siglate nei 740' con l'ex interista presente. In sua assenza, 12 in 880'. Una ogni 73'

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Basta poco per accorgersi di lui. Maicon Douglas Sisenando: la sua sola presenza in campo cambia il volto della Roma. Ce ne siamo resi conto una volta per tutte nel match contro l'Inter. Un tempo, il primo, di costante pressione offensiva giallorossa. Su un unico versante, il destro. Quello occupato dal brasiliano, grande ex di turno, al rientro dopo un'assenza di un mese e mezzo. Quarantacinque minuti di alto livello, classiche galoppate e costante apporto all'azione d'attacco. Con la partecipazione ovvia e scontata al gol dell'1-0 firmato Gervinho: palla sulla profondità per Ljajic, che poi dal fondo ha fatto il resto, servendo l'ivoriano a due passi dalla porta.

Eccolo di nuovo, Maicon. Importante anche nel secondo tempo, nonostante il fiato corto e le evidenti difficoltà nel reggere il ritmo degli interi novanta minuti. Il suo apporto, sia in fase offensiva che difensiva, non è mai mancato. Con lucidità ed esperienza. Perché quelli come lui, per dirla alla Garcia, fanno paura agli avversari solo per la "faccia". Pur restando fermi, o poco mobili, da una parte. Esser fuoriclasse è anche questo.

Nella sostanza, rimane il dato: rientra Maicon, gioca 90' e la Roma torna a produrre calcio offensivo in grande quantità e con eccelsa qualità. Quattro gol in partita mancavano dal 5-1 al CSKA Mosca del 17 settembre, e in campionato dal 4-2 al Parma del 2 aprile. Sisenando, anche lui, mancava da troppo. 18 ottobre, una vita fa. Prima dello schianto frontale di Champions contro il Bayern e dell'inizio di un periodo delicato e particolare.

Ora, il peggio sembra passato. Le difficoltà torneranno, ovvio. Competere ad alti livelli vuol dire anche dover fronteggiare i logici e normali problemi quotidiani. Ma Maicon resta uno dei segreti per risolverli.  Lo dicono i numeri: con l'ex interista in campo (740') la Roma ha segnato 21 dei 33 gol complessivi in stagione, subendone appena sette. La sola presenza di Maicon equivale ad una rete siglata ogni 35'. Senza il brasiliano, altra storia, con tutto il rispetto per i suoi degnissimi e validissimi sostituti (nella fattispecie Torosidis, Somma e Florenzi). Dodici gol realizzati in 880' (uno ogni 73') e quattordici subiti. Si può obiettare: non tutti i gol della Roma arrivano dalla parte di Maicon, o con Maicon protagonista delle azioni d'attacco. Giusto. Ma a cambiare, con la presenza del brasiliano, è l'atteggiamento. Della Roma, che sa di avere una costante fonte di gioco in più, e degli avversari, consapevoli di dover far fronte ad un'ala aggiunta e quindi costretti a coprirsi di più. E quando la condizione cala, resta la "faccia". Gli occhi, l'espressione, la mimica di un campione indispensabile.

LA ROMA CON MAICON

90' contro l'Empoli (1 gol fatto, 0 subiti)

90' contro il CSKA Mosca (5 gol fatti, 1 subito)

90' contro il Cagliari (2 gol fatti, 0 subiti)

21' contro il Parma (1 gol fatto, 0 subiti)

90' contro il Verona (2 gol fatti, 0 subiti)

89' contro il City (1 gol fatto, 1 subito)

90' contro la Juventus (2 gol fatti, 3 subiti)

90' contro il Chievo (3 gol fatti, 0 subiti)

90' contro l'Inter (4 gol fatti, 2 subiti)

Totale: 740' (21 gol fatti, 7 subiti)

LA ROMA SENZA MAICON

90' contro la Fiorentina (2 gol fatti, 0 subiti)

69' contro il Parma (1 gol fatto, 1 subito)

1' contro il City (0 gol fatti, 0 subiti)

90' contro il Bayern (1 gol fatto, 7 subiti)

90' contro la Sampdoria (0 gol fatti, 0 subiti)

90' contro il Cesena (2 gol fatti, 0 subiti)

90' contro il Napoli (0 gol fatti, 2 subiti)

90' contro il Bayern (0 gol fatti, 2 subiti)

90' contro il Torino (3 gol fatti, 0 subiti)

90' contro l'Atalanta (2 gol fatti, 1 subito)

90' contro il CSKA Mosca (1 gol fatto, 1 subito)

Totale: 880' (12 gol fatti, 14 gol subiti)