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Belgio-Italia, romanisti contro agli Europei: è già successo quattro volte

Radja Nainggolan contro il blocco giallorossoazzurro composto da Florenzi, El Shaarawy e De Rossi. Quella di stasera sarà la quinta sfida tra romanisti ai campionati Europei

Alessio Nardo

Se li seguiamo è anche per loro. Non solo perché siamo amanti folli e un po' malati del pallone, inutile negarlo. La presenza romanista nelle grandi competizioni per nazionali è sempre un incentivo ulteriore per piazzarsi davanti alla tv e tifare, sostenere, magari anche soltanto pregare affinché si evitino gravi infortuni. Non è andata bene purtroppo al povero Antonio Rudiger, steso in allenamento da Thomas Muller e costretto ad operarsi per ricostruire il legamento crociato anteriore del ginocchio destro. Europei addio, così come la "sfida in famiglia" con l'amico e compagno Wojciech Szczesny. Germania e Polonia sono nello stesso raggruppamento ma i due romanisti ovviamente non si affronteranno.

Stasera toccherà al blocco giallorossazzurro composto dai soldati De Rossi, Florenzi ed El Shaarawy. Il primo, al suo terzo Europeo, ha esperienza da vendere, mentre gli altri due bagneranno il debutto assoluto in una grande competizione e non dovranno farsi travolgere da pressioni e nervosismi. Dall'altra parte? Il Belgio. Una delle super favorite per la vittoria finale. In panchina Mark Wilmots, in campo (tra gli altri) un certo Radja Nainggolan, pezzo pregiatissimo del mercato e soprattutto pilastro insostituibile e indispensabile della Roma. Per una sera, ci sarà battaglia. Il Ninja guiderà i Diavoli Rossi all'assalto dei primi tre punti, mentre Daniele, Ale e Stephan cercheranno di far ricredere sin da subito tutti gli italiani che in questa nazionale non ripongono grandissime speranze.

Sarà il quarto confronto assoluto tra romanisti in un campionato Europeo. La prima volta il 10 giugno del 1988, gara inaugurale della manifestazione tra la Germania Ovest di Rudi Voeller (sostituito all'81') e l'Italia di Giuseppe Giannini (in campo 90'). Risultato finale 1-1 con reti di Mancini e Brehme. Dodici anni più tardi, il delitto perfetto. Di chi? Della Francia di Candela ovviamente. Vincent, riserva di Lizarazu, assistette dalla panchina al trionfo transalpino contro l'Italia di Totti (il migliore di quell'Europeo), Delvecchio (autore del momentaneo 1-0 in finale poi rimontato da Wiltord e Trezeguet), Montella e Antonioli. L'atroce beffa di Rotterdam che tolse al Capitano anche un probabile Pallone d'Oro. La stessa Francia, non di Candela ma di Dacourt, nel 2004 fu sconfitta ai quarti (a sorpresa) dalla Grecia di Dellas poi trionfatrice. Infine nel 2012, nel girone, si sfidarono l'Olanda di Stekelenburg e la Danimarca di Kjaer. Vinsero i nordici per 1-0.