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Befana maledetta

Dai derby persi nel 1998 e nel 2005 all'incredibile rimonta subita a Cagliari nel 2010. Giocare il 6 gennaio, decisamente, non porta bene ai giallorossi

Alessio Nardo

E' una festa che piace parecchio ai bimbi. Non alla Roma, che spesso, il 6 gennaio, trova nella calza della Befana molto carbone e pochi sorrisi. E' successo di nuovo, ieri a Verona. Per l'ennesima volta, l'Epifania è stata sinonimo di beffa, amarezza, fastidio. Non che il periodo prenatalizio avesse concesso chissà quali gioie ai tifosi giallorossi, ma dopo il 2-0 al Genoa c'era la fondata speranza di poter dare continuità. Pur con tante assenze. Con molti titolari a casa, ancora alle prese con cenoni e brindisi da smaltire.

La Roma è volata a Verona con Sadiq titolare, due interni di centrocampo più o meno improvvisati (così come il vice De Rossi, Vainqueur, considerato da Garcia più una mezzala) ed un Maicon costretto a sopportare novanta lunghi e intensi minuti, oggettivamente fuori dalla sua portata. Ha provato a sognare, a far la voce grossa, conquistando il doppio vantaggio col baby nigeriano e con Florenzi. Poi è caduta, si è fatta recuperare. Salvo ruggire ancora con Iago e subire, ad una manciata di minuti dal termine, la prima sentenza della storia del calcio italiano della provvidenziale "Goal Line Technology". La famosa moviola in campo invocata da Biscardi anni fa che ha avuto come prima vittima, neanche a dirlo, la Roma. E come carnefice uno dei tanti ex che ormai della maglia giallorossa se ne fregano. Anzi, godono il triplo se riescono a sfregiarla con colpi d'autore o di fortuna.

Pepe come Daniele Conti, sei anni fa. Sempre il 6 gennaio, ma del 2010. Cagliari, stadio Sant'Elia, Roma avanti per 2-0 al 91'. Risultato finale? 2-2. Per motivi che probabilmente non dipendono né da Garcia, né da Sabatini, né da Pallotta, né dai Sensi, né da nessun altro. Ma da un destino che ha deciso di divertirsi, sadicamente, nel veder soffrire i tifosi della Roma. La Befana terribile, colei che ci costrinse a sopportare due sconfitte nei derby (nel 1998 e nel 2005), che ci fece sudare nel 1999 per racimolare un desolante pareggio col Piacenza (!), che diede il via alla crisi irreversibile della seconda Roma zemaniana (sconfitta per 4-1 a Napoli nel 2013). Che vide la Roma di Capello ottenere la prima sconfitta del torneo 2003-2004. Prima sì, ma fatale, contro il Milan. Nello scontro diretto che di fatto indirizzò la lotta scudetto in favore dei rossoneri. Ah già, il Milan. Prossimo avversario, sabato sera. Non ci sarà una simpatica vecchietta con la scopa a sorvolare l'Olimpico. Basterà per rinascere?