senza categoria

Schumacher, I medici: “Lesioni cerebrali diffuse”. Il campione lotta per la vita

Angoscia e speranza. Gli amici di tante battaglie in pista pregano, i tifosi si ritrovano perchè l’uomo che li ha fatti sognare non può fare scherzi: tutti lo sanno che Michael Schumacher sta correndo il Gp più difficile della sua vita.

finconsadmin

Angoscia e speranza. Gli amici di tante battaglie in pista pregano, i tifosi si ritrovano perchè l'uomo che li ha fatti sognare non può fare scherzi: tutti lo sanno che Michael Schumacher sta correndo il Gp più difficile della sua vita. Nell'ospedale di Grenoble il sette volte campione del mondo di Formula uno, rimasto gravemente ferito dopo la caduta sugli sci sulle Alpi francesi, lotta tra la vita e la morte. Le sue condizioni restano molto critiche nel reparto di rianimazione dove i medici stanno facendo di tutto per salvarlo. Ma dire se ce la farà è impossibile.

La diagnosi è chiara: nella caduta ha riportato «lesioni emorragiche cerebrali diffuse» a seguito di un «grave traumatismo». Ancora tutta da definire invece la prognosi. I medici infatti non si sbilanciano, la situazione è talmente grave da rendere difficili le previsioni: «È impossibile dare percentuali di sopravvivenza». Le prossime ore saranno decisive, per capire se ce la può fare e quali eventuali danni ha riportato il suo cervello. Chiuso in una stanza dell'ospedale della cittadina savoiarda, circondato dall'affetto dei parenti più stretti, Schumi sta cercando di vincere l'ennesima battaglia di una vita tutta ad alta velocità. Lotta. Come tra le curve di Spa, come nelle strettoie di Montecarlo, come nei rettilinei di Monza. «Le condizioni del paziente sono stabili ma restano molto serie» spiega Jean Francois Payen, primario del reparto di rianimazione. Dopo l'intervento chirurgico di asportazione dell'ematoma - della durata di tre ore e «perfettamente riuscito» - è il decorso a fare la differenza. Il paziente è tenuto in coma farmacologico, con la respirazione assistita e una temperatura corporea di 34-35 gradi. «Bisogna limitare la reazione dell'edema cerebrale e la crescita della pressione intracranica», spiega lo staff medico.

A spaventare è il gonfiore del cervello, classica conseguenza dei traumi cranici violenti. Una volta passata la fase acuta, tra 6-7 giorni, si potrà avere un quadro più chiaro della situazione e dei danni provocati dal violento impatto tra la parte destra della testa e una roccia. Un urto talmente forte da rompere il casco. «Per ora non sono necessari altri interventi chirurgici», sottolineano i medici. Le occhiaie e le barbe lunghe sui loro volti raccontano le tensioni delle ultime ore. «Lavoriamo ora per ora, cerchiamo di guadagnare tempo e ci aspettiamo i primi risultati delle cure», concludono prima di tornare in reparto.

Al «blindatissimo» quinto piano del padiglione Chartreuse, tra le pareti grigie e arancio, sono accorsi i parenti più stretti del campione. L'inseparabile moglie Corinna che in una nota scarna ha voluto «ringraziare le persone che da tutto il mondo hanno espresso vicinanza e un augurio di pronta guarigione a Michael». Un grazie, in attesa che il re della formula uno si risvegli, «all'equipe medica che sappiamo ha fatto tutto il possibile per aiutare Michael». Una vita sempre al limite, con il piede sull'acceleratore e che ora è appesa a un filo. Tutto il mondo prega per Schumi. Fuori dal grande ospedale di Grenoble sono spuntati i cappellini rossi dei tifosi arrivati da Germania, Francia e Italia per far sentire tutto il loro affetto a un pilota che ha scritto la storia dello sport, e non solo quello dei motori. In mezzo il circo mediatico che ha allestito la sua base per raccontare, minuto per minuto la lotta per la vita del grande campione. (ANSA)