In campo è andata la Roma delle riserve (non serve fantasia per chiamarle così) che ha perso 0-1 col Villarreal. Una sconfitta indolore considerato lo 0-4 dell’andata che non impedisce ai giallorossi di approdare agli ottavi di Europa League, ma che rovina il ruolino di marcia in casa di Spalletti: l’ultima sconfitta risaliva al 23 agosto contro il Porto. A impedire sogni di rimonta degli spagnoli, dopo il gol di Borrè su papera di Vermaelen, ci ha pensato Alisson con 5 parate decisive. Autocritico Spalletti: «Non l’abbiamo quasi mai presa per colpa delle mie scelte iniziali, ho lavorato male sulla testa dei giocatori. Quando si fa male bisogna assumersi le proprie responsabilità, il turnover lo merito io».
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Roma, stadio confusionale
Squadra distratta dal 4-0 dell’ andata e dal probabile «no» a Tor di Valle
Ciò che preoccupa di più tecnico, squadra e tifosi però non è la sconfitta. Sulle tribune - dove c’è anche un acclamato Falcao - e fuori dall’Olimpico infatti si parla solo del progetto stadio e soprattutto delle parole di Pallotta che ieri hanno allarmato l’ambiente a pochi giorni dalla triplice sfida con Inter, Lazio e Napoli. «Una catastrofe per la Roma», ha twittato il presidente. Spalletti non nasconde un futuro senza Pallotta: «Lo stadio va fatto, per la passione e per il movimento sportivo. A volte viene il dubbio: chi ha interesse a non farlo? Non riesco a capire. Ormai se ne parla da troppo tempo, vediamo cosa ne uscirà. Pallotta è un investitore straniero che viene qui per far crescere e migliorare, il minimo che può dire e questo. Ora c’è da aspettarsi che prenda e vada via. Così ci accorgeremo dopo ciò che abbiamo perso». Uno scenario da incubo che potrebbe portare alcuni big a guardarsi intorno, soprattutto quelli che attendono da mesi un adeguamento di contratto come Manolas e Nainggolan. A Trigoria sperano che esistano margini di trattativa, ma in caso di rottura totale il futuro della Roma in tema di investimenti potrebbe diventare nero.
E magari portare anche Pallotta a farsi da parte. Anche il presidente dell’Uefa, Ceferin, in visita a Roma da Tavecchio è pessimista: «Non ho un’idea completa della questione Tor di Valle, ma so che l’Italia ha bisogno di infrastrutture sportive e senza lo stadio per la società sarà un disastro». Le leggi del mercato sono implacabili: o si aumentano i ricavi (molti sarebbero derivati dal progetto stadio) o si tagliano i costi. Infine la battuta di Spalletti su Ranieri: «Mi dispiace del suo esonero. In questo sport non c’è riconoscenza, era andato al di là del possibile e questo è il ringraziamento. Lo aspetto a Roma».
(F.Balzani)
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