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Roma, barriere in curva: quando la solidarietà supera il tifo

Tifoserie d'Italia e d'Europa hanno espresso la loro solidarietà ai romanisti che a breve potrebbero tornare in una curva non divisa

Niccolò Mastrapasqua

Questa sera la Roma di Spalletti affronterà la Fiorentina all'Olimpico nel post-posticipo della 23ª giornata di campionato, e lo farà come di consueto da più di un anno mezzo senza il supporto dei gruppi organizzati - e non solo - della Curva Sud. Come noto, la diserzione del cuore del tifo deriva dall'installazione dei vetri divisori al centro delle curve e dalle multe, con Daspo annesso in caso di recidiva, comminate ai tifosi sorpresi in un posto diverso da quello assegnato sul biglietto nominativo e sta trovando la solidarietà di numerose tifoserie avversarie. Questa sera, ad esempio, gli ultras della Fiorentina resteranno in silenzio 30 minuti per protestare contro dei provvedimenti che "potrebbero essere adottati anche a Firenze in futuro", mettendo da parte la fortissima rivalità che li separa dai giallorossi. E non sono i soli ad averlo fatto nel tempo. Prima di tutto, però, è utile tornare all'estate del 2015 quando, su esplicita richiesta dell'allora Ministro dell'interno Alfano, il Questore di Roma Nicolò D'Angelo e il prefetto Gabrielli - oggi capo della Polizia - annunciarono l'imminente divisione delle curve dell'Olimpico, con l'obiettivo di "riportare ordine in un territorio franco e far fronte ai mostri a tre teste che lo popolano". Così il 13 settembre 2015 in occasione di Lazio-Udinese, la Curva Nord si presentava divisa da una vetrata, toccata con mano dai romanisti quattro giorni dopo durante Roma-Barcellona. E proprio mentre sul campo si giocava la sfida con gli spagnoli, la Curva Sud iniziò a svuotarsi per l'onta del vetro divisorio e la massiccia presenza di Forze dell'Ordine all'interno del settore, e dalla partita successiva col Sassuolo i gruppi ultras giallorossi e tutti i sostenitori della protesta hanno iniziato a non frequentare lo stadio nonostante la grande maggioranza di loro avesse in tasca un abbonamento valido per la stagione. E così è tuttora.

TIFOSERIE SOLIDALI - Come detto, molte tifoserie hanno mostrato la loro vicinanza alla curva giallorossa. I primi a farlo sono stati gli ultras della Juve che il 30 agosto 2015 sono restati in silenzio per l'intero primo tempo mentre i dirimpettai romanisti si vedevano divisi non dalla barriera (installata pochi giorni dopo) ma da un folto schieramento di steward posizionati sulla scalinata centrale del settore. Sempre la scorsa stagione, il 19 marzo, la Curva Nord dell'Inter ha deciso di non prendere parte alla trasferta di Roma perché per un ultras "non c'è partita senza la tifoseria rivale al suo posto", come riportato nel comunicato che ha spiegato la decisione. Scelta confermata anche il 2 ottobre di quest'anno per il Roma-Inter stagionale. Il 23 ottobre sono stati i tifosi del Palermo a disertare la trasferta di Roma per le stessemotivazioni, seguiti il 27 novembre dalla curva del Pescara e il 22 dicembre dalla Curva Nord del Chievo. I tifosi del Cesena invece hanno assistito in silenzio ai primi dieci minuti del quarto di finale di Coppa Italia pur presentandosi all'Olimpico e stasera la Fiesole viola non canterà per la prima mezz'ora di gioco. Inoltre, i romanisti hanno ricevuto attestati di solidarietà sotto forma di striscioni dai tifosi della Sampdoria, dell'Udinese, del Panathinaikos, del Psg, del Norwich City, del Benfica, dagli svedesi dell'Hammarby, dalla curva della Sambenedettese e dagli ultras Schikeria del Bayern Monaco.

LA SVOLTA - In tal senso questo martedì assomiglia molto ad un D-day giallorosso. L'approdo al vertice degli interni di Minniti e l'interessamento alla vicenda-barriere del ministro dello Sport Lotti sembra stia per cambiare le carte in tavola. Nella mattinata di oggi al Viminale si incontreranno i ministri e i rappresentanti di Roma e Lazio per "risolvere il problema", come confermato dal politico toscano amico di Spalletti. Se a ciò si aggiunge il cambio ormai prossimo ai vertici della Questura di Roma il quadro sembra schiarirsi agli occhi dei tifosi che da quasi due anni disertano lo stadio per protesta. Come se non bastasse, la società giallorossa è attesa in Campidoglio nel pomeriggio per un incontro col Comune riguardo il nuovo stadio e stasera l'attenzione sarà tutta per la sfida ai viola. Già domani potremmo conoscere il bilancio di uno dei giorni più importanti della storia recente della Roma.