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Roma, 6 punti in 2 giorni ma perde Lamela

(di Andrea Schietroma) – Sono stati due giorni senza dubbio positivi gli ultimi trascorsi in casa giallorossa.

Redazione

(di Andrea Schietroma) -Sono stati due giorni senza dubbio positivi gli ultimi trascorsi in casa giallorossa. Ieri è arrivata la vittoria per 2-0 contro il Torino nell’inconsueto “Monday Night Match” ed oggi è infine arrivata la conferma dello 0-3 a tavolino di Cagliari-Roma, cosa ovvia a norma di regolamento ma, con i tempi che corrono (e con alcune decisioni della giustizia sportiva non sempre brillanti), è una notizia che va accolta con soddisfazione.

NOTE LIETE – Se la tifoseria giallorossa è divisa sul fatto se fosse rigore o meno quello su Marquinho, di certo non lo è sulla prestazione della squadra: la Roma ha meritato di vincere e ha finalmente dato l’impressione di essere una squadra quadrata, creando molto in fase offensiva e soffrendo pochissimo in difesa.

Merito di alcune delle note positive della serata tra cui un Marquinhos in versione extraterrestre che, con la collaborazione di Castan, ha eretto un muro insormontabile per gli attaccanti granata e lo ha fatto da vero leader, seppur la carta d’identità dica che questo ragazzo ha soltanto 18 anni e che probabilmente Sabatini ha messo segno un grandissimo colpo di mercato. E sembra essersene accorto anche Alessandro Florenzi, protagonista con il brasiliano di uno scambio di complimenti sui social network.

Bene anche Pjanic, che dopo qualche scaramuccia e il successivo chiarimento, risponde presente alla chiamata di Zdenek Zeman e contribuisce con un gol e con una buona prestazione alla festa giallorossa.

Unica nota stonata della serata è l’infortunio occorso ad Erik Lamela che ha riportato una lesione capsulo-legamentosa alla caviglia destra. Un mese di stop.

GIOCO DA 6 PUNTI – Con la vittoria di ieri arriva anche la sentenza di oggi che, confermando lo 0-3 di Cagliari-Roma, assicura alla Roma ben 6 punti in classifica e il 6° posto solitario. A cui si potrebbe aggiungere addirittura l’addio al calcio di Massimo Cellino che all’ingresso della sede della Figc si aspettava tutt’altra sentenza. Invece la giustizia sportiva ha deciso di applicare correttamente il regolamento ed assegnare la vittoria ai giallorossi come norma prevede.

In seguito il presidente rossoblu ha commentato: “Oggi è morta la mia anima sportiva. Nello sport si deve perdere e vincere sul campo ed ora non è più così. Questo mi fa riflettere. Avevo già sentito un’atmosfera strana un mese fa, mi sentivo ospite di una casa dell’orrore”.

Commenti a cui il presidente cagliaritano fa seguito riaprendo la polemica, a dire il vero ormai stucchevole, sui proprietari della Roma: “Ho il solo difetto di non essere rappresentato da una banca. Dov’era il presidente della Roma? Di chi è la Roma? Una volta c’era Franco Sensi, poi Rosella. Ora di chi è? Se la Roma vuole vincere le partite senza giocare, al ritorno gliela diamo vinta e risparmiamo sul pullman”.

Ai commenti del patron sardo (che dimentica come anche nel Milan ci sia una situazione simile e la figura di riferimento sia l’ad Galliani e non il presidente, Berlusconi, da tempo molto defilato) seguono chiare le risposte dell’ad giallorosso, Claudio Fenucci: “La Roma ha una sua governance nella quale ci sono dei delegati. Quando parla con noi, Cellino parla con la Roma. Non vogliamo regali da nessuno ma che si rispettino i regolamenti. E questi sono chiari”.

PESCARA CAMBIA – Intanto i prossimi avversari dei giallorossi hanno scelto il nuovo allenatore che esordirà in panchina proprio contro la Roma. Si tratta dell’ex calciatore laziale Cristiano Bergodi che vince il ballottaggio con Franco Colomba.

E  il patron Sebastiani commenta l’annata di Zeman: “ Lo sento molto spesso. Se la Roma lo lascia lavorare e i giocatori lo seguono, si ritroveranno un futuro felice”.