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“La caparbietà, la mia forza”

(Il Romanista – D. Giannini) – Il derby da sogno, i due destri che si insaccano, uno sguardo già al futuro. E poi la famiglia: la sua e i Sensi. Il giorno dopo, a freddo, è ancora più bello. Francesco Totti si gode il momento felice...

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(Il Romanista - D. Giannini) - Il derby da sogno, i due destri che si insaccano, uno sguardo già al futuro. E poi la famiglia: la sua e i Sensi. Il giorno dopo, a freddo, è ancora più bello. Francesco Totti si gode il momento felice dopo tanti lunedì storti e ai tifosi romanisti prova a raccontare le sue emozioni.

Lo fa attraverso il suo sito internet e riparte da dove aveva terminato. «Quante emozioni!!! Per me il quello di ieri (domenica, ndr) è il derby dei sogni, il derby perfetto: ho sempre desiderato un derby così. Vincere grazie a due miei gol è semplicemente stupendo! Battere la Lazio fa sempre un effetto unico ed inoltre riuscirci andando anche in rete per un romano e romanista verace come me rappresenta una soddisfazione doppia». Poi va oltre: «In quei due tiri, due destri, ho messo potenza, convinzione e soprattutto... la voglia di giocare e di vincere che porto sempre dentro e che non m’abbandona mai. Nella carriera di un calciatore, e nella vita di un uomo, ci sono fasi serene e altre decisamente più ostiche: è in queste situazioni che esce fuori il nostro carattere».

 

E lui ha dimostrato di averlo per la centesima, anzi la millesima volta. Dedicato a quelli che gli dicevano che era finito. «Credo che sia sempre stata questa la mia forza: la caparbietà di non mollare mai. Godiamoci per un attimo questo successo. Ma poi guardiamo subito ai nostri obiettivi: dobbiamo assolutamente accedere alla Champions League del prossimo anno. Faremo di tutto per raggiungere le prime posizioni della classifica. Per questo andremo a Firenze con tutta l’intenzione di giocarci la partita». Solo così si può diventare Francesco Totti: non fermandosi mai a guardare quello che si è fatto, ma voltando pagina e fissando i prossimi obiettivi. 199 gol? Tanti, ma quello che conta di più è il prossimo. E non perché sarà il 200esimo. Ma perché è semplicemente il prossimo. Guardare al futuro senza dimenticare il passato, senza trascurare chi ha accompagnato tutta la sua carriera: «In una giornata intensa come quella di ieri, il pensiero è andato anche alla famiglia Sensi: è stato il loro ultimo derby e sono felice di aver regalato loro la soddisfazione del trionfo. Per questa società i Sensi hanno fatto moltissimo, mettendoci costantemente la faccia». E dopo i Sensi, il suo pensiero va ad un’altra famiglia. La sua. I figli e Ilary, con i quali ha festeggiato domenica sera andando a cena alla Villetta. Ilary, che domenica era in tribuna ad applaudirlo: «La dedica sulla maglia, "Sei sempre Unica", era ovviamente per mia moglie Ilary, proprio come quella del cucchiaio a Peruzzi nel 2002, in quel 5-1 di 9 anni fa che non dimenticheremo mai». Unica lei, ma unico anche lui. Lo dicono i romanisti. Lo dice il resto del mondo. Dal Brasile alla Germania, dall’Argentina alla Francia. Tutti ai suoi piedi. «Totti colora Roma di giallo e rosso» dice il tedesco Kicker. «Totti segna 2 volte e la Roma fa cinquina» titola invece Globoesporte. «Derby hero», e «Il Re di Roma non è morto» dicono in Inghilterra, mentre per l’argentino Olè, Totti è semplicemente «l’imperatore». «Totti e il lato oscuro della forza» scrivono, infine, in Francia con il fotomontaggio del capitano come in Guerre Stellari. Hanno ragione loro. Roba da fantascienza.