Aumenta il numero di vaccini, il green pass aiuta a riprendersi pezzi di normalità, eppure rimane l’incertezza che ormai da tempo avvolge ogni cosa, calcio compreso, come riporta La Gazzetta dello Sport. Così, forse, non è ancora tempo per riprendere un rito sacro del tifoso: l’abbonamento. I club, soprattutto quelli di vetta, ci pensano da un po’: nello spingere per aprire gli stadi al 100% della capienza, immaginavano inizialmente campagne di vendita quasi come una volta. La mancanza di un orizzonte preciso sta portando tutti ad un approccio più cauto, impossibile dire cosa accadrà tra qualche mese e quanto sarà rapido il ripopolamento degli impianti, senza considerare i rischi di nuovi stop: con questi presupposti, per le società diventa difficile impegnarsi con progetti a lungo termine. La Roma ha le idee abbastanza chiare: niente tagliandi a lungo termine, neanche se riaprisse subito al 100%. Troppo alto il rischio di nuove chiusure e a Trigoria sono ancora alle prese con la questione dei voucher per il rimborso del 2019-20. Se poi l’andamento dei contagi migliorerà, per il girone di ritorno potranno essere pensati dei mini-abbonamenti, come peraltro era stato già fatto nelle ultime stagioni.
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Poche certezze e rischi, così i club hanno deciso: ora niente abbonamenti
La mancanza di un orizzonte preciso sta portando tutti ad un approccio più cauto
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