L'ex centrocampista della Roma e della Nazionale, Simone Perrotta, oggi compie 37 anni, ed è intervenuto ai microfoni di
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Perrotta: “La Roma di Spalletti come quella di Rudi Garcia”
Le parole di Simone Perrotta ai microfoni di Roma Radio, nel giorno del suo 37' compleanno
Roma Radio.
“Mi sento bene, mi sento uno di 37 anni, a 37 anni uno è giovane. Rapportato al calcio sei anzianotto, rapportato alla vita sei nel fiore della giovinezza”.
Stasera Roma-CSKA, ti fa effetto ripensarci?
“Che bello! La Roma deve stare lì, per quelle partite. Ho vissuto momenti molto belli nell’era Spalletti, con la vittoria di Madrid e quella di Lione, abbiamo fatto i quarti di finale. Rappresentavamo l’Italia. Sono ricordi che ti porterai dentro. Giocavamo molto bene, come la Roma attuale”.
Quanta differenza c’è tra il campionato e la Champions League?
“La Champions ti regala emozioni diverse, rispetto al campionato. Prima di Madrid facemmo l’anticipo a Torino contro la Juventus e poi vincemmo col Real (all’Olimpico, ndr). È proprio un altro gioco, un altro ritmo, c’è un approccio diverso, un’atmosfera diversa. È quello che la Serie A non ti regala”.
Partite come quelle di stasera sono quelle più insidiose?
“Sulla carta il CSKA è una squadra meno forte rispetto a Bayern e Manchester, sono squadre molto attrezzate, dove ci sono giocatori che hanno una certa esperienza internazionale, non sono mai partite semplici. Raramente ho visto partite scontate. Ieri sera è stato testimoniato, il Liverpool ha fatto fatica, l’Atletico anche, la Juventus stessa non ha giocato una partita semplicissima. Ma la Roma questo lo sa”.
Ti ha fatto venire l’acquolina in bocca vedere questa Roma?
“Certo, mi sarebbe piaciuto giocarci. Si vive di momenti, anche di periodi della vita, dove si chiude un percorso e se ne apre un altro. Evidentemente il mio era finito, non ho nessun rammarico. Sono orgoglioso di quello che ho fatto, va al di là dei trofei. Ho avuto la fortuna di conoscere e apprezzare tante persone che non avrei conosciuto altrimenti. È un mondo che devo ringraziare, mi ha fatto crescere come persona. Giocare un anno in più o in meno mi avrebbe dato qualche soddisfazione in più a livello personale, ma sono molto soddisfatto”.
Quant’è forte la Roma?
“Andando a spulciare i giocatori della rosa ci sono giocatori veramente forti. Giovani e di esperienza, che hanno vinto la Champions e hanno un’esperienza internazionale importante. Qualcuno di questi non è neanche un papabile titolare, rende l’idea della forza della Roma attuale. Tutto ciò va amalgamato bene, ma a capo c’è un grande condottiero, che lavora in un modo egregio. Siamo tutti convinti che si possa fare una stagione memorabile”.
Come ti trovi nella nuova veste?
“Va molto bene, sono molto soddisfatto, sto avendo la fortuna di vedere l’altra faccia della medaglia. Mi sta dando una veduta a 360° del mondo del calcio, dopo vent’anni di campo adesso ho questa grande opportunità. Sono cose che fino a qualche tempo fa non immaginavo neanche. È molto istruttiva la cosa. Io dico che il calciatore deve essere concentrato sul campo, ma se avesse una veduta un po’ più larga eviterebbe alcuni comportamenti. Ma è una cosa naturale, quando giochi sei concentrato su quello”.
Come fai a lavorare con Tommasi?
“Non lo dico per piaggeria, ma è il numero uno. È divertente, simpatico. Di un’intelligenza sopra alla media”.
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