Quando Jim parla, è un fiume in piena. Tra frecciatine, progetti futuri e mea culpa il presidente giallorosso si è lasciato andare in una lunga intervista all’emittente radiofonica giallorossa. Prima considerazione, il lavoro di Spalletti e la stoccata a Garcia e ad alcuni dirigenti: “Non potrei essere più felice e più fiero per come i ragazzi si sono comportati negli ultimi tre mesi circa. Credo che, per quanto riguarda lo staff tecnico, Luciano e il suo staff siano stati fantastici. Vorrei aver preso prima la decisione di cambiare”. Una decisione che forse prima era stata bloccata da Baldissoni e Sabatini, restii a cambiare allenatore in corsa. E adesso il primo è in scadenza di contratto a giugno, il secondo è dimissionario. Seconda considerazione, Pjanic non si vende: "Non abbiamo molti spazi da riempire per la prossima stagione, ci sono dei giocatori che ci sono stati prestati che vorremmo trattenere (Szczesny, Digne, Rüdiger, ndr). Ci sono persone che ogni giorno parlano di Pjanic, del fatto che vuole andare via. È davvero assurdo. Personalmente non ho alcun interesse nel voler vendere Miralem, è una cosa stupida, io voglio che faccia parte di questa squadra, anche lui lo vuole, è un grande gruppo, c’è un grande allenatore". Terza considerazione, mea culpa sul mercato: "Se abbiamo fatto degli errori, a livello collettivo, magari è perché abbiamo agito troppo sul mercato. Nei primi due anni abbiamo dovuto farlo, Walter ha fatto un lavoro fantastico. Dovevamo agire. Abbiamo ereditato, per quanto molti non vogliano riconoscerlo o ammetterlo, una situazione in cui le perdite finanziarie erano considerevoli e per questo motivo abbiamo avuto dei problemi con la UEFA". Quel "dovevamo agire sul mercato" è riferito ai primi due anni dell'era americana, quella della Roma di Luis Enrique e di Zeman, il presidente quindi dichiara di aver commesso errori nelle cessioni dal terzo anno in poi, quando sono stati venduti Benatia e Lamela). Quarta considerazione, prospettive future: "Vogliamo vincere lo Scudetto, vogliamo vincere questo e quello. Ma ci stiamo arrivando. Abbiamo commesso alcuni errori ma li abbiamo corretti. Abbiamo ancora delle cose da fare per migliorare e lo faremo. Io non vado da nessuna parte, non ne ho l’intenzione. Come ho già detto starò qui per molto, molto tempo. Ho uno stadio da costruire". Quinta considerazione, non c'è una quinta interrogazione: nessun accenno o riferimento alla questione Francesco Totti e al suo contratto in scadenza.
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Pallotta scatenato: “Pjanic deve restare per vincere lo scudetto”. Manolas ‘bloccato’ a Roma per una clausola
Il presidente giallorosso vuole trattenere i big e fa mea culpa: "Abbiamo commesso alcuni errori ma li abbiamo corretti. Abbiamo ancora delle cose da fare per migliorare e lo faremo. Io non vado da nessuna parte, vogliamo vincere lo scudetto"
MERCATO, CLAUSOLA MANOLAS - Nonostante il numero uno giallorosso abbia dichiarato di non voler fare grandi cambiamenti nella rosa giallorossa, resta nei bilanci societari un passivo da 40 milioni che in qualche modo dovrà essere risanato. Senza un main sponsor che porti soldi nelle casse societarie, e nonostante la volontà di Pallotta di voler trattenere i migliori, l'unica strada al momento percorribile per ricavare soldi è quella di una grossa plusvalenze. Detto che ci saranno numerosi giocatori - come Ljajic, Doumbia, Iturbe, Emerson - che lasceranno Trigoria (sicuramente però senza procurare ricavi ma solo ammortamenti), sono tre i nomi caldi del mercato estivo: Pjanic ('blindato' al momento dal presidente per volere dello stesso bosniaco), Nainggolan e Manolas. Quest'ultimo nei giorni scorsi avrebbe già avuto dei primi contatti con il nuovo Chelsea di Conte, ma il suo addio potrebbe slittare di un altro anno. La causa? Una clausola nel contratto di cessione dall'Olympiacos alla Roma nella quale si obbliga il club giallorosso a dover versare il 50% del ricavato della cessione al suo ex club di appartenenza. In sostanza, se la Roma vende Manolas per 36 milioni di euro, diciotto di questi andrebbero all'Olympiacos. Non un buon affare visto che i giallorossi comprarono il greco per 13 milioni.
TRIGORIA, OUT TOTTI - Continua intanto la preparazione dei giallorossi alla sfida di lunedì prossimo contro il Bologna. Gli uomini di Luciano Spalletti si sono ritrovati questa mattina al centro sportivo "Fulvio Bernardini" per svolgere la seduta odierna: dopo una riunione in sala video e un primo allenamento in palestra, i giocatori sono scesi in campo per una sessione dedicata alla tattica. Francesco Totti ha svolto lavoro individuale (per una botta alla caviglia ricevuta durante l'allenamento di ieri), così come Nainggolan e Vainqueur. Tutti e tre i giocatori però dovrebbero tornare a disposizione già per la seduta di domani mattina.
ULTRAS IN SENATO - Ha fatto clamore quest'oggi la notizia del convegno tenutosi ieri al Senato tra i rappresentanti del mondo ultras e alcuni membri del Governo. A far scalpore la presenza del capo ultrà dell'Atalanta, Claudio "Bocia" Galimberti, sottoposto tuttora a regime di sorveglianza. Tra i più indignati il SIAP (sindacato della Polizia di Stato): "Apprendiamo con sconcerto - si legge nel comunicato di Roberto Traverso, segretario generale Siap Genova - della presenza tra i "tifosi" che si sono fatti portavoce delle problematiche c'è anche il noto ultrà atalantino Claudio Galimberti, detto "Bocia", colpito da 9 daspo, responsabile di svariate azioni violente nel corso degli anni e che ben ricordiamo anche qui a Genova, quando alcuni anni fa partecipò a un corteo non autorizzato di tifosi atalantini dalla stazione Brignole che sfondò un cordone di poliziotti causando il ferimento di alcuni nostri colleghi". Non meno sconcertato il presidente del Coni, Gianni Malagò: "Galimberti presente ieri ad una conferenza stampa in Senato per cambiare le norme contro la violenza negli stadi? Fa stupore che chi è sottoposto a regime di sorveglianza non può entrare in uno stadio e poi.... E' una vicenda che si commenta da sola, servirebbe maggiore attenzione soprattutto in alcune sedi istituzionali". A spezzare una lancia in favore dell'ultrà atalantino e dei membri delle tifoserie presenti al convegno è l'avvocato Lorenzo Contucci, invitato ieri come relatore per la proposta di modifica degli articoli 8 e 9. "Se a Claudio Galimberti è stato concesso di entrare nella sala stampa del Senato dietro la presentazione di documenti e accrediti, evidentemente ha il diritto di farlo - ha dichiarato Contucci a Forzaroma.info -. Chi sostiene il contrario, o modifica i regolamenti oppure è antidemocratico".
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