Alla fine Thiago Motta non sa se essere più orgoglioso dei suoi o più arrabbiato per quel rigore finale, scrive Andrea Pugliese su La Gazzetta dello Sport. “Abbiamo giocato contro una grande squadra come la Roma e in dieci non era facile – dice l’allenatore dello Spezia – Sono orgoglioso dei miei ragazzi, abbiamo giocato con lo spirito giusto, la sconfitta è immeritata. Ma adesso mi aspetto le scuse alla mia società, allo Spezia, come successo in precedenza con altre società più grandi di noi“. A Motta sono tante le cose che non sono andate giù. A iniziare dal secondo giallo ad Amian, ma anche il primo non gli è piaciuto. “Zalewski ha simulato, si è buttato per terra e sembrava morto, per poi rialzarsi subito. I giocatori così non aiutano. Fabbri in campo mi ha chiesto se quando giocavo mi sarebbe piaciuto prendere una manata in faccia. Gli ho detto che una volta ho perso una finale di Champions per una simulazione così. Inter-Liverpool è stata uno spettacolo anche per la correttezza dei giocatori". Poi ancora il rigore: “Io ho visto Maggiore toccare prima la palla e poi l’avversario, poi ci sono le interpretazioni. Ma Fabbri non era sicuro di fischiare e quando non si è sicuri si lascia l’interpretazione, senza cambiare. Ripeto, meritiamo le scuse“.
Il Tempo
Motta furioso: “Meritiamo le scuse, bravi i miei ragazzi”
Il tecnico dello Spezia: "Abbiamo giocato con lo spirito giusto, la sconfitta è immeritata"
© RIPRODUZIONE RISERVATA