senza categoria

Luis chiede tempo, i tifosi dei cambiamenti: San Siro è già un bivio

(di Mirko Porcari) – Un applauso che vale più di mille parole: si riparte da qui, dalla fiducia ad oltranza concessa dall’Olimpico alla squadra e al progetto di Luis Enrique, l’unità in un momento non proprio felice.

Redazione

(di Mirko Porcari) - Un applauso che vale più di mille parole: si riparte da qui, dalla fiducia ad oltranza concessa dall’Olimpico alla squadra e al progetto di Luis Enrique, l’unità in un momento non proprio felice.

I tifosi della Roma hanno raccolto l’invito fatto a più riprese dai membri della società e dai giocatori più rappresentativi, passando sopra un risultato ed una prestazione che ha sollevato più di un dubbio. Sabato c’è l’Inter a San Siro, in una sfida che ha già il sapore del bivio stagionale.

CI CREDO” – Daniele De Rossi suona la carica: dopo l’analisi, a caldo, nel post gara contro il Cagliari, il mediano di Ostia torna sugli aspetti generali del nuovo corso voluto da Luis Enrique. “Credo in questo progetto, nell’onestà e nell’innovazione di Luis Enrique e nel fatto di poter costruire qualcosa di buono” non si nasconde Capitan Futuro, attingendo a piene mani dalle sensazioni positive raccolte durante i primi mesi di lavoro con il tecnico spagnolo. Dopo Totti, anche il secondo simbolo giallorosso si stringe intorno alla filosofia e al “modus operandi” della società, un segno chiaro della volontà di seguire le linee tracciate dalla rivoluzione sportiva scesa sulla Roma. Anche DiBenedetto e soci hanno voluto far sentire la loro vicinanza allo spagnolo in un momento di chiaro empasse, con rassicurazioni e attestati di stima che fanno fronte alle voci di possibili ribaltoni in panchina (l’esonero di Luis Enrique si gioca a 1.90): il futuro si chiama Inter e la prova d’appello è dietro l’angolo, una vittoria a Milano potrebbe riportare la serenità giusta per portare avanti senza troppe pressioni un disegno che stenta a concretizzarsi.

 

CAMBIARE? – L’interrogativo è d’obbligo, soprattutto alla luce di alcune prestazioni individuali offerte ieri: non c’è processo, non ancora, ma i tifosi si chiedono se la rosa si adeguata per supportare le idee e gli schemi di Luis Enrique. Preoccupano segnali come la fragilità di Bojan, apparso spaesato ed estremamente sofferente nei confronti fisici con gli avversari e la staticità di Osvaldo, schierato in un ruolo, quello di esterno, che non risponde alle caratteristiche su cui si basa il suo modo di giocare. Migliore impressione l’hanno destata Marco Borriello e Fabio Borini (“farà innamorare i tifosi” scommette il suo agente) : il primo, dopo un’estate passata con la valigia in mano, ha messo in campo tutta la grinta e il carisma che da sempre lo contraddistinguono, il secondo ha regalato freschezza e spunti interessanti, cambiando il suo status da “oggetto misterioso” a “campioncino di razza”. Non è quindi tanto azzardato ipotizzare un tridente inedito contro l’Inter, puntando magari sulla loro voglia di stupire e sui colpi di Francesco Totti, uno dei pochi a salvarsi nel naufragio generale. Le scelte, ovviamente, spetteranno a Luis Enrique, un tecnico che non ha mancato di stupire con decisioni spesso impopolari: “Dateci tempo” la frase più gettonata degli ultimi tre mesi, una supplica alla pazienza che potrebbe trovare conforto solo con un risultato positivo a Milano.

 

VOCI – C’è chi sogna un improbabile ritorno di Fabio Capello (“sarebbe affascinante”) chi, invece, è pronto a scommettere sulla bravura di Luis Enrique e sulla capacità di reazione della formazione giallorossa (anche Zeman si è schierato con i sostenitori dell’allenatore asturiano, predicando calma e fiducia, mentre Carlo Mazzone continua a dire che “per gestire la Roma serve esperienza”): il lunedì del dopo-Cagliari porta voci e vocine intorno al mondo Roma. Escluse quelle dei protagonisti, un coro unanime contro la sfortuna e la scarsa concretezza, si parla sempre degli eroi di giornata, incarnati dal livore di Daniele Conti (quinto gol alla Roma, da vero tifoso) e dallo stupore di El Kabir, ennesimo nome nella lunghissima lista di improvvisati mattatori dei sogni romanisti. Fa sorridere il ritrovato buonismo di Massimo Cellino, tornato ad elogiare Totti dopo le parole di scherno (“ormai è diventato uno showman”) pronunciate ad inizio settimana. Appuntamento alla gara di ritorno, ricordando il monito di Daniele De Rossi e il feeling del capitano con la porta rossoblù.