senza categoria

L’importanza di De Rossi: nei 351′ con Daniele in campo, la Roma non ha mai preso gol

Sotto la gestione Garcia, nei 3435' totali disputati dal numero 16, la Roma ha incassato 24 reti. Una ogni 143'

finconsadmin

Ligabue gli potrebbe dedicare una canzone. Un po' come fece nel 1999 in onore di Oriali, esaltando l'importanza del lavoro oscuro nel calcio. Quello che non viene granché evidenziato né pubblicizzato, ma che serve eccome. Come il pane. In una squadra che funziona, la base e le fondamenta risiedono lì, nel centrocampo. Nella forza e nella solidità di chi lavora e suda, proteggendo e sorvegliando. Certo, utilizzare l'aggettivo "gregario", quando si fa riferimento a Daniele De Rossi, può sembrare una bestemmia. Lui, Danielino, è da anni un simbolo di questa città e della Roma. Un monumento che un giorno, speriamo il più tardi possibile, avrà anche l'onere e l'onore di indossare in pianta stabile la fascia di capitano.

Quel giorno è ancora lontano, ma poco cambia. De Rossi è già un capitano. Un leader, un condottiero, un elemento imprescindibile per qualsiasi allenatore. In primis per Rudi Garcia, che lo ha atteso impazientemente e dopo quasi un intero mese di stop lo ha subito rigettato nella mischia, non risparmiandogli neanche un minuto dei 90' contro il Chievo. Fuori, in corso d'opera, Totti, Pjanic e Nainggolan. Non lui, non Daniele, che forse il cambio se l'aspettava. Niente. Garcia non ha voluto rischiare. Perché avere in campo De Rossi è sinonimo di garanzia. Ovvero, subire poco. Pochissimo.E quasi certamente non prender gol. La splendida prestazione della coppia difensiva Yanga-Mbiwa-Astori è dovuta sì alle qualità indiscutibili dei due giocatori in questione, ma anche all'apporto sapiente e puntuale di un centrocampista difensivo tra i più forti al mondo.

La Roma ha tanti interni di straordinaria qualità. Un reparto fantastico. Sarà un meraviglioso problema per Rudi dover scegliere tra i vari Nainggolan, Pjanic, Keita, Strootman. Ma se abbiamo imparato a conoscere bene i gusti e le esigenze tattiche del tecnico francese, chi difficilmente resterà fuori è De Rossi. E non certo per un fattore "ambientale". Parlano i dati, di questo e dello scorso anno. Partiamo dall'attualità. Daniele ha fin qui all'attivo 351' in stagione: con lui in campo la Roma non ha mai subìto gol. Nei 459' senza il numero 16, le reti incassate sono state sei. La metà di queste irregolari, contro la Juventus, ma è evidente come la Roma, in assenza di un pilastro centrale dalle caratteristiche prettamente difensive, soffra di più. Conceda maggiori spazi ed opportunità ai propri avversari.

Prendiamo in esame i dati dello scorso anno: nei 3084' con De Rossi in campo, la Roma ha subito 24 gol. Uno ogni 129'. Senza De Rossi, sei reti subite in 696'. Una ogni 116'. Il dato complessivo, unendo gli elementi relativi alle due stagioni, dice un gol incassato ogni 143' con Daniele, uno ogni 96' senza. Togliendo le tre reti dello Stadium, la media è di un gol ogni 128'. La differenza resta evidente, e Garcia lo sa. Martedì c'è il Bayern. Per De Rossi, assente contro il CSKA per squalifica e all'Etihad Stadium per infortunio, sarà il ritorno in Champions League a 1322 giorni di distanza dalla triste serata di Donetsk. Fondamentale, per la Roma, sarà in primis non prenderle. E con Daniele a protezione della difesa, ci sentiremo tutti un po' più tranquilli. Seppur dinanzi ai fenomeni spaziali di Pep Guardiola.

Stagione 2013-2014

Con De Rossi in campo: 24 gol subiti in 3084' (uno ogni 129')

Senza De Rossi in campo: 6 gol subiti in 696' (uno ogni 116')

Stagione 2014-2015

Con De Rossi in campo: 0 gol subiti in 351'

Senza De Rossi in campo: 6 gol subiti in 459' (uno ogni 77')

Dato complessivo

Con De Rossi in campo: 24 gol subiti in 3435' (uno ogni 143')

Senza De Rossi in campo: 12 gol subiti in 1155' (uno ogni 96')