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«Con lo Shakhtar per la maglia»

(Il Romanista – P.Bruni) – Rabbia, malcontento e amarezza. Il periodo delle Roma non è fra i migliori, figuriamoci quello che stanno vivendo i tifosi.

Redazione

(Il Romanista - P.Bruni) - Rabbia, malcontento e amarezza. Il periodo delle Roma non è fra i migliori, figuriamoci quello che stanno vivendo i tifosi.

In giro per la città, ai bar, per strada, perfino in fila ad acquistare un biglietto per la sfida di domani sera con lo Shakhtar, si incontrano persone col morale sotto i tacchi. C’è disillusione e stanchezza. La voglia di parlare è tanta. Tantissima. Ognuno ha le sue verità e freme per raccontarle. Da Ranieri all’ultimo giocatore della rosa, i sostenitori giallorossi non fanno sconti a nessuno. «Gli suggerisco di vincere in Champions, altrimenti giovedì mattina ci saranno cinquemila persone a Trigoria», esordisce Fabio. «Cinquemila a Trigoria? – stuzzica Francesco – sono pochi, dovremmo andarci almeno in diecimila». Più cauto, invece, Alessio: «Sono convinto che reagiranno con orgoglio. Daje Roma». Per Roberta, la sua amica, è solamente una speranza: «Mi auguro che lo facciano, non gli manca niente. Se decidono di compattarsi, se li mangiano gli ucraini». La voglia di superare il momentaccio è fortissima ma l’agghiacciante sconfitta di sabato ha lasciato il segno e calato un velo di incertezza sulle reali potenzialità della squadra.

Limiti tattici, fisici e mentali hanno fatto saltare i nervi alla gente. «Vi rendete conto di quello che sono riusciti a fare col Napoli? Non mi ricordo una partita così brutta», commenta Giulio. Perfettamente in linea, pure Armando: «Ero in Monte Mario e vedere tutti quei tifosi napoletani esultare mi ha fatto avvelenare. Mai più un’umiliazione del genere». Inviperita e scossa, Flavia: «La verità è che questi viziati non c’hanno voglia di fare nulla». Giorgio: «Sarebbe il caso che Ranieri si dimettesse. Dice di essere romanista ma guarda soltanto il portafoglio». Antonio: «Bisogna cacciare l’allenatore. Non ha lo spogliatoio in mano e rischiamo di finire peggio di quanto si possa immaginare». Elio: «Non so chi possa decidere ma Ranieri deve essere esonerato. Sta facendo danni e mi sento preso in giro dalle sue finte parole da innamorato romanista». Avvilito, invece, Rosario: «Il turn over è diventato un dramma. C’è caos a Trigoria e ognuno tira l’acqua al proprio mulino. Che schifo». Edoardo non sa a quale santo votarsi: «Mi piange il cuore a vedere una rosa così forte annaspare dietro all’Udinese, alla Lazio e al Palermo». Giordana: «Non ci meritiamo un atteggiamento del genere. Sono mercenari in vacanza lautamente pagata».

Ovunque, i sogni hanno lasciato spazio alla triste realtà. La felicità dei mesi scorsi si è trasformata in profonda amarezza. Una situazione grottesca e in continuo divenire, purtroppo. Daniele: «Sto rosicando troppo: ogni volta che il campionato offre la possibilità di arrivare in alto, regolarmente la Roma si impantana su se stessa». Suo cugino, Stefano: «Sgobbiamo per portare a casa neppure mille euro e questi si permettono di lamentarsi. Sono andati oltre la vergogna e la decenza». Sara: «Credo sia necessaria una totale rifondazione del gruppo. Sono spremuti, viziati e non gli importa nulla dei tifosi». Quasi commovente Giuseppe: «Vedi? Nonostante siano ridicoli sto comprando un biglietto per mercoledì. Scemo io che ancora butto i soldi per questi». Walter non è da meno: «Vado a vedere l’incontro con lo Shakhtar perché voglio tifare solo la maglia». Un briciolo di ottimismo arriva da Ettore, un signore sull’ottantina che si ferma incuriosito: «Figlio mio, sapessi quante ne ho viste di annate brutte. Siate fiduciosi: la Roma presto tornerà a vincere»