(Gazzetta dello Sport- M.Cecchini) L’odore di scarichi fognari che si sente appena fuori dai cancelli di Trigoria, a dire il vero, non mette voglia di aperitivi e stuzzichini, ma di questi tempi alla Roma è meglio non sottilizzare.
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La resa di Ranieri «Qui la normalità è impossibile»
(Gazzetta dello Sport- M.Cecchini) L’odore di scarichi fognari che si sente appena fuori dai cancelli di Trigoria, a dire il vero, non mette voglia di aperitivi e stuzzichini, ma di questi tempi alla Roma è meglio non sottilizzare.
Per questo Claudio Ranieri, travestendosi da barman, regala un paio di concetti che — alla luce del caso Pizarro, delle nostalgie di Adriano e del rischio che «i papponi comandino» in società (il sincero De Rossi dixit) — fotografano bene la situazione. «A Roma è impossibile la normalità — dice rassegnato —. Questi (casi, ndr) sono happy hours. Qui tutto è difficile, ma è più bello, più stimolante. Papponi? Se mi dicono qualcosa io rispondo, ma queste sono cose che toccano la società e dovrà replicare chi di dovere. Dobbiamo saper navigare in tutti i mari e quello di Roma è sempre mosso» .
CASO PIZARRO Insomma, alla vigilia del match col Catania, il bollettino dei naviganti annuncia cautela. Ne dovrà avere parecchia il preparatore Paolo Bertelli, che ieri sera è partito per il Cile col compito di verificare le condizioni di Pizarro e, soprattutto, di convincerlo a ritornare a Roma presto. «No l’ho mai sentito — ammette Ranieri — ma quando ci parlo è tutt’altra storia. Io devo credere a lui e non a quello che sento dire in giro. Io non ho mai avuto nessun problema con Pizarro. Non sono deluso, spero che si rimetta in fretta. Multe? Non sono la persona preposta, la società farà la società. Non ho mai voluto che nessuno entrasse nel mio lavoro, così come non sono mai entrato nel lavoro degli altri. Cederlo? Per me deve restare, i giocatori importanti li voglio qui. Accetterei di lasciarlo andare solo se lui, o chiunque altro, chiedesse di andare via» . Stop al mercato Forse sarebbe il solo modo di fare mercato in entrata (Pizarro piace a tanti: dallo Zenit al Genoa), visto che la realtà finanziaria è malinconica. «Dobbiamo sfoltire, vendere— spiega il tecnico —. Come faccio a fare richieste? In entrata non si farà nulla: né Behrami né Sculli né nessuno. La rosa comunque è valida, perché devo avere la possibilità di giocarmi tutte e tre le competizioni a cui partecipiamo. Contro il Catania ripartiamo con voglia, carica, determinazione. La squadra sta bene fisicamente e moralmente. Dobbiamo colmare quel gap col vertice. In lotta vogliamo esserci anche noi, stiamo lavorando per questo. I casi non ci turbano» .
STIMOLI & GOL In ogni caso Ranieri è sicuro: «Io ho stimoli per tutti. Adriano? È tornato in ritardo e dovrà rimettersi al passo con gli altri che hanno cominciato prima. Con Chievo e Milan ha fatto due partite buone, ma avrà bisogno di un po’ di tempo per tornare in condizioni accettabili. Comunque mi aspetto tanto da lui, ma anche da Totti perché il suo curriculum ci parla di tanti gol, da Vucinic che ha avuto dei problemini e ha segnato poco, da Menez che ha fatto bene ma non si può fermare. L’importante è averli carichi, in forma. Se tutti capiranno che sono importanti faremo un bel campionato, altrimenti no» . Dubbi Il presente comunque si chiama Catania e Ranieri— risolto il quesito portiere («giocherà Julio Sergio al 100%» )— ha il dubbio se schierare De Rossi, reduce da influenza, o meno. «Ci devo pensare. Un allenamento potrebbe bastare, ma domenica c’è anche il match con la Sampdoria» . Si consoli, potrebbe essere un happy hour in confronto alle quotidiane bufere di Trigoria
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