Due vittorie su due, amichevole compresa, con la Nazionale e cinque su sei (solo il Toro ha pareggiato, ma in trasferta) con i club. Nel primo turno delle coppe europee siamo l’unico Paese che non ha subìto sconfitte: Spagna, Inghilterra, Germania e Francia hanno lasciato almeno una volta le penne sul campo.
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In una sola partita il Chelsea guadagna sei volte di più della Roma. Stadio di proprietà l’unica salvezza
Altre ricette per combattere la malattia del nostro, la maggior parte copiate alla Premier League, sono: sponsor, migliori relazioni con le corporazioni internazionali, sfruttamento delle tasche asiatiche.
Resurrezione improvvisa dopo il tracollo brasiliano e dopo Tavecchio? Sarebbe bello ma non è. Il San Paolo era semivuoto, il Franchi anche e addirittura lo Juventus Stadium ha dimenticato il tutto esaurito.
“L’Italia è diventata l’uomo malato del calcio europeo. Quest’estate Milan, Inter e Napoli hanno speso in tre quanto da sola ha speso una società come l’Hull City”, segnala Newsweek. Aggiungendo che “la gente sta alla larga dalle partite. Gli stadi sono vecchi, talvolta orrendi, gestiti non direttamente dai club, con tutto il settore pubblico italiano diviso fra scioperi e corruzione. In una sola partita il Chelsea guadagna sei volte di più della Roma”.
E poi: “La Juventus ha il suo stadio dal 2011 e le entrate sono triplicate.
Ecco la strada giusta. Altre ricette per combattere la malattia, la maggior parte copiate alla Premier League, sono: sponsor, migliori relazioni con le corporazioni internazionali, sfruttamento delle tasche asiatiche. Il primo passo per curare l’alcolismo è accettare il fatto che ci sia un problema di alcol. È chiaro a tutti che l’Italia ha un problema di calcio. Ma una rigenerazione è inevitabile perché le radici non si possono estirpare”.
Curiamoci in fretta e non solo con qualche brodino.
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