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Il nostro 2014

(Il Romanista-A.Ferrari) I sei calciatori che possono far grande la Roma il prossimo anno. Benatia ha già dimostrato di valere ogni centesimo speso, De Rossi ha zittito i calunniatori, Destro sogna il Mondiale grazie a una seconda parte di...

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(Il Romanista-A.Ferrari) I sei calciatori che possono far grande la Roma il prossimo anno. Benatia ha già dimostrato di valere ogni centesimo speso, De Rossi ha zittito i calunniatori, Destro sogna il Mondiale grazie a una seconda parte di stagione entusiasmante. Pjanic, Strootman e il Capitano sono le altre stelle

MEHDI BENATIA Sono bastate poche, pochissime partite ai tifosi della Roma per capire che tipo di giocatore è Mehdi Benatia. E pensare che qualcuno (non solo alcuni tifosi) lo scorso luglio ebbe da ridire per i 10 milioni di euro (più la comproprietà di Verre e Nico Lopez) che la Roma sborsò per prelevarlo dall’Udinese. Un “prezzo” che oggi qualsiasi club (e sono in tanti a seguirlo) pagherebbe di buon grado per averlo nella sua rosa, dato che il franco-marocchino, nella prima parte di stagione, ha ampiamente dimostrato di essere un giocatore fondamentale. Un giocatore che, quindi, si pone come uno dei protagonisti anche della seconda parte che vedrà la Roma dare la caccia alla Juventus capolista a partire dalla gara del 5 gennaio. Una partita che Mehdi ha in testa dal fischio finale di Roma-Catania e a cui, come tutta la squadra, tiene molto. Proprio per questo il difensore classe ’87 venerdì ha preferito tornare sui campi di Trigoria invece di rilassarsi al sole di Dubai dove ha passato qualche giorno di vacanza. Una vacanza strameritata dopo le splendide prestazioni nelle prime 17 giornate di campionato che ne hanno fatto uno dei difensori più forti della Serie A (se non il più forte). Bravo, bravissimo a difendere ma anche ad attaccare. Sono, infatti, quattro le reti (una doppietta) in sedici presenze. Oltre alle doti tecniche, Benatia ha anche dimostrato un carattere forte, una leadership all’interno dello spogliatoio che ha piacevolmente colpito Rudi Garcia e i compagni. L’allenatore francese, infatti, oltre ad elogiarlo in ogni occasione, l’ha inserito nell’ormai famoso “consiglio dei saggi” e spesso l’ha designato come uno dei capitani dalla squadra in occasione di gare ufficiali. Una fascia con cui Mehdi ha terminato l’ultima partita del 2013 (contro il Catania). Insomma, la Roma ha trovato un punto di riferimento che sicuramente non tradirà le aspettative dei tifosi.

MIRALEM PJANIC È l’anno di Miralem Pjanic. Il centrocampista bosniaco, dopo aver centrato la qualificazione al Mondiale brasiliano con la sua Bosnia, ora vuole stupire la Serie A e il calcio europeo con la maglia della Roma. Nelle prime 17 giornate, infatti, il bosniaco ha dimostrato una maturità e una costanza di rendimento che raramente i tifosi giallorossi avevano visto nelle sue prime due stagioni con la maglia della Roma. Un rendimento pazzesco che ne ha fatto uno dei cardini del centrocampo di Rudi Garcia che, ovviamente, stravede per lui. Un “amore”, quello del tecnico francese nei confronti di Pjanic, confermato dalla divieto di cedere il giocatore nell’ultima sessione di mercato. «Miralem per noi è fondamentale», ha più volte ripetuto il Rudi Garcia a cui, evidentemente, bisogna dare il merito di aver capito che tipo di giocatore è il bosniaco e quindi di averlo messo nella condizione di rendere al meglio. Un rendimento talmente alto che qualcuno l’ha “etichettato” come l’erede di Francesco Totti. Pjanic ha, infatti, dimostrato di poter ricoprire, oltre ai diversi ruoli del centrocampo, anche il ruolo di finto centravanti. Doti che, secondo alcuni rumors, hanno attirato le attenzioni di alcuni dei più grandi club europei come Manchester United e Paris Saint Germain che sarebbero fortemente interessati al centrocampista. Quel che è certo, però, è che in questa stagione Miralem sta facendo la differenza: la Roma con lui in campo è una cosa, senza di lui (non ce ne voglia il buon Bradley) è un’altra. L’unica pecca che qualcuno attribuisce al bosniaco è la “poca” personalità. Una critica che Pjanic potrà smentire facilemente magari nella seconda parte di stagione che partirà il 5 gennaio. La Roma ha bisogno di lui che, a giudicare dalla prima parte di stagione, si candida a un ruolo da protagonista per portare in alto la squadra giallorossa.

KEVIN STROOTMAN «Un giocatore di un altro livello», «uno di quelli che ti fa fare il salto di qualità». Così parlavano di Kevin Strootman alcuni esperti del calcio europeo quando la Roma lo prelevò la scorsa estate dal Psv Eindhoven. Un giudizio positivo che sta trovando conferme partita dopo partita anche se qualcuno all’inizio mostrò qualche dubbio sul prezzo del suo cartellino pagato dalla Roma. Dubbi che Kevin ha sciolto dimostrando di valere ogni singolo euro dei 20 milioni investiti dalla squadra giallorossa per strapparlo alla concorrenza di diversi club europei come il Milan che in passato si era fatto avanti per il suo cartellino. «Ho voluto subito dimostrare tutto il mio valore», ha poi “rivelato” Kevin che è stato tra gli assoluti protagonisti della prima parte di stagione della Roma con 4 gol e 5 assist ma non solo. L’olandese, infatti, oltre alla tecnica mette in campo tanta grinta e sudore. Caratteristiche che lo hanno fatto entrare nel cuore dei tifosi giallorossi che stravedono per lui. Stesso discorso per Rudi Garcia che in estate lo volle fortemente come confermato dallo stesso giocatore olandese (titolare fisso – e, ogni tanto, capitano - degli Orange di van Gaal): «Garcia ha lottato duramente per avermi», le sue parole a cui hanno fatto eco quelle dell’allenatore francese: «Lo abbiamo dovuto convincere, voleva essere sicuro della sua scelta». Strootman, infatti, è venuto a Roma per vincere. Nient’altro. E lo vuole fare fin da subito trascinando la squadra nella seconda parte di stagione dove sarà chiamato a confermare quanto di buono ha fatto sino ad ora nel centrocampo giallorosso insieme a De Rossi e Pjanic. Insomma, Kevin potrebbe essere uno dei giocatori chiave per poter ambire al primato in classifica a fine stagione.

DANIELE DE ROSSI Un uomo di parola. L’estate passata ha confermato questo: Daniele De Rossi mantiene la parola data. Non una dote da poco, specialmente nel mondo del calcio professionistico dove contano solo (o quasi) i soldi. Non è un segreto che Daniele la scorsa estate ha seriamente pensato di lasciare la sua squadra del cuore. Di lasciarla dopo tante delusioni sia in campo sia fuori dove qualcuno ha avuto il cattivo gusto di far girare dicerie e calunnie sul suo conto. Roba difficile da mandare giù. Lui, però, alla fine ha deciso di rimanere di riprendersi la sua Roma. Di farlo, nonostante, nelle ultime ore del marcato fosse arrivata l’offerta del Manchester United. Una via d’uscita di alto livello che molti giocatori non si sarebbero lasciati sfuggire ma non Daniele. L’accordo (a parole) con Garcia, che prevedeva che non sarebbe partito negli ultimi giorni di mercato, valeva più di un’offerta dei campioni d’Inghilterra. Accordo rispettato anche perché De Rossi è stato letteralmente conquistato dal tecnico francese fin dai primi allenamenti. L’allenatore francese gli ha ridato fiducia e non l’ha mai accusato di non allenarsi come, invece, fece Zeman. Un’accusa che ora stona (e non poco) con quello che è accaduto venerdì quando Daniele si è presentato a Trigoria per allenarsi con 4 giorni di anticipo rispetto al previsto. Sintomo che De Rossi, a differenza di quello che hanno sostenuto in molti, tiene alla Roma di cui è tornato un punto di riferimento. Daniele ha zittito tutti e l’ha fatto sul campo fin dalla prima giornata segnando quel gol (uno dei suoi) contro il Livorno. Un messaggio come a dire: sono tornato! E l’impressione è che Daniele non si voglia fermare più. Proprio per questo il mediano giallorosso si candida ad essere uno dei protagonisti di questa seconda metà di stagione. Daniele vuole vincere e lo vuole fare con la sua Roma.

MATTIA DESTRO È Mattia Destro il giocatore su cui i tifosi della Roma contano di più come valore aggiunto in vista della seconda parte di stagione che vedrà la Roma alla caccia della Juventus capolista. Un giocatore importante che, finalmente, dopo mesi di dolore, fatica e sudore è tornato a disposizione di Rudi Garcia. Un recupero che si è fatto sentire fin da subito. Sono tre, infatti, i gol segnati da Mattia nelle tre partite giocate in questa stagione. Tre gol importanti che hanno reso felice lui e i tifosi giallorossi che hanno seguito con molta apprensione le sorti dell’attaccante di Ascoli Piceno dopo l’infortunio dello scorso anno e l’interminabile recupero fisico. Un recupero condizionato da ricadute e infiammazioni che hanno messo a rischio la carriera del giocatore che, però, non si è mai arreso. Mattia voleva tornare e lo voleva fare in grande stile: missione compiuta. Ora, però, dopo la sosta natalizia, arriverà il “difficile”. Destro sarà, infatti, chiamato a dare quel qualcosa in più alla squadra giallorossa. Come? Segnando tanti, tantissimi. Gol che, ovviamente, vuole segnare anche l’attaccante di Ascoli Piceno che la Roma strappò a mezza Serie A nell’estate del 2012. La voglia di Mattia, infatti, è tanta come dimostra anche il gesto fatto venerdì quando si è presentato (insieme a De Rossi e Benatia) a Trigoria per allenarsi in vista della partita del 5 gennaio contro i bianconeri. Non un gesto da poco dato che la squadra è in “ferie” fino a oggi. Destro vuole quindi stupire tutti, anche perché il sogno Brasile 2014 si potrebbe concretizzare. Un’impresa, quella di riconquistare la maglia azzurra dopo mesi di assenza (forzata) che passa dalla Roma dove vuole finalmente diventare assoluto protagonista.

FRANCESCO TOTTI È tornato anche Francesco Totti. Questo potrebbe essere il vero valore aggiunto della Roma in vista della seconda parte di stagione.A dirlo sono i numeri: con il Capitano in campo la Roma volava, senza c’è stata la flessione sia dal punto di vista dei risultati (vedi i quattro pareggi consecutivi contro Torino, Sassuolo, Cagliari e Atalanta) sia delle qualità offensive della squadra che inevitabilmente, non potendo contare sui suoi assist, ha segnato meno gol. Perché lui sarà il valore aggiunto? Semplice, perché «Francesco è un campione.Magari non un leader in spogliatoio. Non è lui quello che si mette a urlare per motivare le truppe,ma è apprezzato dai suoi compagni – le parole di Garcia -. E poi è esemplare in campo. È semplicemente uno dei più grandi giocatori della storia del calcio» e come tale fa la differenza. Non solo quando gioca ma anche quando siede in panchina: «La sola presenza di Francesco ha effetti positivi sulla squadra», ha confermato il direttore generale Baldissoni qualche giorno fa. Doti che, comunque, i tifosi della Roma e i suoi compagni avevano già notato sia in passato sia contro la Fiorentina quando con il Capitano in panchina la squadra giallorossa è tornata alla vittoria dopo 4 pareggi consecutivi. Ora che Totti ha completamente recuperato dall’infortunio rimediato contro il Napoli, Garcia potrà quindi contare nuovamente su di lui, sul simbolo, il faro della Roma per il proseguo del campionato. Una possibilità non da poco che potrebbe permettere ai giallorossi di riprendere lo strepitoso ritmo di inizio stagione. Una possibilità che nessuno vuole perdere. Per primo lo stesso Francesco che, da grande tifoso della Roma, sogna un’altra gioia come quella che provò e fece provare ai tifosi della Roma nell’estate del 2001.