"Profondo rosso. E' quello che emerge dai conti della Roma che, dopo la pubblicazione di ieri della trimestrale del 31 marzo, ha visto salire il suo indebitamento finanziario netto a 278,5 milioni (rispetto ai 264,35 del 31 dicembre scorso). Il peggioramento della situazione economica societaria, dalla trimestrale della scorsa stagione, si è aggravato invece di 57,9 milioni. Inoltre, a seguito della riduzione del patrimonio netto del club (relativo ad una perdita di circa un terzo del capitale sociale) la Roma si è trovata costretta ad indire un’Assemblea degli Azionisti in prima convocazione per il 26 giugno 2020 e per il 29 in seconda. Pallotta, dal canto suo, per rimediare all'emorragia finanziaria sta rispettando l'impegno dell'aumento di capitale pattuito nell'ottobre scorso: in totale sono 89,1 i milioni di euro sborsati dal presidente di Boston e soci sui totali 150 che andranno erogati entro il 31 dicembre 2020. Servono dunque altri 60,9 milioni, da aggiungere al groppone dello stesso Jim: se la cessione societaria avrebbe aiutato al completamento dell'operazione, la fase di stallo che vive oggi costringe il magnate di Boston ad andare avanti da solo.
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Gli effetti del coronavirus sui conti della Roma
Se è vero che piove sul bagnato, il coronavirus ha scatenato un temporale: la momentanea sospensione del campionato ha contribuito a perdite drastiche per gli introiti societari, a partire dai botteghini fino ad arrivare al mancato pagamento dei diritti tv. I calcoli potrebbero addirittura peggiorare nel caso in cui la Serie A non dovesse riprendere: non si riuscirebbe infatti neanche ad immaginare una disperata rincorsa all'Atalanta per il quarto posto, vedendo consolidato l'accesso alla prossima EuropaLeague, e fallendo la possibilità di ottenere i ricavi derivanti dalla ChampionsLeague. Lo sforzo di giocatori e dirigenti, con taglio e spalmatura degli stipendi durante l'emergenza sanitaria (per un totale di 30 milioni lordi), è una toppa troppo piccola per il buco nelle tasche della società.
Roma a rischio fallimento?
Da una parte i primi provvedimenti per smorzare i costi sono già arrivati con l'abbassamento del tetto ingaggi a tre milioni di euro, previsto per i prossimi acquisti che arriveranno nella capitale. Attualmente, però, la carta più importante che la Roma può giocarsi in questo momento arriva dal mercato e riguarda la cessione degli esuberi. Si inizierà cercando di lasciar partire gli uomini che godono di un ingaggio troppo alto da sostenere per il club: in questo senso Pastore, Perotti, Juan Jesus e Fazio sono i primi della lista a dover fare le valigie. Difficile non aspettarsi poi colpi di scena: nonostante la Roma faccia affidamento per il proprio futuro su Zaniolo e Pellegrini, i due giallorossi potrebbero essere messi alla porta al corrispettivo di un'adeguata offerta. Le pretendenti non mancano e mai come ora la Roma ha bisogno di liquidità.
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