La speranza è che, rivedendo quelle maglie e quei colori, Gervinho butti via tutti gli ultimi pensieri e riprenda un percorso interrotto ben otto mesi fa, a Verona. Era il 22 marzo scorso quando l’attaccante ivoriano segnò il suo ultimo gol lontano dall’Olimpico. Poi più nulla, anche se di reti in questi otto mesi ne sono arrivate altre sette, ma tutte in casa: la scorsa stagione a Parma, Atalanta e Milan, quest’anno a Fiorentina, Cska Mosca (doppietta) e Bayern. Già, proprio quel Cska in cui Gervinho sembrava imprendibile e che aveva fatto sognare un po’ tutti, lui ed Iturbe, le frecce giallorosse.
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Gervinho, ricordi il Cska? Ok, riprovaci
Stasera Garcia gli chiederà di scendere alla Khimki Arena e di lavorare come un apriscatole nella retroguardia russa.
APRISCATOLE Stasera Gervinho tornerà titolare e sarà uno degli uomini su cui Garcia farà affidamento totale per portare a casa una vittoria che vorrebbe dire quasi qualificazione. Del resto, per l’ivoriano è un momento un po’ così, ma sicuramente felice. Perché è tornato dall’Africa con la qualificazione della Costa d’Avorio alla prossima Coppa d’Africa (e un po’ di problemi legati alla vicenda dell’accompagnatrice sull’aereo) e perché comunque sa che in questa Roma continua ad essere un giocatore chiave. Anche quando non segna, anche quando non spacca le difese avversarie in due. Ecco, stasera Garcia gli chiederà proprio questo, di scendere alla Khimki Arena e di lavorare come un apriscatole nella retroguardia russa. Soprattutto se avrà campo, soprattutto se ci saranno gli spazi che ama per far male. «Ma non credo che la Roma abbia giocatori più veloci di Manchester City o Krasnodar», ha detto ieri il tecnico russo Slutsky. Ecco, per Gervinho un motivo in più per far male. E prendersi un’altra bella rivincita.
ALTRI COMPITI D’altronde, l’attaccante ivoriano con il Cska si è già divertito e anche molto, all’andata. E ieri, nella rifinitura pomeridiana, era tra i più vispi, nonostante il freddo quasi polare (-6, stasera dovrebbe replicare). Ecco, l’altro nemico di Gervinho stavolta è proprio questo, lui che ha fibre particolari e che è abituato a giocare a tutte altre temperature. Ma Garcia ha ragionato anche su questo e gli ha chiesto di «studiare» gli scatti, di non andare sempre come fa di solito, ma di cercare di aumentare l’efficacia delle sue giocate. Del resto, se servirà una Roma da battaglia (perché sarà una battaglia), allora a Gervais verrà chiesto anche di sacrificarsi, di correre anche indietro invece che solo avanti, di dare una mano in fase difensiva.
CERCASI BRILLANTEZZA Se poi dovesse arrivare anche il gol, allora, ancora meglio. Perché vorrebbe dire togliersi un peso lungo otto mesi, mettere da parte una brutta astinenza e cancellare anche quelle dicerie che girano in città da un po’ sul fatto che abbia perso di brillantezza. Nel caso, vai a capire perché. C’è chi dice che anche lui sia vittima dei nuovi carichi di lavoro atletici e chi, invece, è più propenso a pensare che sia solo un brutto momento, destinato a passare in fretta. Magari già da stasera a Mosca, quando Gervinho si ritroverà di fronte quelle maglie e quei colori. E chissà che, nel gelo della Russia, non serva per sbloccarlo definitivamente, anche lontano dall’Olimpico.
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