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Cercasi portiere disperatamente

(di Roberto Golino) L’estate 2013 passer? alla storia per essersi fatta attendere pi? del dovuto. Per chi ha a cuore le sorti dell’A.S. Roma, invece, la lunga attesa verso un nuovo campionato, sar? ricordata come la terza rivoluzione...

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(di Roberto Golino) L'estate 2013 passer? alla storia per essersi fatta attendere pi? del dovuto. Per chi ha a cuore le sorti dell'A.S. Roma, invece, la lunga attesa verso un nuovo campionato, sar? ricordata come la terza rivoluzione giallorossa dopo l'ennesima stagione deludente. Individuato il condottiero a cui spetter?, (speriamo), guidare la rinascita romanista, oggi al 27 giugno, sono ancora molti i nodi da sciogliere relativi al gruppo che dovr? essere messo a disposizione del tecnico Rudi Garcia: neanche a dirlo, come ? spesso accaduto nelle ultime sessioni di mercato, la priorit?, ? sempre il ruolo del portiere. Sistematicamente, da met? degli anni '90, la Roma non ha mai potuto contare su un numero 1 in grado di garantire una certa continuit? in un ruolo cos? delicato.

La tradizione dei portieri in casa giallorossa non ? comunque da considerarsi particolarmente deficitaria: dal 1927 ai giorni nostri, molti hanno trovato l'approvazione di critica e tifosi. Forse, offuscati dal fascino di un calcio in bianco e nero, restano ancora impresse le gesta di personaggi entrati ormai nel mito. A partire dal primo estremo difensore in assoluto della storia romanista Rapetti, tanti sono i nomi impressi nella memoria: Masetti, 339 presenze con la casacca giallorossa, ? diventato addirittura uno dei protagonisti della celeberrima "Campo Testaccio". Dopo di lui, si sono susseguiti i vari Fracalancia, Risorti, Moro e Panetti. E poi ancora il "ragno nero" Cudicini, Pizzaballa, Ginulfi, che riusc? nell'impresa di parare un calcio di rigore al grande Pel? e infine Conti, portiere degli anni '70. Rimandando il giudizio sugli storici numeri 1, la nostra analisi prende vita considerando "l'et? moderna" della Roma.

Partendo infatti dagli anni '80, ci imbattiamo su quello che probabilmente ? considerato il miglior portiere romanista di tutti i tempi: Franco Tancredi. 382 partite giocate con la Roma, uno scudetto e quattro Coppe Italia vinte; al monumento giallorosso, succede poi Giovanni Cervone, che difende la porta giallorossa per otto stagioni (1989-1997), contando 246 presenze nella squadra della capitale. Decisamente meno longeva, l'avventura nella Roma di Michael Konsel. L'ex-Rapid Vienna, complice anche un brutto infortunio, colleziona appena 40 apparizioni nelle due stagioni disputate in Italia.

Nel campionato 1999-2000, arriva Francesco Antonioli. L'ex-Bologna resta nella capitale per quattro stagioni (1999-2003), ma pur vincendo lo scudetto, il 17 Giugno 2001, non entra mai nel cuore dei tifosi. L'erede del portiere lombardo, viene individuato in Ivan Pelizzoli: giovane promessa proveniente dall'Atalanta per una cifra record di 27 miliardi di lire. Vanta 72 presenze con la Roma, restando in giallorosso per quattro stagioni (2001-2005). Nella disastrosa stagione dei quattro allenatori (2004-2005), Bruno Conti promuove in prima squadra Gianluca Curci.

L'anno successivo, arriva dal Brasile Doni?ber Alexander Marangon, meglio conosciuto come Doni, il quale, dopo l'iniziale ruolo di riserva, conquista presto il posto da titolare a discapito di Curci. Il sudamericano, vive da protagonista l'era Spalletti, difendendo la porta della Roma per cinque stagioni (2005-2011). Nel campionato 2009-2010, Doni viene scalzato dal connazionale Julio Sergio; portiere della splendida cavalcata del 2009-2010, stagione in cui la Roma di Ranieri arriva ad un passo dal tricolore. L'estate del 2011, sbarca a Roma Maarten Stekelenburg; l'arrivo dell'olandese sembra aver risolto finalmente il problema portiere, in realt? l'ex-Ajax delude ampiamente nel corso delle due stagioni disputate nella capitale.