senza categoria

Calcio, Malagò: “Correre ai ripari su discriminazione territoriale. Basta disastri come le partite a porte chiuse”

(Ansa) “Dobbiamo tornare tutti con i piedi per terra e usare il buonsenso. Urgentemente si corra ai ripari e si trovi una soluzione che da una parte rispetti l’Uefa e dall’altra non faccia vedere dei disastri come le partite a...

finconsadmin

(Ansa) "Dobbiamo tornare tutti con i piedi per terra e usare il buonsenso. Urgentemente si corra ai ripari e si trovi una soluzione che da una parte rispetti l'Uefa e dall'altra non faccia vedere dei disastri come le partite a porte chiuse perche' cosi' a perdere e' solo il calcio".

Questa la posizione del presidente del Coni, Giovanni Malago', sul tema della 'discriminazione territoriale' che sta tenendo banco in Serie A dopo la squalifica di San Siro a causa dei cori dei tifosi del Milan contro i napoletani.

"La premessa di questa vicenda un pochino assurda e' che c'e' una novita' rappresentata dal fatto che dopo tanti anni negli stadi italiani abituati a cori piu' o meno sbagliati, beceri, ironici, strafottenti, violenti, ma uno puo' usare il peso che vuole, si e' scoperto che questa cosa non va bene sulla base di un regolamento che e' stato recepito dalla Federcalcio con l'integrazione della parola 'territorialita'' - ha spiegato Malago' a margine di un evento al Coni - E quindi, come avevo detto, non si possono fare discriminazioni nelle discriminazioni.Tutto questo perche' a monte c'e' l'Uefa che ha fatto capire che deve esserci tolleranza zero sotto il profilo della discriminazione".

"Visto che c'e' una novita', e che questa legge va un po' troppo a penalizzare le societa' in virtu' del noto problema della responsabilita' oggettiva - ha poi aggiunto il presidente del Coni - facciamo in modo che, anche se per poche persone che esprimono in modo inaccettabile la propria opinione, non ci si ritrovi con tutto il resto della comunita' del calcio costretta a non poter vedere le partite". Secondo Malago', inoltre, allo stato attuale c'e' "il rischio che si arrivi a un giudice, o a una serie di giudici, che col compasso o col misurino dicono cosa e' sfotto' e cosa invece e' discriminazione. Rischiamo di sfiorare il ridicolo, per questo serve buonsenso". E forse anche la legge sugli stadi.

"Questa situazione e' una ulteriore spinta a sbrigarci perche' ancora di piu' si potranno individuare bene le persone, isolare un certo tipo di frange della tifoseria, creare un clima e un contesto sociale diverso, nuove dinamiche culturali. E' chiaro che la soluzione va trovata un po' prima della legge sugli impianti, ma e' tutto nella stessa direzione" ha concluso Malago'.