Un Bologna rigenerato dalla cura Donadoni e una Roma spuntata dagli infortuni si affronteranno allo stadio Dall’Ara alle 18. I giallorossi dovranno dare il massimo per portare a casa tre punti fondamentali per la corsa scudetto nonostante le molte assenze pesanti e nonostante l’incombenza della sfida del Camp Nou, sarà una partita non facile da gestire, dunque, né psicologicamente né fisicamente. De Rossi non torna a disposizione e l’attacco è decimato, le frecce sono ai box e Garcia dovrà cercare di trovare la formula giusta per rimediare alle defezioni, potrebbe tornare ad affidarsi al 4-3-3 ma non sorprenderebbe una Roma schierata con un 4-2-3-1 al contempo solido e offensivo come quello del derby. Molto del quadro tattico dipenderà dalla collocazione di Florenzi. Il nuovo tecnico del Bologna, subentrato a Delio Rossi, ha subito ottenuto due successi in altrettante partite ed ha avuto anche la possibilità di sfruttare la pausa delle nazionali per lavorare sui meccanismi di gioco, non è sicuramente il momento migliore per affrontare i rossoblu che nella loro rosa hanno sia giovani talenti che navigati veterani, un mix con cui l’ex c.t di Parma e nazionale potrebbe confezionare una confortevole salvezza. La squadra di casa dovrebbe scendere in campo con l’usuale 4-3-3.
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TESTA A TESTA Bologna-Roma: Dzeko-Gastaldello, Pjanic-Donsah, Rüdiger-Destro
La squadra di Garcia privata delle sue frecce va a cercare punti e fortuna sul campo di un rinato Bologna
Dzeko-Gastaldello: Il centravanti bosniaco è l’ultimo superstite dell’attacco titolare giallorosso, inevitabilmente sulle sue spalle graverà il peso del reparto offensivo. Oltre a tenere alta la squadra e ad effettuare le sponde per gli inserimenti dei compagni, cose che sta facendo egregiamente in questa prima parte di stagione, questa volta serviranno i suoi gol. I compagni di reparto, in particolare Iago Falque, dovranno essere bravi a trovare le soluzioni di gioco adatte ad innescarlo, magari con qualche cross da fondo campo. La difesa del Bologna sicuramente non sarà imperforabile ma da quando Donadoni siede in panchina non ha ancora subito reti, il leader è la vecchia conoscenza blucerchiata Gastaldello che conferisce esperienza ad un reparto che farà della fisicità e dell’aggressività le armi con cui tenere testa alla pressione giallorossa.
Pjanic-Donsah: In una partita come questa dove mancano gli esterni titolari, sempre in grado di dare fantasia e rapidità alla manovra offensiva, è normale aspettarsi qualcosa di più da Pjanic, attendersi che porti per mano i giallorossi cercando di proporsi efficacemente come raccordo tra i reparti e che magari riesca a tirare fuori un coniglio dal suo cilindro con una delle sue fantastiche punizioni. Il centrocampo bolognese fa della quantità il suo pezzo forte ed è proprio con questo tipo di squadre che bisognerebbe far valere il maggiore tasso tecnico cercando di prendere subito in mano il pallino del gioco, senza patemi e senza sbilanciarsi troppo però. Gli avversari hanno in Donsah il loro gioiellino, il giovanissimo ghanese corre e ringhia in mezzo al campo con sprazzi di grande tecnica e senso dell’inserimento, ricorda un poco Nainggolan ed avrà la possibilità di confrontarsi proprio con l’originale ed implacabile mastino giallorosso. Il reparto rossoblu è molto muscolare e può mettere in difficoltà i portatori di palla in assenza di una buona circolazione del pallone.
Destro-Rüdiger: Gli emiliani dovrebbero schierare come centravanti un ex romanista dal dente avvelenato come Mattia Destro, attaccante con indubbio senso del gol ma che probabilmente per via di aspetti caratteriali fatica a trovare la continuità che la piazza romana si attendeva da lui. La voglia di segnare in una partita come questa sarà enorme ed ad assisterlo ci saranno degli esterni in grado di metterlo in condizione di far male, Giaccherini è andato a segno per due volte consecutive in campionato come mai aveva fatto in carriera ma sa anche garantire copertura sugli esterni ed equilibrio tra centrocampo ed attacco. Dovrebbe essere Rüdiger, fresco di ritorno in nazionale, ad affiancare la certezza Manolas e a vigilare sul centravanti bolognese a cui non si dovrà dare l’occasione di girarsi e di trovare la profondità. Come sempre servirà grande attenzione da parte dei terzini tra la fase di spinta e quella di copertura per evitare di farsi trovare scoperti ad eventuali ripartenze. In questo senso le assenze di Salah e Gervinho potrebbero almeno far sperare in un lavoro di ripiegamento accorto nell’arco di tutti i novanta minuti, perché non prendere gol può essere un arma in più soprattutto adesso che l’attacco è ai minimi termini.
Giuliano Masciangioli
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