La Roma ospiterà in casa i tedeschi del Bayer Leverkusen in una partita che è già da dentro o fuori. I ragazzi di Garcia sono costretti a vincere per inseguire il sogno della qualificazione mentre gli uomini di Schmidt, come ha fatto capire anche il ds delle ‘aspirine’ ed ex bandiera romanista Rudi Voeller, potrebbero anche accontentarsi di una pareggio. Si affronteranno due squadre che in questo periodo si stanno dimostrando prolifiche ma entrambe commettono molte sbavature difensive, la partita potrebbe non essere di quelle adatte ai deboli di cuore. Il Bayer avrà senz’altro il vantaggio del doppio risultato e bisognerà capire se e come intenda gestirlo, i giallorossi non possono permettersi il lusso di attendere e dovranno giocare sin da subito per cercare i tre punti ed il rischio che si corre è quello di esporre la retroguardia alle rapidissime scorribande dei loro velocisti. Per questo motivo il tecnico francese dovrà tentare di dare equilibrio ed intensità alla squadra sin dai primi minuti di gioco, quando troppo spesso, soprattutto in Champions, la squadra è mancata principalmente sul piano mentale. Con questo spirito Garcia potrebbe confermare il 4-3-3 dando continuità al lavoro interrotto sabato a San Siro. L’allenatore tedesco, invece, deciderà all’ultimo se affidarsi al 4-2-3-1 o al 4-4-2 con cui accolse i giallorossi all’andata, la sostanza cambia poco perché, in qualsiasi modo scenda in campo, il Bayer è comunque una squadra tosta e pericolosa.
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TESTA A TESTA Roma-Bayer Leverkusen: Gervinho-Wendell, Nainggolan-Calhanoglu, Hernandez-Manolas
I giallorossi sono attesi da una partita decisiva per la permanenza nella coppa europea più prestigiosa, i tedeschi potranno contare su due risultati su tre ma si attende una gara senza esclusione di colpi
GERVINHO-WENDELL: La partita d’andata ha dato delle indicazioni e una di queste è che i terzini del Bayer non sono irreprensibili e soprattutto Wendell per via della sua continua propulsione offensiva lascia più di uno spazio da poter sfruttare. Le ali di Garcia sono rapide ed in grado di superare l’uomo nell’uno contro uno, possono andare in gol come fare l’assist decisivo. Salah e Gervinho spesso si invertono durante la partita, l’ivoriano sembra più in condizione in questo momento, appare motivato dalla rinnovata fiducia dopo aver iniziato la preparazione con tutt’altre prospettive. Dzeko potrà essere decisivo anche solo in fase di alleggerimento, facendo mantenere il baricentro più alto ai compagni nei momenti in cui si deve rifiatare, ma sicuramente avrà voglia di sbloccarsi e tutti i tifosi sperano che quel giorno arrivi il prima possibile.
NAINGGOLAN-CALHANOGLU: Il giovanissimo fantasista turco ha il talento e le invenzioni che possono mettere in crisi qualsiasi reparto arretrato, come rifinitore o come esterno sa ugualmente muoversi tra le linee con o senza palla, una squadra con le difficoltà difensive che ha la Roma non può permettersi di lasciarlo libero di agire a piacimento. Nainggolan potrebbe sorvegliarlo in modo più approfondito, come è avvenuto con successo a Firenze quando riuscì a bloccare Borja Valero rendendo sterile il possesso di palla dei gigliati. Il dinamismo del belga sarà necessario, però, non solo in fase di rottura ma anche in quella di impostazione, dove bisognerà supportare il lavoro di Pjanic che sarà sicuramente a sua volta un “sorvegliato speciale” per i mediani del Bayer, chiamati a fare filtro alla propria non irresistibile difesa.
MANOLAS-HERNANDEZ: La sfida dell’andata si ripete, l’esperta punta messicana ha dimostrato già nel match della Bay Arena la sua naturale propensione al gol, i suoi movimenti in profondità, sempre sul filo del fuorigioco, possono mettere in serio pericolo l’incolumità della porta romanista. Il supporto di esterni rapidi come Bellarabi e Kampl aggiunge imprevedibilità al reparto offensivo che obbligherà la difesa giallorossa a fare gli straordinari. Manolas dovrà cercare di coordinare la linea difensiva e di sintonizzarsi immediatamente con i compagni di reparto per evitare svarioni che questa volta potrebbero essere decisivi. Con le linee strette, esterni offensivi chiamati a ripiegamenti profondi e un spirito di sacrificio di tutto il collettivo si può pensare di limitare le amnesie che stanno condizionando il rendimento globale di tutta squadra. I terzini non vanno assolutamente lasciati da soli.
Giuliano Masciangioli
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