Dopo le rispettive delusioni europee Roma e Fiorentina si rituffano nel campionato e ad attenderle c’è una partita che vale la testa della classifica. La squadra di Garcia è alla ricerca della fiducia e delle sicurezze che aiuterebbero a costruire l’identità di gioco necessaria per competere ad alti livelli e che ancora latita, una parziale attenuante è la “coperta corta” che costringe il tecnico francese a continui cambiamenti di uomini e di modulo che non sembrano giovare ad una squadra dalle grandissime potenzialità offensive ma che dietro ha più di qualche fragilità. La squadra di Sousa ha più certezze, il 3-4-2-1 garantisce solidità difensiva, trazione offensiva e ampiezza sul campo da gioco, c’è un gruppo di titolarissimi che si è risparmiato le fatiche di coppa e lo scontro diretto se lo gioca in casa, davanti ad un pubblico entusiasta e con il dente avvelenato per le questioni legate all’egiziano Salah. I giallorossi, però, partono tutt’altro che sconfitti, la qualità dei singoli (dal centrocampo in su) è elevatissima e la partita rimane aperta a qualsiasi risultato.
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TESTA A TESTA Fiorentina-Roma: Dzeko-Gonzalo Rodriguez, Nainggolan-Borja Valero, Manolas-Kalinic
I giallorossi si preparano ad affrontare la difficile trasferta del Franchi contro la Fiorentina capolista. Pronto il rientro di Dzeko tra i giallorossi, scintille a metà campo tra Nainggolan e Borja Valero mentre Manolas si prepara ad accogliere...
DZEKO-G. RODRIGUEZ: Sembra quasi sicuro il rientro del bomber bosniaco Edin Dzeko al centro del tridente a dare peso ad un reparto che, tuttavia, ha saputo essere molto efficace anche con l’assetto “leggero”. Da lui tutti si attendono i gol, come è normale che sia per un’attaccante di primo piano nel palcoscenico del calcio europeo, ma il ragazzo torna da un mese di stop per infortunio e davanti si troverà un sistema difensivo molto chiuso e ruvido. Gonzalo Rodriguez è il centrale della difesa a tre, il cervello, e forma un reparto affiatato con l’ex di turno Astori e il figliol prodigo Roncaglia. A loro sarà chiesto di andare in anticipo e cercare di impedire a Dzeko di girarsi o fare la sponda per i compagni. L’azione dei tre è coadiuvata dall’ottimo filtro dei due centrali di centrocampo più di rottura che di manovra ma comunque in grado di fungere da riferimento per l’impostazione del gioco quando parte dalle retrovie. Per queste ragioni sarà fondamentale il supporto di esterni rapidi e tecnici come Gervinho, Salah o lo stesso Iago Falque. Le loro proiezioni offensive potrebbero produrre, oltre ad eventuali azioni personali ed alla continua ricerca della profondità, un sostanzioso numero di cross laterali in grado prendere in controtempo i difensori avversari e di innescare il movimento della punta centrale alle loro spalle.
NAINGGOLAN-B. VALERO: L’accostamento tra questi due giocatori, così diversi per doti tecniche e tattiche, può sembrare strampalato ma Borja Valero è il vero regista a tutto campo della squadra di Sousa, colui che detta i ritmi sia in fase di possesso che di non possesso, lo si potrà vedere in qualsiasi parte del campo a dettare il passaggio o ad offrire un appoggio. Inserito nella trequarti avrà il compito di innescare i movimenti senza palla di Ilicic come di Kalinic e fare da collante tra centrocampo e attacco. Allora Nainggolan sarà chiamato a soffocarne estro e geometrie, a presidiare la “zona grigia” tra le linee sia in fase di non possesso ma anche, forse soprattutto, quando il gioco viene fatto cominciare da dietro, con tutti i limiti che ne sono emersi. Se l’azione di rottura della mediana giallorossa funziona ci sarà la possibilità di mettere in moto la fantasia di Pjanic, di dare sostegno alla fase offensiva e innescare veloci ribaltamenti di fronte. La lotta per la conquista della metà campo sarà fondamentale per due formazioni che fanno del possesso palla e del controllo del gioco la loro forza.
KALINIC-MANOLAS: Il centrale greco è chiamato all’ennesima prova di attenzione e disciplina, cosa che spesso non accade anche per il più generale basso rendimento dell’intero reparto. Chiunque sia il partner che affiancherà Manolas, il tandem difensivo romanista non potrà lasciare il lusso ad una punta come Kalinic di muoversi indisturbato tra le linee e di speculare sull’incerta applicazione del fuorigioco. Il croato andrà pressato alto per giocare d’anticipo e impedirgli di favorire gli inserimenti degli incursori ma ci sarà bisogno di linee molto strette e di una concentrazione che sia finalmente continua nell’arco dei novanta minuti. I terzini giallorossi saranno messi sotto pressione dai tornanti avversari, ci sarà bisogno allora di un sacrificio degli esterni offensivi della Roma per dare aiuto in copertura e limitare i pericolosi cross da fondo campo.
Giuliano Masciangioli
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