rubriche

Roma-Inter ‘Te lo dico su Facebook’: “Pazienza finita, Zeman va cacciato”

(di Alessio Nardo) La regola del non c’? due senza tre, stavolta, non vale. Il sogno di ripetere le magiche imprese contro Fiorentina e Milan resta un desiderio irrisolto, oscurato dalla cinica realt?.

Redazione

(di Alessio Nardo) La regola del non c'? due senza tre, stavolta, non vale. Il sogno di ripetere le magiche imprese contro Fiorentina e Milan resta un desiderio irrisolto, oscurato dalla cinica realt?. La Roma, reduce dai centoventi minuti (con sorriso finale) a Firenze, annaspa e fatica contro l'Inter del bimbo Stramaccioni. Prima illude, con un inizio pimpante, poi lentamente si spegne fino a portare a casa un pareggio che ha il chiaro sapore del passo falso. Riviviamo la serata (non troppo fredda) dell'Olimpico attraverso analisi e commenti del popolo giallorosso di Facebook.

Una parola: fomento. E' ci? che si avverte, anche in maniera piuttosto nitida, nell'immediata vigilia del posticipo serale del 21? turno. Voglia di vedere una grande Roma, concreta e spettacolare, che dia seguito all'importantissimo risultato ottenuto mercoled?. Di fronte un'Inter che poco ha a che fare con lo squadrone dei tempi mourinhani. Solo tre anni fa, i nostri rivali (spesso diretti, per scudetti e coppe) si chiamavano Julio Cesar, Maicon, Lucio, Sneijder, Eto'o. Oggi, i nomi in prima linea sono Nagatomo, Ranocchia, Pereira, Gargano, Livaja. Con tutto il rispetto, non la? stessa cosa. E la Roma? Zeman deve rinunciare al solo Pjanic, febbricitante, riproponendo De Rossi nel ruolo di regista, affiancato da Bradley e Florenzi. Schieramenti tipo in difesa e a centrocampo. Ironico l'appunto di Gianni: "Non c'? Pjanic e De Rossi gioca? Com'? possibile?". Non esattamente rivolti all'ottimismo i commenti di Lorenzo ("Aridatece Stekelenburg"), Simone ("Niente Miralem...la vedo male"), Matteo ("Ma Dod? al posto di Balzaretti no eh??") e Lucia ("Goiciechea, Piris, Bradley....quanta mediocrit?"). L'ingresso in campo dei nostri ci scalda i cuori. Ora servono gol e spettacolo per scaldarci anche un po' i muscoli.

L'inizio ? assolutamente promettente. La Roma tenta d'imporre subito il proprio ritmo e dettar legge. Si va a fiammate, con Totti regista offensivo e Lamela ed Osvaldo pronti a tagliare dentro l'area. A centrocampo, De Rossi resta basso a protezione della difesa, consentendo a Bradley e Florenzi di supportare le azioni d'attacco. L'Inter fa la sua gara, anche piuttosto scontata. Tutti dietro a protezione della trequarti (un catenaccio dei pi? classici) e ripartenze veloci nel tentativo di sfruttare qualit? e rapidit? di Guarin e soprattutto Palacio. A sbloccare il risultato ? la Roma, al minuto ventidue. Bradley ruba palla a Zanetti, Totti verticalizza subito per l'americano che in piena area viene a contatto con Ranocchia. L'arbitro Orsato indica il dischetto, ? rigore. Dagli undici metri, il Capitano non sbaglia. Esecuzione perfetta ed 1-0. All'insegna del fair play il messaggio di Marco: "Per me il rigore non c'? e godo ancora di pi?!!". La festa pu? iniziare? Potrebbe. Con un gol di vantaggio, i giallorossi avrebbero la chance di giocare di rimessa e sfruttare gli spazi. Ma l'Inter resta quadrata, aumentando la pressione offensiva. Risultato? Durante il primo (ed unico) minuto di recupero, Palacio sfrutta un grande lavoro di Guarin, che sfonda sulla destra e crossa in mezzo, battendo Goicoechea da due passi."Dominiamo e al primo tiro prendiamo gol", si lamenta Tony. Marco sembrerebbe individuare il colpevole della rete subita: "Mamma mia Balzaretti.. quando lo vedo in campo mi viene la diarrea". Bene. Con l'1-1 ed una leggerissima incazzatura, ci "gustiamo" l'intervallo.

Quindici minuti e si riparte. Con un'istantanea inequivocabile. Un ragazzotto alto e robusto ed un numero sulle sue spalle: il settantasette. S?, dal 1' della ripresa c'? Tachtsidis sul rettangolo verde. A lasciargli il posto? De Rossi. Lo stadio intero pensa ad una scelta tecnica di Zeman ed accoglie il cambio con sonori fischi. In realt?, Daniele ? out per guai fisici (sospetta lesione muscolare). Ci? non basta a rallegrare i vari Davide ("Di nuovo la cosa greca.. cos'?, una condanna a vita?"), Mirko ("Ma non poteva mettere Bradley centrale e Marquinho intermedio? Per forza Tachtsidis?") e Franz ("Ci risiamo col centrocampo da Serie B"). In mezzo, manca qualit?. Davanti, Lamela e Osvaldo non sono in giornata e Totti, alla lunga, perde smalto. Dietro Marquinhos e Cast?n reggono bene, e l'Inter non si rende quasi mai pericolosa. Zeman, in corso d'opera, si affida anche a Perrotta e Destro per Florenzi e Totti. L'ex laziale Rocchi ? invece lo scherzetto che Stramaccioni prova a fare alla "sua" Roma. Si arriva agli ultimi dieci minuti. Frenesia, cuore, tentativi disperati, quasi sempre sui piedi sbagliati. Piris per ben due volte l'opportunit? di calciare in porta in piena area. Mira errata. Handanovic ferma in corner Lamela. Allo scoccare del 93', Orsato manda tutti a casa.

E' un pari che lascia tanto amaro in bocca. Ma tant'?. La Roma, esclusi i primi e gli ultimi dieci minuti di gara, ha creato poco, mostrandosi stanca, a corto di fiato e d'idee. Amarezza e frustrazione nelle parole di Enea ("Stasera c'? stata la conferma definitiva...al 90% siamo senza Europa League anche quest'anno...."), Riccardo ("Esterni bassi scarsi, nessun ricambio a centrocampo e attaccanti a corrente alternata, nd? volemo ann?? In Champions?") e Antonio ("Solita modestia e scarsezza, secondo anno fallimentare a pari punti di Parma e Catania. Che tristezza"). Federico si scaglia contro l'allenatore: "Scelte folli, incomprensibili e autolesioniste. La pazienza ? finita, Zeman va cacciato".Il vero scandalo non ? certo il pareggio con l'Inter, ma le tante partite precedentemente perse che potevano essere almeno pareggiate. Troppe sconfitte, mancanza di esperienza ed equilibrio nei risultati. Queste le cause di una classifica, fin qui, del tutto deprimente. Mercoled? c'? il replay di Roma-Inter, stavolta in Coppa. L'ingresso in Europa pu? passare da l?. In attesa del ritorno del 17 aprile, proviamoci a prendere mezza finale.