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Roma-Cesena 'Te lo dico su Facebook': “Per fortuna che segnava solo su rigore…”

(di Alessio Nardo) Dieci giorni dopo, è ancora Roma. Tanto era trascorso dall’ultimo match “effettivo” dei giallorossi, l’ottavo di Coppa Italia con la Fiorentina targato Lamela e Borini.

Redazione

(di Alessio Nardo) Dieci giorni dopo, è ancora Roma. Tanto era trascorso dall'ultimo match "effettivo" dei giallorossi, l'ottavo di Coppa Italia con la Fiorentina targato Lamela e Borini.

I 65' di Catania? Ingiudicabili, strani, in ogni caso provvisori. L'Olimpico ha riacceso le luci ed i nostri colori più cari son tornati a splendere. 5-1 al Cesena, prestazione maiuscola, serata di autentico dominio e gloria sportiva. Così l'ha vissuta il vasto popolo romanista di Facebook.

Cinquanta minuti circa all'inizio del match. E' l'ora X, il momento fatidico: arriva l'annuncio della formazione iniziale. Luis Enrique stupisce, ma solo in parte. Al centro della difesa c'è il tandem dei vecchietti Juan-Heinze con Kjaer in panchina a far compagnia a José Angel. A centrocampo Greco viene preferito a Simplicio (Gago sostituisce l'infortunato De Rossi), davanti Borini vince il ballottaggio con Bojan. Questi, in serie, i commenti di Tommaso ("Finalmente Totti-Lamela-Borini! Heinze serve titolare sempre!"), Giulio ("E io che me volevo giocà Kjaer primo marcatore... meno male che c'ho ripensato..."), Stefania ("Speriamo bene senza Danielone nostro!!!!!!!"), Alessandro ("Bojan? Andava messo, sennò se deprime...") e Cristiano ("Ottima...forse solo un piccolo dubbio su Greco...ma si farà valere ne sono sicuro"). Quest'ultimo non è l'unico ad avere perplessità nei confronti del numero 23. Anche Giuseppe, ben più severo, segue la medesima linea: "Ma ancora puntare su Greco???? Che futuro ha nella Roma, non è nemmeno tanto giovane...". Mauro interviene e replica per le rime: "Certo pure Simplicio non è un fulmine di guerra!!!!!!!". Tra i due litiganti, "gode" il terzo. Inizia a farsi largo qualche nostalgico del Pek...

Si parte e sono subito fuochi d'artificio. Lamela si proietta in area da destra, osserva gli spazi chiusi e indovina un colpo di tacco meraviglioso per l'accorrente Francesco Totti: conclusione in diagonale del Capitano, beffato l'ex compagno Antonioli. Il numero 10 ritrova il gol su azione dopo otto mesi esatti. Valentina ripensa alla maglia esposta due settimane fa col Chievo: "34 secondi... altro che ritardo...". A descrivere la bellezza di gol e assist ci pensano Alessio ("Grandissimo il nostro immenso capitano Francesco Toottiiii!!! Ma che colpo di tacco Lamela!") e Andrea ("Grande Totti ma splendido anche Lamela: non so se avete visto come girava la palla quando l'ha colpita di tacco"). La festa è appena iniziata e l'intesa tra il pargolo Erik ed il capitano di mille battaglie viene immediatamente affinata: al 7' l'argentino scodella in area da sinistra, Totti (in leggera posizione di fuorigioco) sfodera un gran destro al volo, in fondo al sacco. 211° gol in Serie A, miglior marcatore di sempre con un'unica maglia, tanti saluti a Gunnar Nordahl. Emblematico il commento di Priscilla ("Onore al Re. Grazie Capitano"), Alberto sceglie la via dell'ironia ("Per fortuna che segnava solo su rigore..."), idem Salvio ("Ma Rocchi non ne ha fatti 212 di gol?"). Non c'è tempo di pensare, gioire, parlare. La Roma fa break a centrocampo e riparte a razzo: Totti ispira Greco sulla corsia mancina, traversone rasoterra e guizzo vincente di Fabio Borini sottomisura. 3-0, dopo neanche nove minuti. Facebook tinto di giallorosso impazzisce d'entusiasmo e sarcasmo. Così la vedono Ettore ("Qua finisce 10-0..."), Giacomo ("Ma è una partita di calcetto?"), Ivan ("A sei si cambia campo...daje"), Mario ("Ho sbagliato canale, sto vedendo Barça-Getafe..."), Roberto ("Ma che è successo.......so' annato a mette la macchina in garage......3 a 0!!!!!!!!"), Marco ("Ma il possesso palla è del 90%?") e Andrea ("Beh? Ancora nessun 4-0..."). No, il 4-0 non arriva. La Roma si placa e chiude il primo tempo controllando. Con serenità. Forse troppa?

La ripresa parte al piccolo trotto. Totti e compagni non forzano la mano, il Cesena pian piano inizia a provarci. Al 59' Eder scatta sul filo del fuorigioco, salta Stekelenburg con un dolce pallonetto e deposita in rete. E' 3-1, Vito lancia un grido d'allarme: "Abbiamo smesso di giocare da 25 minuti". La paura, per fortuna, dura poco. Al 62' su azione da corner Borini incorna, Antonioli respinge e Juan, lestissimo, realizza il suo primo gol in campionato. Paolo individua nel portiere del terzo scudetto un fedele alleato ("Grazie al "saponetta"!!!"), Dario acquisisce certezze ("Secondo me è il Cesena che è scarso..."). Intanto, Antonio fa sapere che "se non cazzeggiamo c'e' il tempo per altre 2 o 3 reti". In effetti un'altra perla arriva. E' la quinta, l'ultima, e la realizza di classe e prepotenza Miralem Pjanic al 70': destro ribattuto da Antonioli e bolide mancino vincente sotto al sette. Armando trova la rima ("E' la manita, e ancora non è finita"), Roberto sceglie la via del proverbio ("Pjanic Pjanic si va lontanjc"). Massimo offre un suggerimento ("Basta regà!!!!! Tenemosene un paio pe' l'altre partiteeeee!!!!!!!!"), ma Alessandro vorrebbe veder esaudito un ultimo desiderio: "Ora manca Bojan!". In extremis, all'86', Antonioli si ricorda d'esser stato il portiere campione d'Italia e dice no al disperato tentativo dello spagnolo, ormai a secco di gol da ottanta giorni. Va bene così, va bene lo stesso. La Roma asfalta un Cesena piccolo piccolo e pensa alla Juve, martedì sera.

L'ultima immagine è tutta per lui. Francesco Totti a 35 anni suonati sta vivendo una seconda giovinezza, per molti (in primis, i suoi detrattori) impronosticabile. Si è calato nel nuovo progetto, ne è diventato garante e punto di riferimento, riacquisendo una forma psicofisica degna dei tempi zemaniani e tornando a dipingere meraviglie sui terreni di tutt'Italia. Totti è speciale perché era già Totti vent'anni fa, seppur con 211 gol in meno, e non si stanca mai di esserlo. E' speciale perché le generazioni passano e lui resta. Sempre forte, sempre decisivo, sempre sé stesso. Un uomo speciale, un capitano immenso, un calciatore infinito. E la storia continua...