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Roma-Bologna 'Te lo dico su Facebook': “DiBenedetto vatte a vedè la Lazio…”

(di Alessio Nardo) Un mese e nove giorni dopo, la storia è assai diversa. Della meravigliosa Roma del Dall’Ara c’è poco o nulla, stavolta è il Bologna a far bella figura.

Redazione

(di Alessio Nardo) Un mese e nove giorni dopo, la storia è assai diversa. Della meravigliosa Roma del Dall'Ara c'è poco o nulla, stavolta è il Bologna a far bella figura.

L'1-1 soddisfa in pieno i felsinei e placa il potenziale decollo della stagione giallorossa. Riviviamo il pomeriggio dell'Olimpico attraverso la voce degli oltre 740.000 utenti della pagina ufficiale Facebook dedicata ai nostri amati colori.

Ecco gli undici, ecco i titolari. L'assenza di De Rossi per infortunio toglie certezze. Già, perché esclusi Gago e Pjanic, nessuno dei restanti interpreti del centrocampo trasmette massima sicurezza. Il dibattito si scatena, col corpulento fronte degli antiGreco, degnamente rappresentato da Roberto ("Che palle Greco"), Stefano ("Ancora va in giro Greco.."), Marco ("Ma Greco ha una relazione con Luis Enrique??") e Gabbo ("Ce doveva sta Arnold al posto de Greco"). L'eterno ballottaggio tra il 24enne "canterano" giallorosso e Fabio Simplicio viene risolto da Omar, che predilige la terza opzione: "Fate giocà Viviani!". Non sfugge ai più l'assenza dei due spagnoli. Pungente ed ironico Marco ("Non vedere José Angel induce ottimismo"), piuttosto chiaro e deciso Deivid: ("Bojan giocherà quando se darà na svejata, Borini sta avvelenato fracico!!"). La formazione scelta da Luis Enrique incontra in larga parte il gradimento della gente. La perfetta sintesi la fa Ale. "Non poteva fare questa formazione contro la Juve? Vaff...".

L'avvio di gara è illusorio. Totti tenta la partenza lampo, come col Cesena, ma Gillet risponde presente sul destro immediato del Capitano. Il Bologna si dispone benissimo in campo e per la Roma è dura trovare varchi Al 18' Francesco, per poco, non fa crollare l'Olimpico con un destro spaventoso dalla distanza. Al 37' è Raggi a mettere i brividi alla Sud, spedendo a lato da due passi sugli sviluppi di un corner felsineo. Brutta gara, brutta Roma. Si va al riposo sullo 0-0 tra gli umori negativi del "popolo". Ognuno ha una sua teoria specifica. Si parte da Nicola ("Ho rivisto una Roma come quella della fase iniziale del campionato. Solo San Totti puoi aiutarci"), poi Pino ("Marcatura a uomo sul mediano e la Roma non gioca più. Ma è possibile??"), infine Paolo ("Non corrono, son tutti fermi. L'unico che corre è Rosi"). Stefano intravede il problema a centrocampo ("Greco è come Simplicio. In questo centrocampo non c'entra nulla e rallenta il gioco"), Silvio se la prende con Borini ("Levatelo immediatamente dal campo, mamma mia...impegno e corsa quanto vi pare, ma ha i piedi di legno e non alza mai la testa!"). Davide ha le idee chiare: "DiBenedetto porti male".

Il thé caldo rinfranca la Roma, che rientra in campo più feroce e concentrata. Il promettente inizio viene raso al suo dal goffo errore di Juan al 56': il difensore brasiliano "buca" un intervento di testa, Di Vaio ne approfitta involandosi in area e trafiggendo Stekelenburg di sinistro. Ottavo gol alla Roma del 35enne capitano rossoblù: "Sto maledetto ci purga sempre", ricorda Luca. Delusione e rabbia divampano, è sufficiente leggere i commenti di Chiara ("La Roma è dolore. Sempre"), Alex ("Squadra de bocce der centro anziani"), Gianluca ("Andate a lavorà invece de imbriacavve il mercoledi sera!!!! Indegni!!!"), Giovanni ("Questo pseudo allenatore somiglia tanto a Zeman. Non sa cosa sia la difesa, con lui non si va da nessuna parte") e Manuel ("Sì ma non compriamo nessuno. Tanto stiamo apposto così..."). Marco torna sull'argomento "Zio Tom": "DiBenedetto vatte a vedè la Lazio...". Alessandro lancia la provocazione: "E mò vojo vedè come pareggiamo...". Un signorino con la maglia numero quindici ascolta e risponde. Miralem Pjanic al 61' sfodera una prodezza straordinaria: destro a giro sotto l'incrocio dei pali, direttamente su calcio di punizione. Viene giù la Sud, pareggia la Roma, si esaltano Giairo ("Ma che gol ha fatto??") e Chiara ("Menomale che c'è Pjanic!!"). Non c'è tempo di esultare, bisogna andare a vincere. La partita, se non bella, si fa almeno vibrante e intensa. Stekelenburg ferma Di Vaio da campione ("Ma che portiere c'avemooo", sottolinea Marcello), poi è solo Roma. Il neoentrato Simplicio sembra approfittare di una respinta corta di Gillet su tiro di Pjanic, ma a porta sguarnita riesce nell'impresa di calciare sul fondo. Il grido di Francesco è quello di tutto il popolo romanista: "Che te sei magnato Simplicioooooooooooooooooooooooooooooooo".

Il cuore c'è, l'orgoglio anche. Mancano gli spazi necessari ed un pizzico di lucidità. L'attesissimo 2-1 non arriva, la platea giallorossa deve accontentarsi di un misero pareggio casalingo. Il luogo comune è già arma di Michele ("Invece de annà a cena annateve ad allenà che è meglio!!!") e Gaetano ("Fateve un'altra cena...fenomeni"). Pier Alfredo risponde per le rime: "Tirare in mezzo la cena adesso è un'emerita stronzata... nel rugby dopo una partita si va a cena fuori e ci si ubriaca indipendentemente dal fatto che si sia vinto o perso. Chi tira in mezzo queste cazzate chiaramente non vuole il bene della Roma". Si scatena l'ormai classico duello tra vatuttobenisti e ipercritici. Luigi ripete l'arcinoto ritornello: "Per tutti quelli che reclamano per un pareggio ricordatevi che questo è un anno di transizione…non siamo in lotta per lo scudetto e forse nemmeno per la Champions…se ci arriviamo poi è meglio ma l’importante quest’anno è crescere col gioco e con la mentalità offensiva". Il severo Andrea ribatte: "Bella Roma infatti, abbiamo segnato su punizione non creando nulla a parte l'occasione di Simplicio e rischiando di crollare sotto il grandissmo e temutissimo Bologna. Transizione, non retrocessione". In tanti si rivolgono idealmente a Walter Sabatini e ad un mercato fin qui povero di sorprese positive. Due giorni al termine, Marquinho sarà il solo ad arrivare? Chissà. Pensiamo a Cagliari, mercoledì sera. Il "caro vecchio" Daniele Conti è già lì che ci aspetta...