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Parma-Roma ‘Te lo dico su Facebook’: “Con Zeman se divertimo, firmato: il resto della Serie A”

(di Alessio Nardo) Ladies & Gentlemen, benvenuti nel calcio italiano. Un mondo in cui tutto è possibile, anche assistere ad autentiche farse come quella del Tardini di Parma.

Redazione

(di Alessio Nardo) Ladies & Gentlemen, benvenuti nel calcio italiano. Un mondo in cui tutto è possibile, anche assistere ad autentiche farse come quella del Tardini di Parma.

Pioggia battente e continua sin dal primo pomeriggio, campo destinato a farsi impraticabile nel giro di pochi minuti, match regolarmente disputato in condizioni vergognose. Che il risultato finale parli ancora una volta a nostro sfavore è un semplice motivo in più d'amarezza. Parma-Roma tutto è stato fuorché una partita di calcio. Show surreale, ai limiti del comico, diretto dalla sapiente regia del signor Damato di Barletta con la complicità dei protagonisti in campo. Riviviamo la serata in terra emiliana attraverso opinioni e commenti della pagina ufficiale Facebook dedicata all'AS Roma.

Sin dall'inizio è chiaro a tutti come andrà a finire. Pioggia incessante, fortissima. Il terreno, una volta tolti i teloni, resta in balia del nubifragio che lo ridurrà, nel giro di mezzora, alla stregua di una risaia. In Italia la prevenzione è un metodo considerato obsoleto. Meglio farsi del male e poi, eventualmente, procedere alle cure. Il signor Damato, i suoi assistenti, i ventidue giocatori, i due allenatori e le due società non arrivano neanche ad ipotizzare il rinvio anticipato della gara. Figuriamoci. Sarebbe una scelta troppo intelligente. Ergo, si va. Con l'undici titolare prescelto da Zeman: Stekelenburg tra i pali; linea difensiva composta da Piris, Marquinhos, Castàn e Dodò; Bradley, De Rossi e Florenzi in mediana; trio offensivo Lamela-Osvaldo-Totti. L'idolo delle folle, causa squalifica, manca all'appello. Festeggiano Mauro ("Finalmente senza Tachtsidis!!!!!!!!!!!") e Simone ("Non me pare vero de non legge il nome de quella cosa greca nella formazione"). Daniele si chiede dove sia finito Burdisso ("Ma l'hanno messo al posto di Giorgio Rossi??"), Claudia non fa trasparire grande ottimismo ("Annamo a fà la solita figura de m..."). Si scatena un violento (e immotivato) conciliabolo tra pro Pjanic e anti Pjanic, e non manca il consueto "spazio delirio", stavolta autografato Kekl: "Dov'è Julio Sergio?????".Già, dov'è?? Al Tardini è tempo d'iniziare, nel pieno di una tempesta perfetta.

Nei primi dieci-quindici minuti la palla circola. E non è un caso che sia la Roma, dall'alto di un maggior bagaglio tecnico, a fare le cose migliori. Al minuto otto, il grande ispirato rompe ancora una volta gli indugi. Traversone di Francesco Totti dalla destra, rinvio sbagliato di Zaccardo, Lamela s'incunea in area e con un perfetto mancino a rientrare incenerisce Mirante. El Coco, a quota 6 gol, è il nuovo capocannoniere stagionale della Roma (chi l'avrebbe mai detto?). L'entusiasmo, stavolta, non traspare. Memori delle beffe con Bologna e Udinese, restano piuttosto cauti (per non dire pessimismi) i vari Simone ("Vediamo quanto dura..."), Riccardo ("Tanto nel secondo tempo ne piamo tre...") e Luca ("Risultato al sicuro.. mo te pare che se famo recupera un go de vantaggio???"). Pian piano le pozzanghere prendono il sopravvento e il Parma procede al primo cambio: fuori Amauri, vittima di un infortunio al labbro, dentro Belfodil. Indovinate chi la butta dentro? Il neoentrato. Al 35' rilancio lunghissimo di Mirante, buco difensivo di Dodò e il centravanti francese, vanamente inseguito da Castàn, si mostra freddo e glaciale a tu per tu con Stekelenburg. Uno a uno. Ironici e amari i commenti di Cristiana ("Stavo in pensiero.."), Stefano ("Questo manco doveva giocà"), Luciano ("Bella difesa impenetrabile!!") e Alessandro ("Tutti che parlano bene di Castàn, ma quanti gol ha sul groppone???"). Il campo ormai è uno schifo, il 2-1? Una presa in giro. Al 38', dalla destra, cross di Belfodil. Parolo va al tiro e conclude fuori. Sì, fuori. La sfera, però, si blocca nel fango e l'ex Cesena si riavventa sulla stessa, depositandola in rete. Può esser mai considerato regolare un gol del genere? "La terna arbitrale ha deciso di assegnare il gol alla pozzanghera e non a Parolo", dice Dario. Duplice fischio, va in archivio l'atto primo della farsa.

Ahinoi, il secondo è persino peggiore. Il quarto d'ora d'intervallo (con la pioggia che non smette di cadere) rende ancor più oscene le condizioni del manto erboso. Il teatro di gioco è una piscina di guano. In queste condizioni estreme, Aleandro Rosi diventa il giocatore più forte del mondo, esibendo scatti, numeri, tocchi magici, giocate cristianoronaldesche mai viste. Il top lo si raggiunge al 61', quando Donadoni delibera l'ingresso di Acquah (...). Il signor Damato e i ventidue protagonisti continuano a recitare la commedia. La palla non rotola più, si va avanti a suon di lancioni insensati e a contrasti disumani in ogni zona del campo. Sembra la famosissima scena del film di Fantozzi, dove scapoli e ammogliati si danno battaglia in un oceano di fango. Loredana non ne può più: "E' assurdo assistere a questi spettacoli, si sta giocando a pallanuoto!!!! Perché le due società non lo fanno presente all'arbitro???". Chissà. La Roma, nel pieno della comica, riesce persino a prender gol. Al 65' Biabiany sfonda a sinistra e mette in area, Goicoechea (sostituto dell'infortunato Stekelenburg) ferma alla disperata Belfodil, sulla ribattuta conclude Zaccardo e sigla il 3-1. Cosa ci facesse Zaccardo nell'area della Roma resta un mistero. Nel mirino di Fabio c'è Zeman: "Faccio l'allenatore in terza categoria: giuro che certi errori in difesa non li fanno nemmeno i miei giocatori". Ultimi trenta minuti da giocare, rigorosamente nel pantano.

Visti gli ottimi risultati prodotti da Zaccardo in proiezione offensiva, Castàn decide d'imitarlo. Il centrale brasiliano va a cercar gloria nell'area avversaria, e al 71' conquista un calcio di rigore. Dagli undici metri Mirante respinge il destro di Totti, ma il Capitano ribadisce in gol (anche se il pallone, per poco, non si pianta sulla linea di porta). Dita incrociate, si spera nell'assalto finale. Il Parma, seppur in dieci uomini (espulso Belfodil all'84'), si mostra a suo agio nello stagno, fino a conservare il risultato. Armando trae la conclusione più paradossale, ma al contempo logica: "Proprio oggi che serviva una branda là in mezzo, mancava Tachtsidis...". La serata si chiude con le ultime frecciatine a Zeman ("A Giugno: "Con Zeman se divertimo", firmato: il resto della serie A") ed i consueti segnali d'ottimismo ("Stiamo facendo più schifo dell'anno scorso, iniziamo a temere la serie B"). Impossibile dire altro, assurdo anche solo pensare di poter giudicare una partita falsata in partenza. E non è il risultato a condizionare il nostro pensiero. Per ciò che riguarda la Roma, maniche rimboccate e mente rivolta a domenica. C'è il Palermo all'Olimpico. Tornare a vincere è più un'urgenza fisiologica che una questione di classifica.