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Napoli-Roma ‘Te lo dico su Facebook’: “Palla a Destro e se disperamo”

(di Alessio Nardo) Anno nuovo, storie vecchie. Di una Roma ormai molto zemaniana, a volte bella e irresistibile, altre fragile e inconcludente.

Redazione

(di Alessio Nardo) Anno nuovo, storie vecchie. Di una Roma ormai molto zemaniana, a volte bella e irresistibile, altre fragile e inconcludente. In una sola, strana e brutta serata, archiviamo il poker inflitto al Milan e medichiamo quello incassato dal Napoli di Mazzarri. Adieu panettoni, pandori e feste. E' tempo di tornare alla realt?, e ripartire con quattro gol sulle spalle non ? certo il miglior modo di dirsi "Buon Anno". Riviviamo la serata del San Paolo attraverso analisi e commenti del popolo giallorosso di Facebook.

Paura e cautela sono concetti sconosciuti al romanista medio. Si va a Napoli, nella terra di Hamsik e Cavani, con la sfrontatezza dei migliori al grido di "asfartamoli e piamose sto terzo posto". Gi?, in ballo c'? il provvisorio gradino numero tre del campionato, oltre alla ghiotta e ambiziosa chance di racimolare qualche punticino alla Juve capolista. Reduce dalla tourn?e statunitense, neanche fosse Lady Gaga, Zeman sfodera il suo 4-3-3 con una scelta obbligata (Burdisso-Cast?n coppia centrale, out Marquinhos squalificato) ed un paio di esclusioni eccellenti (fuori Florenzi e Osvaldo, sostituiti da Bradley e Destro). Per non disperdere le abitudini del 2012, ci si divide gi? all'inizio. Roberta ? felice ("Sospiro di sollievo per non aver visto scritto nella formazione la parola Tachtsidis"), Andrea decisamente meno ("Zeman ha stufato, dopo anni e anni che mancava mo c'avemo un portierone e questo lo sta a brucia... STEK TITOLARE"). La stima generale nei confronti di Goicoechea resta altissima. Gioele avvisa: "Attenzione, c'e' aria de sveja. Daje Roma leva sta puzza". E invece la puzza rimane.

Si parte all'insegna della serenit? e dei messaggi positivi, come quelli di Simone ("Fateje sart? le gambe a quei maiali") e Paola ("Quanto ha scommesso la camorra su sta partita?"). Passano quattro minuti ed ? gi? tempo di cure. Percussione centrale di Pandev, verticalizzazione per Cavani, guizzo immediato dell'1-0.Cast?n si ferma, Burdisso non chiude, il film dell'orrore ? ufficialmente iniziato. Mazzarri sbuffa ma non desiderava altro: un gol subito, e tutti dietro. Ad aspettare e ripartire. La Roma inizia a giocare. Imposta, fa girar palla, crea e conclude. Davanti, per?, Zeman non ha Cavani, bens? un ragazzotto barbuto e mal pettinato un po' frenetico e pasticcione. Mattia Destro getta al vento pi? volte l'opportunit? del pari, prima centrando De Sanctis in uscita, poi sprecando un gustoso tre contro due, calciando debolmente tra le braccia del portiere avversario. Nicola sentenzia: "Destro fallimentare. Non si puo ogni volta mancare tutte queste occasioni". Non mancano i complimenti anche per gli altri. Ne sciorinano in serie Giorgio ("Ogni lancio un assist a De Sanctis. De Rossi ? in serata!!"), Paolo ("Levate quer paralitico de Bradley") e Francesca ("Oh me raccomando non fate rumore, nn sia mai che Lamela se sveja"). Spinti dai migliori propositi d'incoraggiamento verso i nostri eroi, salutiamo i primi 45' del 2013 e ci prepariamo con grandi speranze ai secondi.

La Roma, per amor di coerenza, replica la partenza choc, concedendo a Cavani il raddoppio al 48'. Zuniga sfonda a sinistra e mette in area. I difensori di Zeman si dilettano tra un th? e una briscola, il Matador fa il resto e brucia Goicoechea per la seconda volta."Tornate dagli Stati Unitiiiiiiiiiiiii!!!", ? il monito di Rodolfo. Stavolta la botta ? pesante, rialzarsi non ? facile. Totti si vede poco, ma sa illuminare anche con rari (e chirugici) tocchi. Uno di questi consente a Destro di trovarsi a tu per tu con De Sanctis e calciare un rigore in movimento. Fuori, al lato, ennesimo errore. "Palla a Destro e se disperamo", urla Mauro, mentre Roberto ? una furia: "16 milioni di euro per vedere uno che su 10 volte che va a tu per tu con il portiere sbaglia 9 gol. Meglio Belfodil a sto punto". Persino Zeman non ne pu? pi?: fuori l'ascolano, dentro Osvaldo. Ma il protagonista in campo ? uno e solo uno. Ha la maglia azzurra numero sette e viene dall'Uruguay. Al 70', su corner? di Pandev, Cavani incorna indisturbato e fa 3-0. Due minuti dopo, piccola reazione. Pjanic filtra per Osvaldo, tocco vincente e gol della speranza. Pi? di un quarto d'ora per farne due. Pura illusione. Pjanic si fa cacciare (doppio giallo) e nel finale, in contropiede, Maggio cala il poker maledetto.

E' un brutto risveglio, un ko dalle imponenti dimensioni che fa male. Per la classifica, per il morale, per l'autostima del gruppo. Le considerazioni finali sono varie e variegate. Vincenzo non emette condanne ("Io stasera non me la sento di criticare, c'? una squadra che gioca a calcio e un'altra che ? l'anti calcio pi? Cavani"), pi? severi Stefano ("Abbiamo limiti pazzeschi. Siamo a gennaio, tutti comprano a noi nooooo... che semo matti??") e Teo ("Questa societ? ? vergognosa, continuiamo a parlare di disney e stadio, mentre gli altri fanno i punti e i fatti"). Il punteggio, al netto della prestazione, ? assolutamente esagerato e sproporzionato. Ma la Roma, ahinoi, continua a concedere troppo. In Serie A, chi prende 33 gol in 19 partite, non pu? mirare alla gloria. D'altronde, con Zeman sin dall'inizio si prende una strada ben precisa. Quella dell'utopia. Chi crede nei sogni salga sul carro, e ci resti anche in serate come queste. Dure, toste, terribilmente amare.