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Chievo-Roma 'Te lo dico su Facebook': “Maglia nera…come il nostro umore”

(di Alessio Nardo) Se ci si mette anche la sfiga, allora ciao. Persino il “progettino 9 punti” va a farsi benedire, stavolta non per colpe (esclusive) di squadra e allenatore.

Redazione

(di Alessio Nardo) Se ci si mette anche la sfiga, allora ciao. Persino il "progettino 9 punti" va a farsi benedire, stavolta non per colpe (esclusive) di squadra e allenatore.

Dobbiamo accettare il fatto che nell'annata più incolore, scialba e maliconica degli ultimi quindici anni, la Roma sia incappata (il 1° maggio!) nel diluvio universale al "Bentegodi" di Verona, e in un terreno di gioco oggettivamente impraticabile. Impossibile fare calcio, mettere in pratica l'arcinota proposta targata Luis Enrique. 90' di squallore totale, dinanzi a un Chievo tronfio e pago del pareggio. Riviviamo la trasferta in terra veneta attraverso commenti ed opinioni della pagina ufficiale Facebook dedicata ai colori giallorossi.

Come sempre, stringi stringi, il richiamo della Roma è irresistibile. Non ci sono concertoni, primi maggi o festività che tengano. La Roma è la Roma, e se gioca, se va in campo, l'evento è solo uno: la partita. Già, il problema è che stavolta definirla tale è piuttosto coraggioso. Al "Bentegodi" si abbatte un nubifragio d'altri tempi, con giocatori già zuppi e fradici durante la fase di riscaldamento. Arriva la formazione titolare pescelta da Luis Enrique e scatta la gazzarra. "Ancora José Angel? Taccivostri", parte in quarta Daniel.  Gianfranco sentenzia: "L'asturiano è de coccio". Il rientro dal 1' del terzino spagnolo viene accolto piuttosto male dal 99,9% degli utenti. Chissà perché. In porta va Curci, centrali di difesa Kjaer-Heinze, a destra Taddei. L'escluso in mediana è Pjanic, spazio a Gago, De Rossi e Marquinho. Davanti Totti con Bojan e Borini. Benvenuti alla sagra dell'ottimismo, inaugurata da Giampiero ("Kjaer e Angel...si salvi chi può!") e proseguita da Francesco ("Annamo a pijà sta sveja..."), Maurizio ("Poveri noi"), Fabio ("C'annamo a coje l'olive co questi"). Le critiche a Luis Enrique vengono bocciate e rispedite al mittente da Angelo: "DAJE LUIS DAJE...questi so gli stessi che hanno parlato male de Fabio Capello, hanno criticato Prandelli, hanno cacciato er tedesco, se la so presi con Delneri, hanno fatto dimette Spalletti e poi Ranieri...ave Luis ave". La chicca finale, tornando alla formazione, la regala Aniz: "Perché non gioca Stekelenbergh??". Perché non esiste. Semplice.

Via alle operazioni, e il primo pensiero del tifoso comune è: "Nooo!! Ma che davero tocca giocalla??? Nooo mò la sospendono...sicuro". Dopo dodici secondi di gioco, già si capisce l'andazzo. La palla non scorre, non rimbalza, non rotola. I giocatori annaspano, l'arbitro, però, fa giocare. Ed è una vergogna assoluta."Piove...è colpa di Luis!", ironizza Simone.  Basterebbe sospendere e rinviare al giorno successivo. Invece, come sempre, in nome di un Dio chiamato "televisione", si calpesta la dignità dello spettatore pagante. Banti non fa una piega, i calciatori in campo non fiatano e vanno avanti. Duplice scandalo, e ne sospettiamo il motivo. A quelli del Chievo non pare vero, onde non rischiare e assicurarsi lo 0-0 "salvezza". E ai nostri? Idem. Quale miglior alibi possibile per giustificare un'eventuale "non vittoria"? Una tristezza unica, sin dal 1'. Pieno e giustificato sdegno nelle parole di Marco ("Solo in Italia... ma che è na partita??"), Francesco ("Dai fate sospendere sta partita non facciamo la solita vergogna all'italiana"), Valerio ("Sempre più schiavi di Sky...come si permettono di chiamare partita questo scempio?? Boh..."). C'è chi trova il modo di pungere la Roma, è il caso di Alessandro ("Se c'era un vero presidente oggi non si giocava...famo ride in campo e fuori"). Sta di fatto che lo spettacolo in campo è a dir pocoraccapricciante.

Gente che avanza a stento, idee confuse, contrasti fantozziani in mezzo al mare di pozzanghere. Insomma, uno schifo. "Calcio champagne!", dice Valerio. "Ma che è, scapoli contro ammogliati??", chiede Mirco. E la Roma, che fa? Niente. Alessandro già storce la bocca: "In un campo cosi l'unica soluzione è tirare...ma noi non semo capaci naturalmente". Kjaer in avvio sembra leggermente in affanno (ma va?), Taddei lotta ma non azzecca un lancio in avanti, Heinze è concentrato, José Angel? No comment. Basta e avanza il commento di Paolo: "Mamma mia quant'è scarsooooooooooo". Come al solito fatichiamo a costruire a centrocampo. De Rossi si preoccupa di sorvegliare i difensori non sia mai facciano danni, Gago da intermedio non rende come da centrale (ma al contempo, da centrale non rende come da intermedio...insomma non si capisce in quale caspita di ruolo debba giocare per rendere al meglio...), il Marquinho in versione "trasferta" è a dir poco...disastroso. Davanti Totti è inguardabile (Capità, ti vogliamo bene, ma quel che è giusto è giusto...), Borini fa più caciara del solito, Bojan offre rari lampi di qualità. Le uniche cose decenti dei primi 45' le organizza lo spagnolino. Una buona punizione guadagnata lungo l'out sinistro, un bel destro a giro sul fondo non di molto. "Luis metti Rosolino!!", suggerisce Emanuele. Magari, ci vorrebbe. Invece no, ad inizio ripresa c'è ancora lui, il jolly: Junior Tallo. Al posto di chi? Del povero Bojan, che stavolta non meritava la bocciatura...

Dato che noi romanisti siamo parecchio deficienti, accogliamo l'ingresso del ragazzino ivoriano con l'entusiasmo con cui accoglieremmo l'arrivo di Eto'o all'Aeroporto di Fiumicino il giorno dopo la fine del campionato. "Ce pensa Tallo", "Daje Tallo", "Tallo facce sognà". E tutti lì a sperare.  L'entusiasmo di Marcedeh si traduce in un "Asheghe In Lebaseshoonam". Cosa voglia dire non si sa, ma il secondo tempo inizia. Evvai. Sì, ce la possiamo fare! Col cuore, con la grinta, con la voglia. Con Tallo, con Totti, con Bor... "Ma quanto si è impippito Borini??", si chiede Marco. In effetti, l'ex Chelsea non ne imbrocca una. Nè un passaggio logico, né un contrasto vinto, zero iniziative degne di nota. Anche il Capitano continua ad annaspare, Tallo ci prova ma non gode della necessaria assistenza. La prestazione generale della squadra, ahinoi, non decolla. "Ma è possibile che non riescono a capire che con quel campo bisognerebbe provare il tiro dal limite e non tutti quei passaggi?!", si domanda Francesco. Evidentemente no. Al tiro in porta non ci si arriva mai. Pallegol vere e proprie? Nada. Anzi, nel finale è Pellissier a metterci i brividi, calciando alle stelle da ottima posizione. Finisce 0-0 dopo cinque minuti di recupero. E il nostro livello di gioia ed entusiasmo scende ai minimi storici.

Non basta l'ironia di Roberto ("Almeno sono riusciti a non perdere!!"), Fabio ("Cacchio non abbiamo preso gol! Ueppa!!") e Alessandro ("La Roma di Luis Enrique supera brillantemente lo scontro salvezza") a risollevarci il morale. No. Dante inquadra perfettamente la situazione: "Stasera avete giocato con la maglia nera...nera come il nostro umore". Per carità, su un campo del genere (ribadiamo, una vergogna!) era assai complicato produrre di più. Anche se Alberto fa notare che "i migliori in campo sono stati Curci e Tallo...direi che la dice tutta". Paolo, addirittura, ritiene che le condizioni del terreno di gioco abbiano costituito un elemento "a favore": "Pioveva pure per il Chievo. Che potrà lamentarsi del fatto che, causa pioggia, non è riuscito a farci i quattro gol che c'hanno rifilato Lecce e Atalanta". Quel che resta è la realtà. La Champions è definitivamente sfumata, l'Europa League quasi. Il coro sarcastico di Maurizio ci sta tutto: "UN BER PROGGEEE' ...UN BER PROGGEEE'....CHE CE FREGA DELLA CHAMPIONS NOI C'AVEMO UN BER PROGGE'....", l'analisi secca di Valerio è glaciale: "Qui non si entra neppure in Europa League ma nessuno pare farsene un problema...veramente un progetto di respiro internazionale".

A meno che, dall'alto, non arrivi un aiuto, chiamiamolo "divino"."Ora tifiamo Palazzi", ricorda Andrea. Giusto, logico, inevitabile. Sperare nelle disgrazie altrui non è il massimo della vita, ma ad oggi, questo passa il convento del progetto. E allora occhio. Hai visto mai che da settimi, il 13 maggio ci si ritrovi ottavi (o noni), pronti a darci in faccia anche l'ultima ancora di salvezza. Sarebbe il colmo. E vista la Roma di quest'anno, è bene non dare nulla per scontato. Sabato all'Olimpico arriva il Catania del "nostro" Vincenzino. Se fosse questo il vero derby per l'Europa League?