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Bologna-Roma ‘Te lo dico su Facebook’: “Levate dalla porta quer pupazzo”

(di Alessio Nardo) Chiss? se c’? ancora qualcuno che, nella Roma attuale, non intravede le caratteristiche della classica squadra di Zeman.

Redazione

(di Alessio Nardo) Chiss? se c'? ancora qualcuno che, nella Roma attuale, non intravede le caratteristiche della classica squadra di Zeman. Ormai c'? tutto: capacit? di costruire azioni d'attacco in serie, scarso equilibrio di squadra, disorganizzazione difensiva ai massimi livelli. Secondo miglior attacco del campionato (esclusi i tre gol di Cagliari), seconda peggior difesa. Ecco, questa ? la Roma. Ottava in classifica, distante quindici punti dalla Juve capolista, nove dalla Lazio terza, due dalla Fiorentina sesta. Piena di difetti, molti dei quali atavici. Senza una soluzione valida all'orizzonte che non si avvicini all'ipotesi di un ennesimo cambio di guida tecnica. Il 3-3 di Bologna abbatte nuovamente gli umori del tifo, dopo il tiepido entusiasmo acceso dal successo in semifinale di Coppa Italia con l'Inter. Riviviamo la sfida del Dall'Ara attraverso analisi e commenti del popolo giallorosso di Facebook.

Bologna squadra maschia e arcigna. Roma divertente e ballerina. Che fosse una gara difficile, lo si poteva gi? intuire analizzando le precise caratteristiche delle due sfidanti. Il tafazziano Zeman, come al solito, ci mette del suo. Viva la testardaggine, abbasso il buon senso. Solite scelte discutibili, consueto atteggiamento di squadra votato ad offendere e scarsamente propenso alla sana gestione di risorse e reparti. Et voil?, in porta confermato Goicoechea. In difesa, Marquinhos non ce la fa. Spazio a Burdisso e Cast?n centrali con Piris e Balzaretti esterni. Il regista ? Tachtsidis, gli intermedi Bradley e Florenzi. Davanti, assente Lamela (squalificato), spazio a Pjanic con Osvaldo e Totti. Come sempre, i commenti dell'immediata vigilia sono un florilegio d'ottimismo. "Taxi e Goicoechea? Dio ci salvi", sospira Adamo, seguito a ruota da Giulio ("Stek e Marquinho fuori, Goico e Taxi dentro? Solito Zeman..."), Daniele ("Centrocampo de ferri da stiro..."), Alessandro ("Non ricordo un centrocampo cos? scarso. Forse pure Statuto e Piacentini erano mejo de questi") e Flavio ("Confido in quei tre l? davanti. Il resto ? davvero poca cosa"). I deliri non mancano. A Raul, le scelte del boemo proprio non piacciono: "Ma perch? Zeman non fa gioc? Borriello e Pizarro??". Mezzogiorno e mezza. C'? chi ha gi? mangiato, e chi no. Poco importa, scende in campo la Roma. Tutto il resto ? secondario.

I primi ventisei minuti costituiscono un tiro a segno, su entrambi i fronti. Si gioca al "chi segna di pi?", proprio come piace a Zeman. La Roma sfrutta alla perfezione le sue caratteristiche al 9': Sorensen sbaglia un rilancio, Florenzi intercetta il pallone e scatta sul centrosinistra. Totti lo vede, gli restituisce la sfera ed il giovane centrocampista beffa Agliardi sul palo pi? lontano. Tempo di gioire? Non ce n'?. Subito ci si infuria per un rigore netto su Pjanic non fischiato. Poi, come previsto, arriva il primo pasticcio difensivo di giornata. Basta un lancio in verticale per spedire in crisi i centrali giallorossi: al 17' Gabbiadini sfonda in area e conclude, Goicoechea respinge goffamente di piede, Gilardino anticipa Cast?n e insacca. Quaranta secondi, altro capovolgimento di fronte. L'azione romanista si sviluppa sulla destra, Pjanic scodella al centro un pallone con su scritto "fai gol". Osvaldo obbedisce e riporta avanti la Roma. Altri otto minuti e si ? di nuovo al punto di partenza. Gabbiadini controlla e gestisce in area, si gira, intravede il primo palo scoperto e batte Goicoechea per il 2-2. Il portiere uruguaiano finisce nel mirino di Marco ("Ve prego abbattetelo..") e Mauro ("Mettete Lobont, Svedkauskas, ripiate Cervone a 50 anni.. fate quello che ve pare, ma levate dalla porta quer pupazzo!!"). Vincenzo non appare entusiasta della performance di Cast?n e Burdisso ("Marquinhos zoppo ? pi? veloce dei due centrali di oggi..."). Impercettibile l'ironia di Lorenzo: "Tachsidis na diga a centrocampo ah?! Blindamolo, dovesse piombacce sopra il Manchester United". Siamo pari, con la sensazione che possa accadere ancora di tutto.

Sembra di tornare indietro nel tempo. Ai Cagliari-Roma, Perugia-Roma e Venezia-Roma di quattordici anni fa. Alla suspence, alla possibilit? di fare e prender gol nell'arco dello stesso minuto. Zeman ? cos?, non d? certezze. L'unica ? lo spettacolo, per chi (ovviamente) segue l'evento senza esserne coinvolto sul piano emotivo. Per i tifosi, partite del genere rappresentano un costante attentato alle coronarie. Sta di fatto che la sequenza cambia. Se era la Roma, nel primo tempo, ad avviare la procedura delle reti, stavolta tocca al Bologna. Al 9' un super Diamanti travolge Piris sull'out sinistro. Cross in mezzo, uscita kamikaze di Goicoechea ad anticipare persino Burdisso, il neoentrato Pasquato raccoglie la sfera e realizza il suo primo gol in Serie A."Solito film gi? visto, entra il carneade di turno e ci purga. Semo maledetti dal destino", dice Renato. La Roma perde misure e distanze, inzia a sbagliare. La sensazione ? che sia l'ennesima ripresa evanescente e fumosa. In realt?, il problema ? solo mentale. Basta un episodio a rialzare il morale dei ragazzi. Al 74' Totti scodella in area su punizione, Tachtsidis svetta su tutti e riporta il risultato in parit?. Giacomo esulta ma avvisa: "M? non v'azzardate a d? che ha giocato bene perch? ha segnato.. abbiate piet?". Si pensa agli assalti, alla vittoria, ad un 4-3 stile Italia-Germania. La Roma ci prova, ma sbaglia, non ? lucida. E alla fine rischia, con i due pali colti da Diamanti. Si va a casa con un punticino in pi? ed il consueto bagaglio di rabbia, rimpianti ed interrogativi.

Cos'? questa squadra? Giunti a met? stagione, non possiamo far finta di niente. Siamo di fronte ad un'accozzaglia di equivoci, un frullato di situazioni intriganti ed altre inquietanti. C'? un quantitativo immenso di talento, non sorretto dalla solidit? e dall'equilibrio, caratteristiche tipiche delle squadre vincenti. Zeman ? Zeman, nessuno potr? mai cambiarlo. Ed accorgersi ora che non va bene, forse, ? un tantino troppo tardi. I fanatici del boemo non esistono pi?. Tutti, chi pi? chi meno, si scagliano contro le sue scelte. Il pi? sintetico ? Giulio ("Basta Zeman!!! Vojo Reja!!!"), poi tocca ad Andrea? ("Teniamoci Zeman e tutti i suoi pupilli tipo Goicoechea e Tachtsidis, mandiamo via De Rossi e Stekelenburg, e vai che entro un paio di anni saremo sugli affascinanti campi della SerieBwin!!"), Davide ("Io lo avrei cacciato dopo la prima di campionato...ma questi "dirigenti" hanno il potere di non saper prendere una decisione"), Leonel ("Solita storia dall'anno scorso, l'unica cosa che quest'anno facciamo piu spettacolo anche se perdiamo...") e Lorenzo ("Cos'altro deve fare per essere cacciato? Ma Baldini dov'?? Cosa aspetta?"). Intanto, la classifica ? l?. Brutta come non mai. Basterebbe infilare qualche risultato positivo per risalire la china, il tempo a disposizione ? ancora molto (quattro mesi di campionato). Ma questa squadra ? pazza, imprevedibile, non offre la bench? minima garanzia. E chi ha scelto Zeman a giugno non poteva non prevederlo con largo anticipo.