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Atalanta-Roma ‘Te lo dico su Facebook’: “Senza fenomenite si vince”

(di Alessio Nardo) Settimana di sceicchi, veri o presunti. Di chiacchiere, indiscrezioni e voci di vario genere. Classica settimana da Roma, insomma.

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(di Alessio Nardo) Settimana di sceicchi, veri o presunti. Di chiacchiere, indiscrezioni e voci di vario genere. Classica settimana da Roma, insomma. Per fortuna ci pensa Mister Normalit?, al secolo Aurelio Andreazzoli, a riportare tutti sulla retta via. In primis i suoi ragazzi, che nella tormenta di Bergamo strappano tre punti preziosi come l'oro. Gran prova di tenacia e carattere, ad otto giorni dall'impresa dell'Olimpico con la Juve. Riviviamo il 3-2 dell'Atleti Azzurri d'Italia attraverso opinioni e commenti estrapolati dalla pagina ufficiale Facebook dedicata ai nostri colori.

Si gioca, non si gioca. Si gioca, non si gioca. Il tifoso giallorosso sfoglia la margherita, e in piena mattinata domenicale scopre che s?, Atalanta-Roma non verr? rinviata a data da destinarsi. L'ora degli esami ? alle porte, la prova del nove non ? in alcun modo procrastinabile. Occorre dar sostanza e continuit? all'euforia post Juve, e l'impegno non ? dei pi? semplici. L'Atalanta di Colantuono naviga in cattive acque, non vince in casa da dicembre e necessita di punti salvezza. Le condizioni climatiche? Estreme. I teloni proteggono il campo finch? ? lecito, poi ? solo neve. Neve ovunque. Andreazzoli conferma il 3-4-2-1, sostituendo gli squalificati De Rossi e Totti con Bradley (schierato al fianco di Pjanic) e Marquinho (in appoggio a Lamela ed Osvaldo, con Balzaretti di nuovo titolare sull'out mancino). Scelte mirate, che scatenano l'ironia di Yuri: "Ahhh quanta nostalgia di Goicoechea e Tachtsidis...". Qualcuno ha da ridire, ad esempio Lino ("Avrei messo Florenzi al posto di Bradley che ? l'anticalcio") e Gianni ("Marquinho nel tridente offensivo rappresenta l'ennesima bocciatura per Nico Lopez. La Roma non sta affatto tutelando un suo importante patrimonio"). Quel che conta, aldil? delle scelte, ? il carattere. Serve la stessa mentalit? di sabato scorso. La stessa compattezza, la stessa abilit? nel saper resistere e soffrire.

Pronti e via, son subito dolori. Sul cronometro scorre l'ottavo minuto quando Giacomo "Jack" Bonaventura trova un pertugio in area romanista, vi s'inserisce e svirgola il tiro. L'errore diventa un involontario assist per Marko Livaja, che a porta pressoch? sguarnita non pu? sbagliare: 1-0."Semo i peggio!", sentenzia Gianluca, seguito da Mattia "Ovviamente questo il primo gol in Serie A contro chi lo poteva fare?". Sembra un inizio dei "soliti", da Roma blanda e deconcentrata, destinata ad esser preda dell'affamata provinciale di turno. E invece, gi? al 12' arriva un bel segnale di presenza. Fa tutto Marquinho, che ruba palla a Biondini sulla trequarti offensiva, si allarga a destra, poi s'accentra e scaraventa un micidiale sinistro alle spalle di Consigli. Si riparte, col rimpianto di Francesco ("Complimenti a Zeman che ha tenuto Marquinho sei mesi in panchina!!"). La neve aumenta d'intensit?, il campo diventa quasi completamente bianco nel giro di appena dieci minuti. Al 34' Osvaldo conquista un buon calcio di punizione dal limite. Perfetta esecuzione di Miralem Pjanic, rimonta completata e goduria pura per Mario: "Ho rivisto Marcos Assun?ao!!!". Festa completa? Sofferenze finite? Macch?. La Roma ? la Roma, e prima del riposo risveglia i bollenti spiriti di un'Atalanta ormai assopita. Verticalizzazione di Carmona in area, Livaja (ancora lui) approfitta del letargo difensivo ospite e beffa Stek per il 2-2. "Da Zeman ad Andreazzoli, sta difesa fa sempre ride...", sottolinea Marco. Franco ribadisce: "A Livaja hanno spiegato stamattina cos'era il gol. Primi gol in Serie A, solo a noi toccano certe imprese!!!". Col consueto broncio d'insoddisfazione si va al riposo. Sperando in confortanti risposte nella ripresa.

Meno intensa la neve, ancor pi? inguardabile il campo. Si riprende a giocare in uno scenario surreale, e Riccardo, da fruitore dell'evento, non gradisce: "E' uno schifo. Questa ? la Serie A e si sta giocando in mezzo al fango. Cos? non si tutelano i telespettatori, la gente allo stadio e i giocatori in campo. Italia solito paese ridicolo". Intrigante l'osservazione di Giulio: "Bella la nostra tattica di giocare con la maglia bianca per mimetizzarci". Bando alle ciance, c'? la Roma. Che nella ripresa non si "concede" alla voglia di vincere dell'Atalanta, bens? gioca a testa alta e senza un briciolo di paura. Osvaldo e Lamela non sono in giornata, sbagliano quasi ogni giocata. Per tornare in vantaggio serve il jolly, il colpo a sorpresa, il lampo inaspettato. Che arriva al minuto settantuno: perfetto lancio di Bradley in area, Torosidis s'inserisce dalla destra e di testa sfodera una strana palombella che termina la sua corsa in fondo al sacco. Consigli beffato, la Roma torna avanti. Entusiasti sia Franco ("Mamma mia er greco che ha fatto!!!!") che Jacopo ("Magnateve st'oliva grecaaaaaa!!!"). Fabrizio esalta la prova dell'ex Olympiakos: "Grande toro, mazza quanto corri, manco a neve te ferma, er cognome ? come lui, 'N TORO!". Ci si appresta, come otto giorni fa con la Juve, a vivere venti minuti finali di pura sofferenza. E invece la Roma regge, controlla bene, non patisce le pene dell'inferno. Stekelenburg compie una sola vera parata (su Lucchini), mentre Lamela, sull'opposto versante, spreca l'agevole chance del 4-2.

Si chiude in superiorit? numerica (espulso Contini), col tipico entusiasmo di chi si sta finalmente riabituando a gustare la vittoria. In una domenica positiva, non mancano le contestazioni ai singoli ("Lamela e Osvaldo imbarazzanti. Osvaldo che si sistema la cipolla invece di rincorrere gli avversari ? l'immagine perfetta di questo giocatore", dice Fabio). Ma quel che conta ? il risultato, la realt? di una Roma finalmente logica e vincente. Carla ribadisce il cocnetto: "Squadra normale, modulo normale, in campo quelli bravi e guardacaso vinciamo. Sar? un caso?", coadiuvata da Max: "E' ufficiale: senza fenomenite si vince. Ce voleva tanto??".L'uomo del momento ? l'Aurelio giallorosso, colui che senza ricorrere ad ingegnose e rivoluzionarie idee, ha saputo riproporre una squadra con dei punti fermi e delle solide basi tecniche. I problemi non sono ancora risolti del tutto. Di lavoro da fare ce n'? parecchio. Ma la Roma ? tornata, ? riemersa dalle inquietanti tenebre della mediocrit? ed ora promette un finale di stagione all'altezza. Sarebbe il minimo, per i tifosi.