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Social Tribuna, Roma-Genoa 2-0: “Dou-Flo, Dou-Flo”, che bella monotonia!

La Roma si assomiglia anche nella vittoria e i due marcatori ritornano al centro del web. Florenzi è "cuore di Roma, dei romani e quindi dei romanisti". Su Doumbia si scherza ancora, ma adesso con affetto

Bruno Di Benedetto

Dopo un primo quarto di 2015 passato ad ingegnarsi per scampare dalla monotonia a causa di infiniti deludenti pareggi, chi avrebbe mai potuto prevedere che la Roma riuscisse a mettere in difficoltà Social Tribuna riproducendosi uguale a se stessa anche nella vittoria? Settimana scorsa Doumbia e Florenzi, questa settimana Doumbia e Florenzi. E allora dai: parliamo di Doumbia e Florenzi, di nuovo.

Non ci stiamo lamentando, sia chiaro, anche perché passeggiare per il web in cerca di commenti "trendy" quando la Roma vince per la seconda volta consecutiva è quasi insuperabile (ugualmente speriamo di vederlo superato settimana prossima dalla terza consecutiva). E' tutto come mercoledì, solo "di più": l'avversario più forte, la cornice più importante, le conseguenze di classifica più incisive, le reti addirittura più belle (e nel caso di Florenzi, non era impresa facile).

Alessandrino fa un ulteriore scatto in avanti e da "anima della Roma", diventa per Giulio "cuore di Roma, dei romani e quindi dei romanisti". Qualcuno, ora insultato da Giuseppe, l'aveva definito "giocatore normale"? Dante risponde con una grande verità del tifo giallorosso: "Noi tifosi della Roma siamo così: non vogliamo campioni ma gente che corre e va sotto la curva". Da tale legge trae beneficio anche Torosidis che quando impazzisce per il rigore non concessogli, trova la partecipazione emotiva del pubblico: "Si vede che tiene alla maglia. Grande Toro, uno di noi" (Dario). 

Questa è la romanità romanista. Amore per chi prova amore (Matteo: "Sto ragazzo è un'emozione forte, sempre"), fino alla consacrazione ("Clonatelo" e "Undici Florenzi" sono le parole d'ordine in città) arrivando spesso all'eccesso (Federico: "I sei milioni dateli a lui!").

Da un'altra serie di caratteristiche della città capitolina è stato letteralmente travolto Seydou Doumbia: in ordine cronologico pregiudizio, ironia e pessimismo su un piatto, calore, umorismo ed entusiasmo sfrenato dall'altro. L'ivoriano è stato ciò che più lontano dal "passare inosservato" si possa immaginare: era stato accolto con perplessità, poi è stato deriso e massacrato di critiche, ora lo si abbraccia ed innalza scherzando sul passato. "Non vi azzardate ad esultare. L'avete ammazzato sto poraccio,.. massa di m***e!", si sfoga Alessandro pretendendo le scuse di molti. "Non c'è paragone con Destro" che "un gol così non l'ha mai fatto", già affermano Vincenzo e Daniele cominciando ad innalzarlo.

Altri ci ridono su. Andrea: "Sputali tutti Seydou!" e Christian: "50 anni e non sentirli...". I vecchi detrattori restano in silenzio, solo qualcuno ha il coraggio per mantenere la posizione: "Per me rimane una pippa" (Nicolò). Quale sarà il prossimo capitolo? Se risolverà il problema al flessore, Doumbia ce lo dirà già sabato prossimo quando, se tutto si  ripeterà uguale, continueremo con gioia a scrivere le stesse cose.