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Social Tribuna, Napoli-Roma: nausea dopo la notte di Halloween

Il Napoli si traveste da Bayern. La Roma scopre di avere paura dei fantasmi. Sul Web è un nuovo piagnisteo: a fare sempre su e giù dal carro viene la nausea.

Bruno Di Benedetto

Il giorno dopo la notte di Halloween, il Napoli si è travestito da Bayern e ha spaventato la Roma, che si è lasciata travolgere. Per fortuna era solo un travestimento, una somiglianza riuscita solo a metà, altrimenti anziché due, di gol ne sarebbero arrivati parecchi di più. Chi l'avrebbe mai detto? Abbiamo paura dei fantasmi.

DIAGNOSI RAGIONEVOLI... - “La disfatta col Bayern l'abbiamo subita eccome. Sembra che i giocatori non abbiano più la stessa fiducia nelle loro capacità che avevano prima. E oggi abbiamo meritatamente perso...contro certe squadre non puoi giocare un tempo solo”: sembra buona la diagnosi di Giorgio, tra i pochi in grado di dare, a caldo, le giuste proporzioni alla sconfitta. Roberto si mantiene su una linea simile: “È un momento di calo psico-fisico per tanti giocatori. È evidente non da oggi, ma dalle partite con Cesena e Samp. In questo periodo bisogna saper limitare i danni. Alla sosta avremo 15 giorni per ritrovare la vera Roma (gioco, condizione giocatori, rientro degli infortunati, ecc)”. Due letture ragionevoli che complessivamente non si allontanano dalle dichiarazioni dell'ambiente giallorosso.

INFINITI PROBLEMI - Non sorprende più, ma a leggere sulla rete i problemi sono infiniti: il portiere con poca tecnica, i terzini di scarsa qualità, la lentezza a centrocampo, l'attacco poco decisivo, Totti finito, le scelte dell'allenatore sbagliate, gli infortuni, la preparazione atletica, la mancanza di mentalità, il modulo, la filosofia di gioco, il mercato sbagliato (e tanto altro ancora).

Anche se sembra difficile credere che i problemi siano davvero così tanti, altrimenti bisognerebbe capire come faccia la Roma ad essere seconda in campionato, ci sono comunque tanti che come Davide riescono a polverizzare quanto di buono si è fatto: “Di partite decenti quest'anno ne ho viste due: City e Juve. Le altre sono partite noiose lente, che abbiamo vinto per la pochezza dell'avversario e per la qualità superiore dei nostri giocatori”.

DELIRI - È stressante perdere così, nessuno lo mette in dubbio, ma è stressante pure dover assistere, ogni volta che si perde, all'autoflagellazione di più della metà del popolo romanista. Dover leggere ogni volta commenti del tipo: “Garcia hai rotto il c. Bravo solo a parlare ma quando si tratta di mostrare il vero valore della squadra veniamo meno. Non vinceremo un c. come sempre” (Clemente), “Da sta squadra solo delusioni” (Alessandro), o addirittura (e questa è la perla di ieri): “Rimpiango i tempi in cui i tifosi bloccavano i macchinoni dei giocatori della Roma e li minacciavano se non giocavano bene” (Marco).

NAUSEA - Ne abbiamo già parlato del pessimismo romanista, ma una rubrica sulla “partita vista dai social network” viene fatta per riportare un quadro delle opinioni dei tifosi, quelle più di tendenza, quelle che più esemplificano il pensiero della maggioranza dei tifosi. Ebbene la situazione su Facebook e Twitter è questa: i tifosi romanisti piangono disperati e se la prendono con la squadra, con il mister o con gli altri tifosi. "Serenità", questa grande sconosciuta.

Tutti bravi a scendere dal carro, poi domenica prossima (come mercoledì scorso) risalirete (Luca) è una legge dei romanisti, che in tanti conoscono. Si perdoni la sincerità, ma così viene una gran noia e un gran mal di mare. Non è proprio possibile stare fermi? Stare dalla parte della Roma sia quando si vince sia quando si perde? Non nel senso del “La Roma non si discute mai”, che giustamente a molti è antipatico. Piuttosto nel senso di evitare la solita tristissima via crucis.

I tifosi delle altre squadra italiane ci chiamano “piagnoni”: è brutto ammetterlo, ma ieri bastava fare il giro della rete per capire perché.