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Social Tribuna, il web sugli striscioni in Curva Sud: “Non erano tutti offensivi”

«Daniele con noi», «Che cosa triste... lucri sul funerale con libri e interviste», «Leardi... taci»: gli striscioni apparsi ieri in curva sud sono tutti uguali? Il web romanista non sembra pensarla così

Bruno Di Benedetto

La totale imparzialità non è di questo mondo. Esserne coscienti non cambia la sostanza, ma certamente apre alla discussione, al confronto. Con questa premessa Social Tribuna si accinge ad affrontare un tema delicato e spinoso: quello degli striscioni apparsi ieri all'Olimpico durante Roma-Napoli e oggi oggetto di molte discussioni. Onde evitare fraintendimenti avanziamo subito il nucleo che dà senso a questa puntata della rubrica: non tutti i tifosi della Roma ma non solo, non tutte le persone in generale, condannano in blocco i messaggi mandati dalla curva sud ieri pomeriggio. A questo punto ci si può già indignare e si può smettere di leggere, oppure si può andare avanti, accettare quello che è un dato di fatto, e cercare di capire qualcosa in più.

L'ultima premessa d'obbligo sta in questo nuovo capoverso: non è possibile fare di tutta l'erba un fascio. Ciò vale per i tifosi presenti allo stadio, specialmente quelli in curva, ma anche per gli striscioni esposti ieri. Alcuni di essi hanno trovato solo una manciata di sostenitori sul web, altre invece hanno creato divisioni e dato vita ad accesi dibattiti. Vediamo un po' quali.

«DANIELE CON NOI» - Lo striscione "a favore" di Daniele De Santis è uno di quelli del primo genere. Sono stati poco appoggiati, venendo condannati pesantemente dalla stragrande maggioranza. Vittoria si fa porta voce del pensiero comune: «Si sono abbassati al livello della canaglia, che vergogna... Osannare un assassino anche se romanista è vergognoso, mi dissocio da questo tipo di tifoseria». Il commento di Marcello, d'altra parte, non rimane ignorato, e riscuote un buon numero di "mi piace": «Come fate a sputare fango su un romanista? Dovreste vergognarvi voi e spero che queste distanze esistano sempre. Forza Daniele!!». Su questo specifico striscione alcune pagine hanno preso le distanze dagli ultras, qualcuna particolarmente vicina all'ambiente invece l'ha appoggiata in blocco.

«CHE COSA TRISTE... LUCRI SUL FUNERALE CON LIBRI E INTERVISTE» - Ecco il messaggio apparso prima dell'inizio della partita, e rimesso da Antonella Leardi all'amorevole provvidenza divina. Una parte consistente degli utenti non è ostile al messaggio, perché accusa la madre di Ciro di un certo tipo di protagonismo, e di approfittare in qualche modo della fama derivata dalla morte del figlio. E' scabroso da dire, ma sembra il pensiero sottostante a tanti post, molti dei quali offensivi, apparsi sui social ieri.

Premesso che sembra notizia certa quella secondo cui i proventi dalla vendita del libro "Ciro vive" non finiranno nelle tasche della famiglia Esposito, cominciamo qui ad addentrarci nel cuore della faccenda. Simone a questo proposito scrive: «Assolutamente giusto prendere le distanze dai messaggi pro De Santis, ma su quelli alla madre di Esposito... credo si possa discutere». E allora proviamo a discutere.

«ANTONELLA LEARDI... TACI» - Non particolarmente preso in considerazione, sembra questo il messaggio più messo in discussione dal popolo romanista. La Leardi è accusata di aver parlato a sproposito, e di aver «Gettato fango e su Roma e sui romani» (Antonio). Il riferimento ad alcune dichiarazioni giunte dalla signora nei giorni successivi alla partita Juventus-Roma. «Totti ha sbagliato ad inasprire gli animi con certe frasi  - furono le sue parole - aizza i tifosi romanisti, dal coltello e dalla pistola facile in un momento in cui c’è già tanta tensione. La morte di mio figlio dovrebbe essere un monito, ma la Roma è l’unica società che non ci ha fatto ufficialmente le scuse per l’accaduto».

Ebbene secondo molti queste dichiarazioni, insieme ad un atteggiamento generale, sarebbero inopportune, fuori luogo. Sembra trattarsi più che altro di una sensazione diffusa, che Fabio sintetizza in una battuta: «Ormai su ogni questione mette più bocca lei del Papa».

LIBERI DI CRITICARE - Un gran numero di persone ha comunque criticato in blocco il comportamento della curva, senza fare distinzioni. Domenico: «Da romano mi dissocio da quello striscione vergognoso, e chiedo scusa da parte di tutti i veri Romani!!», Martina: «ma che pena il calcio in questi momenti. Vergogna a chi ha fatto lo striscione e a chi lo giustifica. Se siete tifosi pensate a tifare. Punto» e molti altri. Non è possibile però ignorare il messaggio di chi, anche sulla pagina ufficiale della Roma, si fatto sentire reclamando il diritto a criticare Antonella Leardi laddove essa abbia parlato (eventualmente) a sproposito.

«A tutti quelli - persone, giornali e giornalisti - che parlano di vergogna e infamia all'olimpico: gli striscioni non erano volgari, non contenevano insulti o cose offensive ma una critica, visto che la libertà di pensiero esiste, alla madre di Ciro Esposito»: è il messaggio di Luca e di tanti altri. Piero la pensa in modo simile e chiosa: «La sua missione è giusta, ma ciò non vuole dire che non la si possa criticare».

Possa essere o meno condivisibile l'atteggiamento dei tifosi della Roma, resta un fatto. Tra i tanti a stigmatizzare in blocco, una parte consistente ci tiene a fare distinzioni e non reputa che quanto visto allo stadio sia male. Chiudiamo con il pensiero di Valerio: «Personalmente non condivido gli striscioni pro de Santis. Ma se tutti due mesi fa scrivevano je suis Charlie per rivendicare il diritto di espressione oggi è ridicolo fare tutto questo casino per degli striscioni che non hanno offeso ma hanno espresso un pensiero, condivisibile o meno. Tra l altro gli striscioni dei naples al San Paolo non mi sembravano proprio soft eppure nessuno ha detto nulla, nessuno ha chiesto punti di penalizzazione».

La questione resta perciò aperta: il comportamento della curva può essere bollato come "offensivo" o "sbagliato" in blocco?Oppure alcune scritte, al di là dell'aspetto provocatorio, avevano un significato accettabile all'interno del dibattito pubblico? Noi di Social Tribuna non intendiamo esprimerci su questo. Ci siamo limitati, com'è nostro compito, a riportare la voce di alcuni tifosi. Il massimo che speriamo con ciò, per stavolta, è di invitare a riflettere e discutere ancora.