A partita finita, valutati la prestazione della squadra e il contesto sempre più drammatico, titolo di questo Social Tribuna avrebbe voluto essere «La Roma di Luis Enrique 2.0» o qualcosa di simile. Invece è capitato, e non è la prima volta, che l'universo dei social network abbia dettato la sua legge emotiva e irrazionale, emettendo un verdetto tragico.
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Social Tribuna, Chievo-Roma 0-0: “VERGOGNA. Andate a lavorare, montati”
"Giocate il peggior calcio della Serie A" i tifosi sul web si sfogano contro la Roma, dopo la pessima prestazione del Bentegodi
Alessandra ha detto: «Mamma mia quanto siamo scarsi, siamo diventati inguardabili».
Edoardo ha rincarato la dose: «Scarsissimi».
Tommaso, e non da solo, ha posto la pietra tombale: «Giochiamo il peggior calcio della serie A in questo momento».
Mentre su twitter e su facebook si diffonde a macchia d'olio la foto di un elettroencefalogramma che diventa piatto, di fronte all'ultimo commento diventa impossibile non chiedersi: com'è stato possibile?Eravamo un sogno.
Solo secondi l'anno scorso, ok, ma vogliamo ignorare il gran bel gioco espresso, i giocatori valutati decine di milioni, la sorpresa destata in tutto il calcio italiano e nell'Europa più attenta? La Roma era una rivelazione, un progetto nascente che chissà dove poteva arrivare. E invece oggi, all'ottavo pareggio in 10 partita di campionato nel 2015, ci si trova a riconoscere fondati commenti come quelli sopracitati e come quelli che ora seguiranno:
Emanuele masochista ma fino a un certo punto: «Meglio un calcio nelle palle che vedere giocare questa squadra di pippe».
Flavio tragico light: «Una squadra così mediocre non merita di arrivare seconda in Serie A».
Massimo addolorato: «A malincuore dico che Garcia deve andarsene per dare discontinuità a questa situazione di stallo. Peccato, avevo creduto in questo mister».
Federico senza più fede: «La Roma non esiste più».
Silvio nessun dolore: «Ormai sono così amareggiato che non mi incazzo più...».
Infine Angelo innamorato: «Un vaffanculo grande come il nostro amore, oggi ci sta tutto».
I generici «Garcia vattene», «Vergognatevi», «Andate a fanc*** tutti», da settimane li menzioniamo solo per dovere di cronaca.
Qualcuno dirà che in realtà non c'è mai stato, e che è stata tutta una fantasia quella di una Roma grande, ma questi sono pessimisti e non trovano il consenso dell'ampia maggioranza di chi, ora diciamolo pure, si era illusa. «Vinceremo... vinceremo... vinceremo il tricolor!», lo cantava uno stadio intero, ed oggi siamo tutti qui a raccogliere i cocci, delusi e arrabbiati. La colpa non sta a Social Tribuna trovarla, e nemmeno ai tifosi alla fin fine. Certo è che qualcuno, fosse il nostro idolo, il nostro pastore, il nostro beniamino, dovrà assumersene le responsabilità.
Il tifoso romanista, tanto ci sta male, quanto è pronto a rialzarsi e incoraggiare la sua squadra. Il campionato è ancora lungo e giovedì si va a Firenze, dove ancora un bel destino, chissà mai, si potrebbe scrivere. Per le prossime ore, intanto, Luca promette: «domani tutti a Trigoria».
E stavolta sembra vero, sembra possibile e, lasciatecelo dire di nuovo, sembra incredibile pensando a ciò che la Roma era fino a 5 mesi fa.
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