(redazione ForzaRoma.info)Commenti critiche e qualche proposta, il tutto captato nelle frequenze dell’etere romano. Giro d’orizzonte che comincia da Radio Radio nell’edizione sportiva del mattino "Fa scalpore la sconfitta della Roma. – dice Franco Melli - E' inammissibile perdere in quel modo. Io mi meraviglio tanto, mi avevate detto che Destro era il miglior centravanti del mondo...Se Zeman parlasse meno e si facesse capire meglio sarebbe cosa buona e giusta. Se non è colpa dell'allenatore, è stata sbagliata un'altra volta la campagna acquisti e le responsabilità sono di Baldini e Sabatini che comprano Piris e Castan. Da qui non si scappa. Zeman parla troppo, è in un delirio d'onnipotenza che gli passerà a forza di prendere sveglie. Non è mai stato Mourinho, è sempre stato Zeman. Lui può vincere e perdere indifferentemente, con la stessa facilità. Avete parlato di Zeman come se lui risolvesse tutto a prescindere, mentre invece serve solo a nascondere una campagna acquisti che è stata ancora una volta sbagliata, e che si aggiunge a quella sbagliatissima della scorsa stagione".
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Roma-Bologna ‘RADIO PENSIERI’: “ La colpa non è di Zeman, ma dei zemaniani”, “Troppi giovani. Si vince con i campioni affermati”
(redazione ForzaRoma.info) Commenti critiche e qualche proposta, il tutto captato nelle frequenze dell’etere romano.
"Io avevo pronosticato un pareggio, non mi sono allontanato molto dalla realtà. – ribatte Roberto Pruzzo - La partita è stata simile a quella col Catania, quella volta ci pensò Nico Lopez. Se fosse finita 2-2 non sarebbe cambiato molto,la Romaal momento è questo tipo di squadra. Burdisso e Stekelenburg in confusione totale. Il grande limite è non saper gestire i momenti della partita. Si è evidenziata l'incapacità della squadra di gestire e capire le situazioni. Le responsabilità vanno suddivise tra allenatore e giocatori, è un classico delle sconfitte. Mi colpisce la mancanza di lucidità e personalità,la Romada questo punto di vista è limitata. Io spero che la squadra possa crescere".
"Zeman non ha colpe, la colpa è degli zemaniani. – è il pensiero di Tony Damascelli - Lui parla di giocatori "non abituati a vincere", ma Zeman è abituato a vincere? Ringraziamo che ci sia ancora Francesco Totti, perché se alla finela Romaavesse agganciato un pareggio meritato, sarebbe stato per suo merito. Totti è Totti, i giocatori veri giocano dove vogliono loro perché sanno cosa è meglio fare, non ci sono gli allenatori che glielo spiegano. Le responsabilità di Zeman sono limitate, ma deve stare attento. E' un uomo molto più intelligente dei cortigiani che ha attorno".
"Credo di essere stato l'unico a dire chela Romaè una grande squadra con un grosso problema, il suo allenatore. – ribatte Furio Focolari - Non era mai accaduto che Zeman se la prendesse coi giocatori, è una cosa brutta. Due partite all'Olimpico e cinque gol presi. Il problema non è tanto Zeman, che è sempre stato questo, ma l'esaltazione di un allenatore che molto spesso è stato licenziato".
Roberto Renga dice "Ho sentito oltraggiare e insultare Piris, come se una sconfitta dipendesse da un solo giocatore. In occasione del terzo gol Piris non c'era, non si uccidono i giocatori in questo modo. Secondo me sono molto scarsi i difensori, la squadra non è così forte come si dice. Ieri ho visto cose molto belle e molto brutte. Tra le cose belle, il fatto che per 70 minutila Romaha giocato un calcio strepitoso e non ha preso contropiedi. Tra le cose negative ho visto chela Romanon sa gestire le proprie forze, mancano incontristi e difensori all'altezza, e alcuni giocatori come Pjanic continuano a non maturare".
Alle ore 10 su Teleradiostereo si analizza Roma-Bologna . "Quando ci troviamo in queste situazioni il rischio è quello di dire sempre le stesse cose. – dice Davide Rossi - La verità è che sta subentrando un po' di rassegnazione in generale. Passano gli allenatori, spagnoli, italiani, romani, argentini. Abbiamo cambiato e provato di tutto e pochissime volte il campo ci ha dato ragione. Comincio a pensare che il problema siamo noi. Quello che è successo ieri è ridicolo. L'anno scorso parlavamo di difetto di personalità, ne parliamo a dir la verità dai tempi di Spalletti. Sono cambiati giocatori, staff, tutto, mala Romaha sempre le stesse problematiche. Ieri, aldilà di Totti, Pjanic, Stekelenburg e Lamela, era tutta gente nuova. Io vorrei che qualcuno ci desse una risposta su quello che succede a questi giocatori in quel maledetto stadio. Non cambia mai niente, credo sia una cosa genetica. Ho pensato a mille risposte, resta il fatto chela Romaperde una partita praticamente vinta e non lo fa in maniera "zemaniana", ma a difesa schierata. Spero che qualcuno dia una risposta definitiva su questa peculiarità negativa della Roma a dispetto di allenatori e giocatori diversi nel tempo".
"Il pomeriggio di ieri può essere spiegato in diversi modi. – è il pensiero di Dario Bersani - Si può partire dal fatalismo, ma ormai le rimonte beffa iniziano ad essere molte. Qui Zeman c'è già stato e di precedenti simili ce ne sono. Nel bene o nel male, Zeman ci ha abituato a prestazioni di questo tipo. Il senso alto di precarietà che dà questa squadra è il motivo per cui non sei mai tranquillo, contro qualsiasi avversario. La gara si era incanalata nel modo giusto, mala Romanon è riuscita a chiuderla, finendo per perderla. Sui gol di Gilardino non c'era quota, era un ex uomo, un cane morto, e siamo riusciti a risorgerlo. Non sono così esterrefatto. Se non è colpa di Zeman ieri, non è solo esclusivo merito di Zeman a Milano, bisognerà metterci d'accordo su questo ma è un'utopia. Temo che quest'anno sarà così, c'è il rischio di restare sull'altalena. Tant'è che 2-3 poteva finire anche col Catania, la modalità di questi risultati fa un po' accapponare la pelle. Non resta che andare avanti, non voglio recitare il de profundis della Roma, ma i difetti di questa squadra sono evidenti".
"Non mi sento di dire che la colpa sia di Zeman, anche perché non è stato tutto merito suo dei gol realizzati del primo tempo. – dice Galopeira - Non c'è mai un'inversione di tendenza nella storia della Roma, con Zeman, Ranieri o Montella vediamo sempre le stesse cose. Le partite della Roma non cambiano. Speravo di non prendere mai il gol, perché sapevo quali meccanismi si sarebbero innestati. Sul 2-0 la partita era finita, sarebbe bastata la consapevolezza mostrata a Milano. Io non credo al caldo, alla preparazione, Zeman in questo è bravissimo. Il Bologna è una squadra scandalosa, non mi permetto di parlare dell'arbitro che ha graziato Perez, ma il metro di giudizio è discutibile".
Alle 10 anche su Centro Suono Sport, nella trasmissione Te la do io Tokyo, si analizza la sconfitta di ieri “Una partita in-cre-di-bi-le, non si può parlare di Piris, tutti accollano la sconfitta a Zeman.- dice Mario Corsi - Chi lo fa, è un innamorato di Luis Enrique ed è una ripicca continua, siamo un tifo non spaccato ma cretino perché perdiamo la Roma da questo punto di vista. Ci sono un sacco di bambini in questa Roma, ci vuole un mix di campioni per vincere qualcosa, chi ha più campioni vince. I campioni ce li abbiamo noi e si chiama Francesco Totti. I tifosi della Roma si sono rotti di avere delle partite in pugno e poi vedere la squadra che cala e perde una partita stravinta e stradominata. Questi giocatori che abbiamo comprato sono dei fenomeni? Questo ci dobbiamo dire. Che fine ha fatto Pjanic? Ieri abbiamo capito quanto è importante De Rossi per questa squadra, Tachtsidis ha buoni piedi ma i ritmi della Serie A sono diversi e bisogna durare due tempi. Florenzi lo lascerei a centrocampo, è uno che da tutto e che vede anche la porta. Lamela per tutti è stato straordinario, si ha fatto un gran gol ma alla Roma servono90’così. Se non c’è Totti è una Roma normalissima, normale-bassa. Questa squadra ieri ha giocato ha lottato poi ha fatto ridire, c’è tanto da lavorare. Se mancano Castan e Totti non so dove finisce questa squadra. In una squadra farei rimanere quelli più cattivi, quelli più disposti a lottare, io Borini l’avrei tenuto.
“A portieri invertiti come sarebbe finita la partita? Il portiere del Bologna ha fatto interventi eccezionali, Stekelenburg sul 2-2 haguardato la palla, la prendevo anche io. – afferma Bruno Ripepi - tantissimo, Pjanic non mi ha convinto. In difesa bisogna rivedere qualcosa, Piris non è da Roma, sollevo la questione del portiere che per me è determinante, importantissimo. Il vecchio maestro si sarà accorto che Stekelenburg ha delle amnesie su dei palloni elementari, come quella del 2-2. Chi si mette in testa di dare la responsabilità a Zeman è fuori strada.
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