ROBERTO MAIDA: "Mi sembra che Spalletti si sia un po’ inasprito, magari grazie all’esperienza europea. Forse ha fatto qualche errore nella gestione del caso Totti, ma sulla preparazione tattica rimane un grande allenatore. Magari ne capisce tatticamente più di Capello, ma non vincerà mai quanto lui. Ora come ora non so se cambierei Spalletti con Sarri. Manolas? Non lo avevo mai visto con questo spirito, addirittura ad applaudire i tifosi."
rubriche
‘RADIO PENSIERI’, DOTTO: “Serve un dirigente con personalità. Il massimo sarebbe Falcao. In futuro De Rossi più di Totti”
Quello delle radio romane è un fenomeno che non ha eguali nel resto d’Italia. Una pluralità di stazioni a fungere da piattaforma, una schiera di giornalisti, ex calciatori e opinionisti ad animare lo spettacolo. Ecco le opinioni dei...
CARLO ZAMPA:"La vittoria con l’Inter ha dato un po’ più di serenità per lavorare, perché c’è ancora tanto da lavorare. A me la partita di domenica non ha lasciato così soddisfatto. Non mi spiego l’atteggiamento della squadra in trasferta, la Roma poteva benissimo vincere 2 partite su 3. Se non vinci in trasferta non arrivi da nessuna parte, di sicuro non arrivi in Champions. Speriamo sia l’anno buono per Dzeko. Salah invece sta facendo un campionato sotto le aspettative e mi preoccupa questo, anche in relazione alla sua partenza per la Coppa d’Africa a gennaio. Fortunatamente abbiamo recuperato Florenzi".
FABIO MACCHERONI:"Il campionato ti consente ancora di guardare al secondo posto, a patto che non si commettano altre sciocchezze. Mi sembra l’unica nota positiva di questo inizio stagione. Dzeko gioca bene, ma manca qualcosa dentro l’area e Spalletti vuole supplire alla mancanza di una seconda punta con Florenzi e Nainggolan. Sulla questione stadio il tifoso si è un po’ sopito, se non si coglie presto questa sfiducia dei tifosi diventa difficile rieducare il pubblico a tornare allo stadio. Roma bene con l’Inter perché mancava Nainggolan? Non credo, ce lo invidia mezza Europa e con il Porto è stato l’unico a giocare. Dzeko poco cattivo? E’ il suo carattere, quello non cambia. Così come De Rossi, se non avesse avuto quel carattere non sarebbe stato De Rossi. Totti lo stesso, anche se un po’ è migliorato".
IACOPO SAVELLI:"Per la Roma è uno svantaggio che i calciatori si innamorino così tanto della città, dovrebbero stare più sul campo. La mia domanda è: perché Politano no e Gerson sì? Se vuoi creare una squadra che vinca subito è un discorso, ma qui si sta facendo una via di mezzo anche perché i giovani non giocavano neanche con Garcia. La Roma si sta portando dietro un blocco psicologico legato alle insicurezze difensive e non le sta risolvendo. Spalletti con Dzeko mi sembra che si stia comportando un po’ come l’anno scorso con Totti, quando non gli faceva mai un complimento spassionato. Dzeko ha fatto con l’Inter una partita perfetta, purtroppo lui è in campo come nella vita, uno che non si arrabbia mai. Sbaglia dei gol incredibili perché magari cerca l’eleganza invece della cattiveria. La scelta di prendere Dzeko però è stata mirata, un giocatore completo, un po’ alla Totti. Non uno che la butta solo dentro, ma un giocatore globale".
PAOLO FRANCI:"Alla partita tra vecchie glorie giocata a Firenze ieri sera c’erano più spettatori di Fiorentina-Roma di campionato. Il rapporto tra un calciatore e un tifoso ora è più vicino grazie ai social network, il tifoso si sente più vicino, mentre il giocatore si sente più lontano anche se non sempre per colpa sua. Ad esempio sui social ci sono manager appositi che gestiscono i profili. Paradossalmente Dzeko è un intruso, poi è diventato un uomo imprescindibile in un gioco che non è suo. La Roma non gioca per il centravanti, come accade ad esempio con Icardi o Ibrahimovic. La vera forza di Dzeko è la sua duttilità nei movimenti offensivi, nonostante la stazza è abile con i piedi. Io credo che quest’anno potrà fare 20 gol. La Roma credo comunque sia una squadra fisiologicamente portata a giocare con la difesa a 3".
MASSIMO CECCHINI:"Totti regista di centrocampo? E’ tardi, non può offrire il dinamismo che serve. Se invece avesse cominciato prima a fare il centravanti sicuramente avrebbe superato il record di Piola. Il gioco di Spalletti consente a Dzeko di andare spesso alla conclusione, le occasioni con il suo gioco non mancano mai. Magari Dzeko è meno lucido di altri, ma per ora le cose stanno andando bene."
UGO TRANI: “Se la Roma continua a giocare così, può ambire almeno al secondo posto. Dzeko? Di lui in casa se ne è sempre parlato bene. In casa la Roma ha un rendimento da scudetto, in trasferta da zona retrocessione: un punto in 3 partite. Ho sempre difeso Dzeko: quest’anno è il calciatore più in forma della squadra, ma non è uno di quei centravanti cattivi in area. Ci sono giocatori molto più scarsi di lui che hanno la caratteristica della cattiveria. Florenzi? Con la storia del jolly perdi posti sia nella Roma che nella Nazionale”.
MAURIZIO CATALANI: “Io sono uno di quelli che ha sempre difeso Dzeko, sono contento di quanto successo contro l’Inter. Però Icardi è un grande giocatore, molto diverso dal bosniaco. Dzeko ha una qualità che non ha Icardi: ha una classe innata e la capacità di mandare in porta gli altri. Icardi è più bomber. Considerando l’età, oggi tra i due sceglierei tutta la vita Icardi. Io questo Dzeko me lo tengo tutta la vita considerando quanto è stato pagato, soprattutto pensando a quanto speso su Iturbe e Gerson. Dzeko è un giocatore di una straordinaria classe ma non è cattivo”.
ALESSANDRO ANGELONI: “Secondo me ci sono dei giocatori che sapevano fare tutto e sono stati la fortuna di alcuni allenatori. Mi viene in mente Perrotta, ad esempio. Ci sono fasi di una carriera in cui essere duttili è utile per la squadra, forse è un po’ meno utile per il calciatore. Per me il ruolo di Florenzi è quello che gli ha scoperto Garcia, è lì che l’ho visto fare meglio: esterno d’attacco del 4-3-3. Nel 4-2-3-1 può fare perfettamente uno dei tre trequartisti dietro la punta, in particolare in quella posizione in cui lo abbiamo visto domenica contro l’Inter. Io spero solo di non vederlo più terzino”.
MARCO CASSETTI: “Mi sembra stupido continuare a parlare della reazione di De Rossi dopo il gol di Dzeko, Daniele è così, l’ha fatto anche in passato e continuerà a farlo. Evidentemente quella rete gli ha suscitato qualcosa di diverso e lo ha espresso nel suo modo”.
MARCO DELVECCHIO: “Mi sono divertito a vedere Roma-Inter, mi piacciono le partite con occasioni da una parte e dall’altra. È andato bene tutto, se fai un gol più degli avversari va sempre bene. A Napoli si va spavaldi, altrimenti esce la solita partita da 0-0. De Rossi è un giocatore che trascina i compagni in campo. Florenzi? A inizio anno era un po’ opaco, ora sta tornando ai suoi livelli. Dzeko? L’ho sempre difeso, secondo me è un grande giocatore. Dopo l’annata sfortunata dell’anno scorso, questo può essere il suo anno se continua così. Io non cambierei mai Dzeko per Icardi”.
VINCENT CANDELA: “Roma-Inter è stata finalmente una bella partita, mi sono divertito. Era un bel po’ che mi annoiavo durante le partite. C’è stata una vittoria, sì, ma ora bisogna tornare a lavorare e rimanere umili senza troppo entusiasmo. Dzeko? Lo dicevo lo scorso anno, bisognava dargli tempo. Sono contento perché lo vedo più cattivo. Tra l’altro ha imparato anche l’italiano e questo conta. Secondo me è entrato dentro al gruppo, mentre l’anno scorso lo vedevo un po’ a parte”.
LUCA VALDISERRI: “Florenzi sa fare tante cose ma nessuna in maniera eccezionale. Nelle formazioni di inizio anno, Florenzi non c’è mai tra i titolari perché si pensa che ci sia qualcuno più bravo di lui a fare quel ruolo. Poi conta, ovviamente, il suo dinamismo e la sua capacità di farsi trovare sempre pronto. Florenzi si merita una maglia da titolare? Probabilmente sì, ma poi te la deve dare l’allenatore. Non è che la guadagni a inizio anno. Florenzi, purtroppo per lui, si ritrova sempre ad avere molta concorrenza nel ruolo adatto per lui, però poi la sua capacità di adattamento lo rende fondamentale per una squadra. Florenzi va bene in mille situazioni, ma poi la domanda sorge spontanea: cosa vuole fare da grande? La differenza di rendimento tra casa e trasferta per la Roma è impressionante”.
ROBERTO INFASCELLI: “La Roma non solo attacca bene, ma ha una mole offensiva impressionante, che la fa stare al pari dei top club europei sotto questo punto di vista. Certo, poi subisce troppi gol, è quello il problema. Se si continua a produrre così tanto trovando un minimo di equilibrio difensivo, secondo me nulla è precluso a questa Roma”.
PAOLO CENTO: “Io credo che il tifoso, quando paga il biglietto, abbia il diritto anche di criticare un giocatore. Il calcio sta trasformando il tifoso in cliente. La reazione di De Rossi? Io preferisco una squadra arrabbiata e che abbia il veleno. Daniele ha detto una cosa importante anche sulla curva: per la prima volta ha preso parola sulla vicenda dicendo che c’è bisogno di fare qualcosa. Ora la società dica che sta dalla parte dei tifosi. Io voglio rivedere la curva dentro allo stadio nelle condizioni che meritano, senza cedere a un ricatto”.
GUIDO ZAPPAVIGNA: “Se ci fossero stati Mario Rui e Ruediger, Florenzi avrebbe avuto un ruolo ben definito, quindi si è dovuto adattare a ruoli non suoi. Piano piano nella Roma la situazione si andrà normalizzando. Con l’abbondanza che si creerà in difesa, credo che Florenzi debba essere usato lì davanti, anche considerando la partenza di Salah per la coppa d’Africa. Ho visto inaspettatamente che tanta gente si è schierata dalla parte di De Rossi, questo mi ha fatto veramente felice. In quell’esultanza lui ha fatto capire quanto lo spogliatoio sia coeso. Questa fratellanza che li unisce mi fa ben sperare per il futuro”.
© RIPRODUZIONE RISERVATA