Quello delle radio romane è un fenomeno che non ha eguali nel resto d’Italia. Una pluralità di stazioni a fungere da piattaforma, una schiera di giornalisti, ex calciatori e opinionisti ad animare lo spettacolo. Ecco le opinioni dei protagonisti delle emittenti radiofoniche.
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‘RADIO PENSIERI’, SCONCERTI: “I Friedkin sono un cambio di passo per la Roma”
Ecco le opinioni dei protagonisti delle emittenti radiofoniche romane
Federico Nisii (Teleradiostereo – 92,7): “Comincio a sentire un’aria diversa, dopo l’iniziale scarica di adrenalina: dopo l’annuncio di Mourinho sembrava tutto possibile, da qualche giorno siamo nella fase di down totale. Ci vuole un equilibrio: la Roma si ricostruisce con una guida carismatica come Mourinho ma deve interrompere gli errori di programmazione e gestione a tutti i livelli. Nell’ultimo triennio ci sono stati errori ed orrori che sono un record senza precedenti considerando da dove si partiva e dove si è arrivati. Ora c’è stato un segnale di ambizione, possiamo essere speranzosi che inizi un percorso di ascesa”.
Piero Torri (Teleradiostereo - 92,7): “La controindicazione dell’arrivo di Mourinho è l’esagerata attesa per la Roma che sarà. Con la frase che dice oggi, forse ha odorato il rischio. La frase di oggi sul mercato è quasi voluta, è un avviso ai naviganti: non ci mettiamo in testa cose che non possiamo permetterci”.
Gianluca Lengua (Radio Radio Pomeriggio – 104,5): “Spinazzola si sta mettendo in mostra, è uno su cui poi puoi fare mercato se lo vendi. E nessuno, a parte Zaniolo, è incedibile, Pellegrini compreso. L’obiettivo della Roma è tornare in Champions, magari vincere la Coppa Italia, ma non lo scudetto. Quello che hanno capito i Friedkin è che per arrivare quarti devi costruire una squadra da secondo posto”.
Luigi Ferrajolo (Radio Radio Pomeriggio – 104,5): “Spinazzola? Spero che ci stiano confondendo le idee, perché ce la siamo presa con Pallotta perché vendeva i migliori. Quello che mi mette in allarme è ciò che ha detto Mou: mi sembra di capire che sappia che la Roma è una squadra medio-alta, non c’è la volontà di fare acquisti di un certo livello. E invece noi speravamo che l’arrivo della nuova proprietà e quello dello Special One cambiassero le cose”.
Alessandro Vocalelli (Radio Radio Pomeriggio – 104,5): “Mi auguro che dopo Mourinho anche sui giocatori si stia lavorando in questo senso: dando l’idea di un mercato più soft per poi tirare fuori calciatori di valori maggiore. Sennò anziché alzare il livello degli allenatori, gli allenatori si adeguano al livello delle società. La Roma ha bisogno di 2-3 colpi veri per tornare competitiva. I nomi che sento un po’ mi intristiscono”.
Antonio Felici (Te la do io Tokyo/Centro Suono Sport – 101,5): “Se il prezzo è buono, la scommessa Tonali la farei. È vero che ha deluso al Milan, però le qualità le ha. La Roma ha bisogno di un regista con i piedi buoni. Xhaka lo abbiamo visto, non c’è in rosa un giocatore così”.
Ugo Trani (Te la do io Tokyo/Centro Suono Sport - 101,5): "Le parole di Mourinho su Grealish? Lui è un giocherellone, Kane costa di più eppure non ha mai detto che non può venire alla Roma. Con questo non voglio dire che Kane verrà alla Roma, ma ci spero fino alla fine. Fienga ha detto una cosa molto importante su Mou: "L'abbiamo chiamato per imparare a vincere". È quello che abbiamo sempre chiesto a Pallotta. Spinazzola-Real? Conoscendo il suo agente Lippi secondo me ne hanno già parlato".
Francesco Balzani (Te la do io Tokyo/Centro Suono Sport - 101,5): "Lo scambio Mayoral-Spinazzola non si farà mai. Come si fa a paragonare lo spagnolo al terzino della Nazionale? Mourinho tra Icardi e Vlahovic prenderebbe l'argentino, perché ha più esperienza. Io invece prenderei l'attaccante della Fiorentina".
Alessandro Austini (Teleradiostero - 92,7): "Stadio? I Friedkin hanno chiesto di valutare la possibilità di farlo nell'area del Gazometro, ma è una zona poco praticabile, anche per burocrazia e mobilità. La storia mi fa restare scettico sulla possibilità di riuscire a costruirlo".
Mario Sconcerti (Teleradiostereo - 92.7): “I Friedkin per la Roma rappresentano un cambio di passo. Si è visto la scorsa estate con l'affare Milik. La trattativa era fatta, è stata la nuova presidenza a bloccarla per qualcosa evidentemente non tornava. È stata una svolta radicale rispetto al passato".
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