Quello delle radio romane è un fenomeno che non ha eguali nel resto d'Italia. Una pluralità di stazioni che fungono da piattaforma, una schiera di giornalisti, ex calciatori e opinionisti ad animare lo spettacolo. Ecco le opinioni dei protagonisti delle emittenti radiofoniche:


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RADIO PENSIERI, DI CARO: “Espirito Santo? Serve un allenatore italiano”
Andrea Di Caro (Radio Manà Manà Sport - 90,3): "Se Espirito Santo è l'allenatore della Roma bisogna capire di chi sono i consigli. Uno straniero che non ha mai allenato in Italia, che ha fatto una grande stagione al Nottingham... se è un'intuizione di Ranieri dovrà dircelo lui. Difficile possa pensare che un profilo del genere sia adatto per la Roma. Serve un allenatore italiano, bravo, che creda nel tuo progetto".
Luigi Ferrajolo (Radio Radio Pomeriggio - 104,5): “La storia dell’allenatore la Roma deve gestirla meglio. Si crea sennò un’attesa fuori luogo ed eccessiva. Devono prendere un allenatore non Gesù bambino"
Antonio Felici (Tele Radio Stereo 92,7/Te la do io Tokyo): “Il rischio vero è che dopo aver passato sei mesi a parlare di allenatori top o comunque di un certo livello arrivi qualche soluzione che ci faccia cascare le braccia e credo che i tifosi della Roma non lo meritino. Un allenatore che pensa di accettare la Roma sa che per un anno non può fare rivoluzioni perché dopo 5 minuti cominciano i confronti con Ranieri. Adesso la convinzione che questi possono farsi è che la squadra tutto sommato non è così male, è già competitiva così, è quello l'errore fondamentale. Io ho veramente il timore che questi non abbiano ancora in mano l'allenatore e che alla fine possa arrivare la soluzione alla Fonseca"
Ugo Trani (Tele Radio Stereo 92,7/Te la do io Tokyo): “L'unica cosa a cui credo è che Conte può andare via dal Napoli. Su tutto il resto può succedere veramente di tutto, ho visto qualcuno ha annunciato che Gasperini resta all'Atalanta, poi da un'altra parte leggo che è d'accordo con il Milan. Valverde? Non sarebbe il precipizio, perché può arrivare di tutto ormai... Se non arrivano gli Allegri, i Conte ma anche Gasperini, magari a questo punto, perché può arrivare davvero di tutto c'è da capire se Davide Ancelotti va veramente in Scozia, perché potrebbe essere un nome particolare, per esempio”
Piero Torri (Radio Manà Manà Sport - 90,3): “Klopp ha lavorate in piazze non proprio di primissima fascia, come Mainz, Dortmund e Liverpool, dove non si vinceva da tantissimo tempo. Roma sarebbe una sfida che può intrigare uno come Klopp. Potrebbe essere in astinenza da adrenalina. Io non ho nessuna informazione ulteriore sull’arrivo di Klopp, quello che potrebbe essere un argomento è che le sue quote sono scese notevolmente, e di solito i bookmakers si sbagliano poco. Da Trigoria smorzano molto questa voce, ma secondo me se davvero hanno preso Klopp non lo sa nessuno a Trigoria a parte Ranieri e Ghisolfi”
Lorenzo Pes (Tele Radio Stereo - 92,7): “L’articolo de La Stampa? Io l’ho detto ieri: non si può escludere nulla. Ma è la ricostruzione che mi sembra piuttosto fallace in alcuni punti. Klopp che chiede Palestra, Atta e Leoni…insomma, dai…La testata è importante, e per questo viene ripresa da giornali e siti web. Ognuno si prende le sue responsabilità…Se Klopp viene davvero alla Roma, non era un nome nella lista di Ranieri, ma è Friedkin che decide di fare un tentativo in prima persona. Nella lista di Ranieri ci sono nomi prendibili. Personalmente reputo il nome di Klopp più credibile di altri proprio per quelli che sono i movimenti dei Friedkin. Non ci dimentichiamo che Klopp prese un Liverpool che navigava tristemente a metà classifica, la Roma può rappresentare una sfida”
Roberto Pruzzo (Radio Radio - 104,5): “Per la Roma oltre alle chance di arrivare in Champions mi preoccuperei anche delle chance di arrivare in Europa League. Comunque anche perdendo con il Torino la Roma sarebbe certa di fare la Conference”
Marco Valerio Rossomando (Radio Manà Sport - 90,3): “Già altre volte Friedkin ha fatto colpi a sorpresa, come nei casi di Mourinho, Dybala e Lukaku. Klopp è un allenatore che nella sua carriera non è mai partito allenando squadre che erano favorite, lui ha sempre detto che non voleva essere il favorito ma battere le favorite”
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