Quello delle Radio romane è un fenomeno che non ha eguali nel resto d’Italia. Sì, anche le altre città hanno degli spazi dedicati allo sport, e magari anche la loro stazione dedicata alla squadra del luogo. Non si troverà mai, tuttavia, una voce altisonante e popolare come quella proveniente dagli apparecchi della Capitale; una pluralità di stazioni a fungere da piattaforma, una schiera di giornalisti, ex calciatori e opinionisti ad animare lo spettacolo, e una folla di appassionati pronti a sintonizzarsi all’ora concertata. Ogni protagonista va a comporre un grande collage che riempie di spunti, approfondimenti e contraddizioni la settimana del tifoso. Un ciclo continuo, che si rinnova sulle frequenze FM locali ogni giorno, di partita in partita, stagione dopo stagione.
rubriche
‘RADIO PENSIERI’, BALZANI: “Alla Roma si difetta in comunicazione”
Continua la nostra rubrica quotidiana che accompagna i lettori che non possono ascoltare i commenti di conduttori ed opinionisti delle radio locali
FRANCESCO BALZANI (Centrosuonosport): "Nella Roma non c'è comunicazione, o è viziata da punti di vista troppo soggettivi e spesso sballati. Non c'è tra Pallotta e dirigenti, non c'è tra staff atletico e tecnico, non c'è tra giocatori e società. Perché oggi con Totti non c'erano Baldissoni o Sabatini? Si cercano problemi esterni ma questa squadra in passato è stata amata anche quando in campo scendeva Bonacina, quando allenava Carlos Bianchi o quando c'erano presidenti contestati. C'era il pienone anche in serie B. Piazza difficile? Ma per favore! A Torino oggi fischiano Morata che li ha portati in finale di Champions, a Madrid ci sono 15 radio. Di certo non è una piazza piccola come Lille o Perugia, ma è giusto che sia così" .
ANDREA PUGLIESE (Tele Radio Stereo): “Io troverei un ruolo rappresentativo per Bruno Conti, perché incarna la Roma. Stesso discorso lo farei per Totti. Loro due possono essere la bella immagine del Club, così come succede in molte delle altre società importanti del mondo”
PIERO TORRI (Tele Radio Stereo):“Quello che manca in questo momento nella Roma è di fare qualcosa di romano e di romanista, altrimenti il distacco con la gente aumenterà. Pallotta penso che sia frenato dall’ostilità dei tifosi”
FRANCO MELLI (Radio Radio):"La Roma è in mano a gente non la ama, e che la usa solo per il business. Sono cinque anni che questi signori hanno fatto i loro comodi, fatto e disfatto, i risultati non sono mai venuti, e la gente che viene allo stadio non può nemmeno criticare? Gli americani, dalla stampa, hanno avuto sempre tappeti rossi di velluto"
DI GIOVAMBATTISTA/2 (Radio Radio): “Lotito e Pallotta accomunati dall’abbandono dei loro tifosi. Per far abbandonare i tifosi della Roma ce ne vuole, è quasi impossibile. Eppure Pallotta ci sta riuscendo. Ma cosa gli sta succedendo al presidente? Si è incattivito, incarognito. Non vorrei che avesse capito che il progetto stadio si è complicato”
MAURIZIO CATALANI (Retesport):"L'incontro solo tra Totti e Pallotta? Evidentemente il presidente giallorosso non sentiva la necessità di coinvolgere anche Zanzi e Baldissoni. Garcia ha mostrato di saper giocare a calcio solo in una maniera, ricorrendo ai velocisti. Per questo motivo utilizzerebbe Gervinho anche se non fosse al 100%"
ALESSANDRO ANGELONI (Retesport):“Le liti tra i giocatori non sono mai un segnale positivo. Si è passati dalla cena alle discussioni. Non credo nelle amicizie all’interno dei gruppi e quella che ti porta a vincere. La Roma dell’ultimo scudetto ad esempio era formata da piccoli gruppi. Non credo nelle liti positive, anche se questo può essere solo un diverbio di campo e ci può stare”.
MASSIMO CECCHINI (Retesport):“I fischi al termine del match contro il Bate Borisov non erano per solo per i giocatori, ma per tutta la Roma e per il momento che si sta vivendo. Non ci sono più i presidenti di una volta, adesso per proprietari la squadra è un centro di attività che non sempre viene al primo posto”
LUCA VALDISERRI (Retesport):“Il tifoso ha preso Dzeko come esempio. Il bosniaco non vuole alibi e si assume sempre le sue responsabilità. La Roma ha perduto l’anima e i tifosi non si riconosco più in questa squadra. I rincalzi di Gervinho e Salah, ovvero Iturbe e Iago Falque sono costati 35 milioni di euro, con quella cifra ci costruisci una squadra intera”.
MASSIMILIANO MAGNI (Retesport):“Contro il Napoli è una partita che, al di là del risultato, sarà interessante vedere come la Roma reagirà. Speriamo di avere un segno di discontinuità rispetto all’ultimo mese. Nel botta e risposta tra Pallotta e Gabrielli abbiamo visto una figuraccia meschina della Roma e un’arroganza del prefetto. Se la Roma individua il problema di questa crisi nelle radio, nei giornali e nei tifosi, la situazione è abbastanza difficile da risolvere”.
DAVID ROSSI (Roma Radio):“Stiamo toccando dei livelli di paradosso straordinario. Dicono che a Trigoria c’è la sindrome d’accerchiamento, ma la nostra percezione, al di là dei problemi che si possono avere nella gestione di una squadra di calcio, è che ci sia gente che fa surf sempre sulla tavola dell’indignazione. La Roma sta giocando male, ma almeno contro il Bate ha costruito, tirando 24 volte e creando occasioni pericolose. Però si parla solo della parata di Szczesny”.
MARIO MATTIOLI (Radio Radio): “I ‘gestori’ della Roma sembra che arrivino da Urano. Se avessero pensato ad uno stadio con solo il 20% di annessi e connessi introno a quest’ora gli avrebbero già dato il permesso a costruire. Invece vogliono fare una cittadella con al centro lo stadio… A chi si gioca il 2 della Roma domenica a Napoli consiglio di cambiare spacciatore”.
ILARIO DI GIOVAMBATTISTA (Radio Radio):“Io vorrei interloquire con Pallotta ma senza intermediari. E poi dico una cosa al presidente: impari l’italiano, sono già cinque anni che sta qui. Dimostrerebbe anche un po’ di amore verso Roma e la Roma. Attenzione, Florenzi lo vedo in difficoltà e domenica sulla sua fascia il Napoli può far male”
XAVIER JACOBELLI (Radio Radio): “La Roma vive un travaglio psicologico, oltre che di risultati e di gioco. Secondo me il Napoli è favorito per domenica e per la corsa allo scudetto. Occhio alla Juve: il prolungamento del contratto a Morata è un segnale di forza”
ROBERTO PRUZZO (Radio Radio): "La situazione della Roma è complicata. La lite Manolas-Pjanic è però il segnale di reazione da parte dei giocatori. Domenica sarà una partita difficile ma anche per il Napoli. Lo stadio? Quello degli impianti è un falso problema del calcio italiano. Ai club non serve nemmeno più l'incasso"
© RIPRODUZIONE RISERVATA