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‘RADIO PENSIERI’, TORRI: “Lainez molto vicino alla Roma, ma spero che non porti alla cessione di Under”

Ecco le opinioni dei protagonisti delle emittenti radiofoniche romane

Redazione

Quello delle radio romane è un fenomeno che non ha eguali nel resto d’Italia. Una pluralità di stazioni a fungere da piattaforma, una schiera di giornalisti, ex calciatori e opinionisti ad animare lo spettacolo. Ecco le opinioni dei protagonisti delle emittenti radiofoniche.

Piero Torri (Teleradiostereo 92,7): "Bisogna capire chi partirà a giugno sperando che in ogni caso sarà una scelta tecnica della società e non dettata da esigenze economiche. La Roma con le plusvalenze dell’estate dovrebbe essere già a posto, da Alisson a Strootman. Questo gruppo qui lo vorrei vedere per due-tre anni, ma se poi a fine stagione dovremo commentare la cessione di Under, che magari ha fatto 20 gol, allora ripartiamo da zero. E questo è un metodo che non porta a dama, ma noi invece vorremmo arrivarci. Tonali credo che sia un obiettivo concreto, mentre Lainez penso sia molto molto vicino alla Roma. Spero però che un suo eventuale arrivo non porterebbe alla cessione di Under. Il turco ha ancora margini di miglioramento. Mi piacerebbe sentire da qui a breve che la Roma ha detto 'no' per un giocatore.

Federico Nisii (Teleradiostereo 92,7): “Piatek presenterebbe lo stesso rischio che presentava Schick. Un giocatore che sta vivendo un momento d’oro, ma in un contesto al di sotto del livello della Roma. De Ligt piace alla Roma e questo è assicurato, c’è un canale privilegiato con Raiola e l’Ajax ma è un giocatore che va dai 50 milioni in su e non è un’operazione possibile per i giallorossi".

Andrea Pugliese (Teleradiostereo 92,7): "La Roma segue Tonali da più di un anno, è un interesse concreto. Ma si stanno monitorando tanti giovani, è questa la nuova politica del club. Credo che con la Spal giocherà Schick, magari con Pastore alle sue spalle con Under e Perotti".

"Riccardo ‘Galopeira’ Angelini (Teleradiostereo 92,7): “La Roma ha una serie di buonissimi giocatori che non riescono mai a diventare una squadra con tutti quei criteri che dovrebbe avere. Vorrei andare a vedere una settimana di allenamenti da tifoso per tracciare un dato e vedere se tutti i giorni i giocatori mettono in campo intensità. Si creano sempre situazioni di comodo, è questo che si può imputare alla società: ci sono cali di tensione che non ci devono essere. Chi a Roma racconta che va tutto male non è onesto, perché non è vero: i giornalisti spesso stravolgono la verità. Un po' c'entrano anche i tifosi: la Curva è bella lo stesso, il sostegno c'è lo stesso, ma si crede poco nella Roma. I giocatori non devono mai sentirsi più importanti della Roma, neanche Totti e con Falcao, è lei che deve essere al centro del villaggio”.

Roberto Pruzzo (Radio Radio Mattino – 104,5): “A gennaio non credo che la Roma spenda tanti soldi per un acquisto. A centrocampo deve valorizzare quelli che ha. Un ruolo scoperto è invece quello di terzino destro, perché Karsdorp non so nemmeno che fine abbia fatto. Schick? Quest’anno deve essere decisivo. Se non dimostra, meglio venderlo. Ha avuto qualche occasione ma non l’ha quasi mai sfruttata. Pastore è di difficile collocazione tattica, non è più in grado di fare la differenza”.

Roberto Renga (Radio Radio Mattino – 104,5): “Per stare meglio bastava non vendere Strootman. Se dovessi spendere dei soldi a gennaio io lo farei per un terzino destro, perché Florenzi non sarà mai un terzino. Karsdorp? Vedrete che lo manderanno in prestito in Olanda. Qui da noi, in questo momento, è bruciato. Comunque i problemi non si risolvono al mercato, ma solo lavorando. E la Roma ora sembra aver intrapreso la strada giusta. Mi affido al lavoro di Di Francesco. Pastore è come una macchina con un motore a un cilindro in meno. In questo momento non è decisivo, ma potrebbe ritornare utile quando Pellegrini avrà un calo di rendimento. Schick è stato preso quasi per disperazione quando era stato perso Mahrez e nessuno aveva pensato a dove metterlo in campo. Per lui dovresti giocare con il 4-4-2 perché è una seconda punta. Kluivert? Non mi aspettavo certo Garrincha, è un ragazzo dotato ma che deve ancora crescere. Esagerati i titoli dopo Torino-Roma”.