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‘RADIO PENSIERI’, LEGGERI: “Siamo di fronte a un oggettivo ridimensionamento della Roma”

LaPresse

Ecco le opinioni dei protagonisti delle emittenti radiofoniche romane

Redazione

Quello delle radio romane è un fenomeno che non ha eguali nel resto d’Italia. Una pluralità di stazioni a fungere da piattaforma, una schiera di giornalisti, ex calciatori e opinionisti ad animare lo spettacolo. Ecco le opinioni dei protagonisti delle emittenti radiofoniche.

Max Leggeri (Centro Suono Sport 101.5): "Nella margherita della Roma sono rimasti due petali, uno più grosso legato al nome di Fonseca, l'altro un petalo più piccolo, “un petalino", legato a De Zerbi, che spero non prevalga in questo rush finale. Già ho sentito gli scienziati del pallone parlare del futuro di De Zerbi, dimenticando il presente e le scarse esperienze di questo ragazzo. Il portoghese quanto meno ha una certa riconoscibilità internazionale, anche se ha vinto solo in campionati periferici. In assoluto siamo di fronte ad un oggettivo ridimensionamento, chi non lo dice o non lo riconosce vive in una realtà aliena come è aliena e artefatta la dimensione calcistica costruita da Pallotta. Complimenti alla comunicazione della Roma per aver inserito, in questo momento di incazzatura generale, l'immagine di De Rossi nel video di presentazione della campagna abbonamenti... non c'è mai fine al peggio".

Checco Oddo Casano (Centro Suono Sport 101.5): "Accostare De Zerbi a Fonseca, con tutto il rispetto, è un insulto per il portoghese: c'è una differenza a livello di esperienza, di competizioni affrontate e a mio giudizio anche di qualità tecnico-tattiche. Non avrei dubbi nella scelta e credo che dentro la Roma il profilo del portoghese prevalga. Non c'entra nulla con il 'calcio di Di Francesco': le squadre di Fonseca e lo Shakhtar lo abbiamo visto due anni fa qui, ricercano il possesso, la qualità del fraseggio, accerchiano le squadre avversarie con il coinvolgimento di 7-8 uomini nella trequarti offensiva".

Ilario Di Giovambattista (Radio Radio Pomeriggio 104.5): “Fonseca è una scelta di Baldini. Il ridimensionamento della Roma è sotto gli occhi di tutti, ora bisogna capire quanto. Credo che Petrachi stia già andando ai pazzi, lui aveva fatto i nomi di altri allenatori mentre stanno prendendo Fonseca, un nome di Baldini”.

Alessandro Vocalelli (Radio Radio Pomeriggio 104.5): “La Roma è passata da Conte a Sarri, da De Zerbi a Fonseca, un allenatore che del calcio italiano conosce poco o nulla. Mi colpisce questo ondeggiare. Le priorità nella Roma non sono le esigenze tecniche, ma le offerte del mercato. Questo è un problema perché una squadra andrebbe costruita in base alle priorità tecniche, e nella Roma non è così”.

Ivan Zazzaroni (Radio Radio Pomeriggio 104.5): “Fonseca? Ieri in Portogallo dicevano che aveva qualche perplessità pure lui. A un allenatore devi dare delle garanzie tecniche, ad ora quali sono le garanzie tecniche della Roma se va via anche Dzeko. Io sono preoccupato quando sento dire che Pallotta pensa a una Roma modello Ajax, anche perché non sa cosa sia il modello Ajax. Dubito che Manolas vada all’Inter, e anche Kolarov mi sembra difficile. La fronda nello spogliatoio della Roma? Sono tutte cazzate, basta chiedere a Di Francesco. Quella roba e tutto quello che ne è seguito è agghiacciante”.

Franco Melli (Radio Radio Pomeriggio 104.5): “La vera perplessità è su quello che consegnano a Fonseca. Lui è un ottimo giocatore, che però è sempre stato abituato ad avere ottimi giocatori. Che Roma avrà in consegna? È questa la mia perplessità. È il punto più basso della dirigenza di Pallotta. Se andranno in porto le cessioni di cui si parla, sarà una specie di decapitazione per la Roma”.

Tony Damascelli (Radio Radio Pomeriggio 104.5): “Il curriculum di Fonseca non è il top nel suo Paese. Fonseca è una scommessa, mi auguro che sia vincente, altrimenti sarebbe una carta inferiore anche a quella di Garcia”.

Antonio Felici (Te la do io Tokyo - Centro Suono Sport 101.5): “La presenza di De Rossi nello spot della campagna abbonamenti è di cattivo gusto, mi ha dato fastidio. Per come si sono messe le cose, se la scelta è davvero tra Fonseca e De Zerbi, mi auguro che riescano a convincere il primo. Ricordiamoci che non stiamo andando a prendere Mourinho, ma un allenatore che ha vinto una Coppa di Portogallo e tre scudetti in Ucraina. Allo Shakhtar non ha cambiato una virgola rispetto a Lucescu, Roma e l’Italia sono un’altra cose. Lo voglio vedere in Serie A davanti a squadre che si chiudono… A Fonseca bisognerà dare almeno 3-4 mesi di tempo”.

Francesco Balzani (Te la do io Tokyo - Centro Suono Sport 101.5): “Il viaggio in Portogallo è definitivo per la trattativa Fonseca, vanno là per chiudere evitando nuove sorprese. Gasperini un anno fa sarebbe venuto in ginocchio, in 12 mesi sono cambiate tante cose. Più forte Di Francesco o Fonseca? A oggi il primo. La Roma lascerà andare Under per 35 milioni”.

Franco Melli (Radio Radio Mattino – 104,5): “Gattuso sarebbe la virata giusta. Con lui si guadagnerebbe tempo. Tra due "infermieri" meglio uno italiano che portoghese".

Furio Focolari (Radio Radio Mattino – 104,5): “Fonseca? Lo Shakhtar non fa testo. Viene da un altro mondo e non sa neanche di cosa si parla. Essere italiano è un valore adesso". 

Roberto Renga (Radio Radio Mattino – 104,5): “Nella corsa al quarto posto la Lazio partirà avvantaggiata rispetto a Roma e Milan grazie al suo nucleo centrale rimasto intatto. Il mio dubbio su De Zerbi riguarda l'esperienza. Mi chiedo sempre chi segue le trattative per la Roma. Ismaily mi piace".

Roberto Pruzzo (Radio Radio Mattino – 104,5): “Con Gasperini prendevi il tecnico ideale per la Roma. Io Fonseca non lo conosco bene, non posso giudicarlo. Forse lo hanno scelto per il suo gioco che andrebbe bene per i tanti esterni che ha la Roma. C’è comunque bisogno di un allenatore per cominciare a dare indicazioni sul mercato. L’ultima campagna acquisti è costata tanto e non ti ha portato da nessuna parte ”.

Nando Orsi (Radio Radio Mattino – 104,5): “La Roma ha un’incertezza incredibile, io ancora non sono riuscito a capire che tipo di gioco vogliono fare. Un caso simile al Milan, ma i rossoneri preferiscono un italiano e quindi una certezza. La gestione tecnica deve essere sicura, non si può andare al buio. Un allenatore che deve avere bisogno di adattamento rischia di prolungare i tempi. Fonseca è bravo a livello europeo, ma in Italia qualche problema potrebbe averlo. Avrebbe bisogno di molto tempo per studiare il nostro calcio. Lo dicono i numeri nel passato. Con De Zerbi ci sarebbero più certezze tecniche”.