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‘RADIO PENSIERI’, SCONCERTI: “Fonseca costretto a cambiare modulo. E a sperare che l’Atalanta giochi male…”

LaPresse

Ecco le opinioni dei protagonisti delle emittenti radiofoniche romane

Redazione

Quello delle radio romane è un fenomeno che non ha eguali nel resto d’Italia. Una pluralità di stazioni a fungere da piattaforma, una schiera di giornalisti, ex calciatori e opinionisti ad animare lo spettacolo. Ecco le opinioni dei protagonisti delle emittenti radiofoniche.

Mario Sconcerti (Teleradiostereo 92,7): “Un punto contro l’Atalanta fossi nella Roma me lo prenderei, poi tre punti nel resto della stagione si possono recuperare. La terza sconfitta consecutiva aprirebbe un altro campionato, vincere sarebbe un rilancio straordinario ma pareggiare vorrebbe dire che hai la stessa forza dell’Atalanta. La paura di cambiare modulo può esserci ma credo Fonseca sia quasi costretto a farlo. Bisogna sperare che l’Atalanta continui a giocare male in casa”.

Max Leggeri (Centro Suono Sport - 101,5): "La Roma ha bisogno di un'iniezione di fiducia, una carica diversa in vista della sfida di Bergamo, che oggi vale come se fosse una finale. In caso di sconfitta i giallorossi scenderebbero a meno 6 dai nerazzurri, compromettendo quasi del tutto la lotta Champions. Sono cresciuto con una Roma che lottava e vinceva lo Scudetto, che raggiungeva la finale di Coppa dei Campioni, del quarto posto in sé non me ne frega nulla, ma l'avvento della nuova proprietà abbinata al raggiungimento della qualificazione, potrebbe regalarci subito una squadra competitiva. Dunque, forza Roma più che mai! E' una partita fondamentale, una gara da affrontare col coltello tra i denti, con quella cattiveria agonistica sperduta in queste settimane. Si va a Bergamo per non perdere, si va a Bergamo per vincere ma soprattutto si va a Bergamo per fare la guerra, onorare la maglia e rispettare i tifosi"

Checco Oddo Casano (Centro Suono Sport - 101,5): "Confido in Fonseca, nelle sue capacità tecniche e umane, spero trovi la chiave per rientrare nella testa di questo gruppo, che nelle ultime settimane si è smarrita soprattutto sul piano mentale ed emotivo. Quella di Bergamo rischia di essere il crocevia della stagione e i giocatori della Roma devono sentirsi pungolati nell'orgoglio, perchè hanno dissipato tutto il credito maturato negli occhi e nel cuore di un'intera tifoseria. La Roma ha necessità di tornare a giocare la Champions, per mille motivi, ma soprattutto per rilanciare il proprio progetto sportivo che oggi è totalmente ridimensionato. Se fossi un giocatore del livello di Dzeko o di Kolarov, che ha disputato una semifinale di Champions un paio d'anni fa, mi sentirei oggi mortificato nel giocare una 'finale' a Bergamo, che non vale il titolo ma la possibilità di raggiungere un quarto posto in classifica. Questo pensiero dovrebbe stimolare una reazione in seno al gruppo".

Alessandro Vocalelli (Radio Radio Pomeriggio - 104,2): "Quest'anno chi ha avuto il comando della Roma si è trovato in una situazione di difficoltà ulteriore vista anche la mancanza della Champions. Poi degli errori sono stati fatti e nell'ultimo mese è stata al di sotto delle sue aspettative. Fonseca anche deve essere giudicato perché non può prendere due gol in quel modo con la Juve e tre con il Sassuolo. Mi ha deluso molto in questo periodo".

Gianluca Lengua (Radio Radio Pomeriggio - 104,2): "Se la Roma vince a Bergamo fa il suo dopo non averlo fatto con il Sassuolo e con il Bologna. Ha bisogno dei tre punti per non uscire dalla corsa alla Champions League. Sarebbe un problema per i giallorossi affrontare una seconda stagione senza l'Europa dei grandi. Se si sono venduti giocatori importanti gli scorsi anni, cosa potrebbe succedere senza Champions? C'è poi anche un po' di ingenuità nei giocatori della Roma. Non ostenterei i comportamenti extra campo sui social. Bisogna saper capire anche i momenti della stagione. Temo che allenatore e squadra stiano cercando alibi per il futuro perché non posso credere che Fonseca faccia questi errori allucinanti e non posso credere che calciatori professionisti facciano degli errori come quelli visti a Sassuolo".

Luigi Ferrajolo (Radio Radio Pomeriggio - 104,2): "La Roma sta attraversando una crisi di gioco e di identità. Se uno dovesse giudicare ora la squadra sarebbe tutto negativo. I giallorossi stanno giocando al di sotto delle loro possibilità. C'è anche una situazione complicata a livello societario e spero entro una settimana si possa risolvere tutto".

Alessandro Austini (Teleradiostereo - 92,7): "La Nazionale è il secondo amore di De Rossi. Ci può pure stare che faccia un percorso all'interno della Federazione. Lui capisce bene quali sono i rischi della Roma. Tra le righe credo che De Rossi abbia la voglia di tornare. Lui potrebbe accettare un percorso di crescita all'interno della Roma come la panchina della Primavera o qualcosa anche più sotto, sulla panchina della prima squadra soffrirebbe. Dzeko il suo lo sta facendo, non mi aspettavo che facesse di più. Non sta brillando, ma i numeri sono buoni. Per la Roma è irrinunciabile e indiscutibile. Fazio è scomparso, la Roma non punta più su di lui ma è al terzo contratto. Il più deludente però è Under".

Francesco Di Giovambattista (Radio Radio Mattino - 104,5): "In questo 2020 c'è stata un'involuzione di punti. La Roma il 20 dicembre era messa bene in classifica, non si può passare dalle stelle alle stalle. Se fossi stato El Shaarawy e la Roma mi impediva di andare avrei chiesto la stessa cifra che mi davano in Cina. Pastore e Nzonzi a quelle cifre ti bloccano molto, soprattutto per la questione degli ingaggi".

Franco Melli (Radio Radio Mattino - 104,5): "E' stato sbagliato il mercato estivo, certe verità alla lunga escono fuori. E' stato sbagliato anche quello di gennaio. Ci sono dei giocatori che non sono mai sbocciati come Under o Kluivert, ma anche Pellegrini e Dzeko hanno avuto delle prestazioni così e così. Ogni estate si parla di una grande squadra, è sempre l'anno in cui dovrebbe nascere questa grande squadra. Fonseca è un discreto allenatore, ma non è quello che ci si aspettava".

Furio Focolari (Radio Radio Mattino - 104,5): "A gennaio c'è stato un crollo. Ci sono stati infortuni pesanti, ma anche col Torino con Zaniolo e Diawara hai perso lo stesso. I dissidi tra Fonseca e Petrachi non sono cose da sottovalutare. La campagna acquisti di gennaio non ha portato nulla, ha portato solo giovani. Fonseca l'ha detto che voleva dei giocatori pronti e questo guasta tutto l'ambiente. Mancini-Smalling erano delle sicurezze, ma nell'ultime due partite hanno fatto malissimo. Se perdi a Bergamo sei quasi fuori dalla Champions. Dopo il mercato avevamo già detto che la Roma era da quinto posto. Sono scomparse Napoli e Milan e la Roma è comunque quinta".

Roberto Renga (Radio Radio Mattino - 104,5): "Fonseca ai tempi è stato bravo a gestire le difficoltà, adesso ho dei dubbi. Non so ancora chi sia Fonseca, quando ha potuto scegliere ha fatto tanti errori. Manca una testa pensante, un padrone, un presidente che vada a Trigoria a parlare con tutti. Tipo un Sensi o un Viola. Chi comanda nella Roma? Fienga da solo? Dov'è il presidente? Non ci sono certezze. I giocatori hanno bisogno del guinzaglio, tutte le squadre ne hanno bisogno. Contro l'Atalanta è la gara del tutto o niente, potrebbe essere uno stimolo come una vera e propria gara di Champions. A Bergamo si potrebbero ritrovare gli stimoli del derby, questo è l'augurio della Roma. L'assenza di El Shaarawy è passata in secondo piano".

Nando Orsi (Radio Radio Mattino - 104,5): "A Fonseca va dato credito perché è al suo primo anno in Italia, ma il suo gioco assiste poco Dzeko. Si creano poche occasioni gol per lui che deve stare più dentro l'area. La Roma paga molto l'assenza di Zaniolo e Diawara. La stagione si può ancora recuperare ma devono sbrigarsi".

Roberto Pruzzo (Radio Radio Mattino - 104,5): "A fine 2019 nessuno immaginava questo declino della Roma. Il problema? Un mix di tecnica e personalità. Sabato i giocatori devono dare delle risposte altrimenti la stagione è compromessa. Il derby ha illuso un po' tutti, ora la squadra ha paura. Vediamo se ci saranno delle scelte dolorose. La testa comanda il resto. Se arrivi secondo sulle palle può essere un fattore, ma due settimana fa contro la Lazio andavi a mille. Queste sconfitte le subisci, l'Atalanta è l'avversario peggiore che ti potesse capitare. Hai un distacco di punti ingiustificabile, nessuno se l'aspettava. Non c'è stata la forza di reagire, sembra che la Roma accetti le sconfitte quasi in maniera rassegnata".